Tra le poche cose che non hanno ancora cambiato faccia con iOS7 c’è iBooks. L’applicazione per iPad e iPhone dedicata ai libri mostra ancora agli utenti – memento di un’era passata – tutto lo skeumorfismo degli scaffali fintolegno e dei pulsantoni con le ombreggiature. Questo non significa che Apple non pensi a un aggiornamento dell’interfaccia nel prossimo futuro, magari in concomitanza con l’evento iPad di questo ottobre; del resto, anche le suite iLife e iWork attendono un bel restyling (e facciano pure con comodo, se la troppa fretta rischia di creare altri abomini come la grafica a Crystal Ball del Game Center).
Intanto si fanno strada piccoli ma significativi cambiamenti, per ora visibili soprattutto agli autori: Apple ha infatti rinnovato il backend di iBookstore, comunicandolo via email agli autori di titoli pubblicati nella libreria virtuale e rendendo ufficiali alcune modifiche per la verità riscontrabili già da fine agosto.
Nella lista dei cambiamenti spiccano soprattutto il «versioning» per tutti i libri, ovvero la notifica automatica di una nuova versione per gli acquirenti di un testo con tanto di lista delle modifiche, esattamente come per le applicazioni. Degno di nota è anche l’aumento delle dimensioni previste per immagini e illustrazioni nel proprio e-book, che passano da due milioni di pixel a 3.2 milioni. In questo modo si potranno sfruttare più a fondo i Retina Display, specialmente quelli dei MacBook quando iBooks, tra qualche tempo, farà la sua apparizione anche su OS X grazie a Mavericks; il limite, va ricordato, non riguarda comunque le immagini esterne all’e-book stesso, come la copertina o gli screenshot. Infine Apple ha aggiornato tutta la documentazione e gli esempi per creare libri interattivi e ha fornito agli autori nuovi suggerimenti per ottimizzare le performance.
io però l’avviso per una nuova versione l’avevo già visto mesi fa completo del changelog mostrato in “novita” nelle schede del libro. se volete ho fatto anche uno screen, comunque il libro è “L’uomo che ha inventato il xx secolo”