In questi mesi si è parlato moltissimo del caso di Cupertino, che alla fine ha portato allo sblocco di un iPhone senza che fosse necessario l’utilizzo di un codice. Insomma, l’FBI ha vinto la propria battaglia, mentre Apple ha dovuto fare i conti con un sistema operativo, iOS 9, che evidentemente si è rivelato meno sicuro ed invulnerabile di quanto ci si potesse attendere.
Ecco perché la mela morsicata ha deciso di ingaggiare nuovamente Callas, ingegnere che potrebbe dare un importante contributo per migliorare gli standard di sicurezza già di iOS 10, con cui ci si aspetta per forza una cosa una replica da parte di Apple. La questione, del resto, investe anche l’immagine del produttore dopo anni di propaganda.
Questo quanto emerso a proposito di un personaggio che in passato ha già avuto modo di collaborare con Apple per migliorare gli standard di sicurezza dei sistemi operativi concepiti dal brand di Cupertino:
“Callas ha dichiarato di essere contro le società forzate a irrompere nei loro prodotti crittografati. Ma si è anche detto d’accordo con una proposta di compromesso che permetta agli inquirenti in possesso di regolare mandato di approfittarsi delle vulnerabilità software sconosciute per entrare nei sistemi, fintanto che poi rivelino queste vulnerabilità così che possano essere corrette”.
Insomma, una mossa strategica di un certo peso, che dovrebbe far riscontrare i primi frutti già in occasione della presentazione del nuovo sistema operativo iOS 10, in programma durante il mese di giugno. Quali saranno le contromisure adottate da Apple per rendere la propria piattaforma più sicura e a prova degli sblocchi che abbiamo avuto modo di raccontarvi nel corso delle ultime settimane?
Certo che è strano che a 15 giorni dal WWDC siano trapelate ancora così poche informazioni che non siano dei rumor.