Secondo Morgan Stanley Apple gode di almeno due o tre anni di vantaggio sulla concorrenza nel settore Mobile. E’ quanto emerge dal report che l’analista Katy Huberty ha presentato durante il seminario/conference-call “The Mobile Internet”, una sorta di reprise di quel “The Internet Report” con cui Mary Meeker nel 1995 documentò il boom della crescente new economy. Nonostante iPhone rappresenti solo una piccola fetta del mercato degli smartphone con il 17% di market share, il device di Cupertino è responsabile del 65% di tutto il traffico internet generato dai dispositivi cellulari.
Quanto a bacino d’utenza, iPhone e iPod touch in nove trimestri hanno abbondantemente sorpassato Netscape, AOL e NTT’s DoCoMo con 57 milioni di nuovi utenti registrati. Una cifra ragguardevole se si pensa che nello stesso arco di tempo DoCoMo ha raggiunto 25 milioni di utenti, Netscape 11 milioni e AOL 7 milioni.
Come riassume Philip E. DeWitt, giornalista di Fortune che ha assistito al report di Huberty, “grazie alle performance passate, secondo Morgan Stanley, Apple è in ‘pole position’ nella gara per dominare il ‘mobile internet computing’, che sembra essere per gli anni 2000 quello che il ‘desktop Internet computing’ era per gli anni ’90, il ‘personal computing’ per gli anni ’80, il ‘mini computing’ per gli anni ’70 e il ‘mainframe computing’ per gli anni ’60.”
Secondo Katy Huberty, in sostanza, Apple ha due-tre anni di leadership assicurata, grazie ai 57 milioni di dispositivi venduti, 100.000 applicazioni e 200 milioni di utenti su iTunes con annesse carte di credito. Un interessante diagramma di Venn, parte della presentazione, mette in relazione le 350.000 applicazioni di Facebook (che registrano una crescita anno su anno del 137%) con le 100.000 di iPhone (in crescita del 163% anno su anno).
Come fa notare DeWitt, “Il posto dove i 430 milioni di utenti di Mark Zuckerberg (il proprietario di Facebook, ndr) si sovrappongono ai 57 milioni di clienti di Steve Jobs è il punto cruciale del mobile internet. E’ qui […] che troviamo il futuro del computing”.
Per tutti i più curiosi, sono disponibili le slide della presentazione del seminario e la relazione completa (424 pagine) in pdf. Buona lettura.
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