P2P e Mac: Puntata evento. Il p2p ai tempi del 56k. Parte nona

Eccoci giunti, in piena estate e alle porte del Ferragosto, a una puntata di questo “spin-off” estivo della rubrica p2p e Mac che difficilmente dimenticherete: le vostre richieste oggi saranno, in parte, esaudite. Tratteremo infatti dei files pirata che il nostro protagonista, BW, finalmente gestiva in prima persona: questa “promozione sul campo” gli permise di capire l’origine di essi e, allo stesso tempo, gli permise di capire come migliorare tutto il sistema. La presente promozione è un punto importante della storia di BW: ora il “traffico di files pirata” entrò decisamente nella sua vita e lo portò ad approdare in “lidi sconociuti” ai più.

Oggi, più che mai, ogni riferimento a persone, cose e avvenimenti è puramente casuale: la storia trattata è romanzata e frutto di fantasia ed è basata sui racconti di una persona che ha raccontato le sue vicissitudini.

BW ora era incaricato di gestire l’approvvigionamento dei files pirata al network: suo era il compito di metterli nel magazzino centrale (novità per lui) e suo era sempre il compito di “girare” questi files tra i vari distributori del server. Era rimasto deluso. Davvero deluso. Si aspettava di trovare un mondo a parte, una realtà nuova e invece i files pirata arrivavano nel network perché li si prelevava da un altro magazzino più grande: triste vero?

Immaginatevi BW che aveva idealizzato tutto questo: trovarsi davanti a una gestione, come dire, amatoriale e quasi casalinga della cosa lo aveva lasciato di stucco. Non che BW si aspettasse chissà cosa, ma, non pensava certo che quei files provenissero, ancora, da un altro magazzino simile al loro. Ecco, ora BW aveva nuove domande che lo spingevano a saperne sempre di più: chi altri, oltre a lui, accedeva al magazzino centrale del network; chi altri, oltre al suo network, accedevano al magazzino “di approvvigionamento”; ma, soprattutto, da dove provenivano i files che venivano posti nel “magazzino di approvvigionamento”.

BW si chiedeva chi oltre a lui accedesse al magazzino privato del network perché, in certi casi, la “banda” appariva saturata: era lecito pensare che come loro accedevano al magazzino di approvvigionamento, qualcuno accedesse al magazzino del network. Dopo lunghe discussioni con gli Elite, fu permesso a BW di installare un software che  permetteva di monitorare il traffico del server FTP “magazzino centrale”. Con grande stupore scoprì che era permesso l’accesso, da parte degli Elite, ad amici e agli amici degli amici: dopo qualche giorno, BW tolse questi arcaici privilegi. Se volevano che fosse lui a gestire il traffico dei files illegali, tutto doveva essere come BW diceva.

Dopo circa un mese, BW riuscì anche a capire cosa fosse il “magazzino di approvvigionamento”. In poche parole era un server FTP che “qualcuno” utilizzava per smistare i files pirata che girava a un livello superiore a quello di BW: per amicizia con uno degli Elite, tale magazzino era accessibile al network di BW. Oltre a BW, in seguito si scoprì che anche network direttamente concorrenti con quello del nostro protagonista, avevano un accesso (in taluni casi parziale) a tale “magazzino”. BW capì che per battere la concorrenza bisognava avere questi files prima e in esclusiva: nella prossima puntata vi sveleremo le mosse di BW che permisero al suo network di entrare “nell’Olimpo”.

Abbiamo dunque svelato un piccolo mistero: crediamo che la vostra delusione sia paragonabile a quella di BW quando apprese tutto questo. Non temete però perché BW non si fermò “a questo livello”: con tenacia e grazie alle “giuste amicizie” riuscì ad arrivare dove questi files venivano prodotti. Seguiteci nelle future domeniche estive per arrivare alla soluzione di questo intrigante racconto “ai margini della legalità”.

…CONTINUA…

Resta inteso che tutto questo non è e non sarà un incitamento alla pirateria informatica in nessuna delle sue forme. Riteniamo però corretto, a scopo meramente informativo, rendere partecipi i nostri lettori a un mondo tanto particolare quanto illegale come quello del p2p nelle sue varie espressioni

6 commenti su “P2P e Mac: Puntata evento. Il p2p ai tempi del 56k. Parte nona”

  1. 2 righe per volta, ma che siete dei fans di Biutiful?! sta cominciando a diventare una cosa ridicola, manco fosse il watergate!

    quando ce vo ce vo!

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  2. È proprio lo spirito di questo “spin-off” della rubrica P2P e Mac il fatto di essere una lettura breve per queste domeniche estive in cui, crediamo, tutti abbiamo di meglio da fare che stare davanti al Mac!

    Deve essere una lettura veloce e piacevole e il fatto di “scrivere poco per volta” lasciando il discorso aperto è un “topos letterario” per questo genere di racconto (sia ben inteso che di letterario ha ben poco, anche se in passato alcuni di voi ci hanno suggerito di fare una vera e propria “release” cartacea”)

    Se proprio non lo sopportate, pensate che di domeniche estive ne mancano davvero poche; per tutti quelli che nelle puntate precedenti hanno sempre dimostrato il loro apprezzamento, sappiate che con oggi si è aperto definitivamente il discorso sui files “pirata”: la volta prossima vi aspettano davvero delle “chicche” !!

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  3. è già tanto che stiano qui a scriverlo di domenica d’estate se vi rompete non leggete ed evitate di scrivere post inutili -.-

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  4. A me piace….anche letterariamente intendo…è scritto in un ottimo italiano a differenza di altri blog che scrivono da cani giusto per mantenere aggiornato il sito.
    Al di là dei contenuti che non possono piacere (inspiegabilmente diventano tutti anche moralisti col discorso p2p) lo stile con cui è scritto è innegabilmente elevato.
    Complimenti continuate così!!!!

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