Nuovi MacBook Pro, il chipset Sandy Bridge non ha il difetto SATA

I nuovi MacBook Pro early 2011 sono rimasti nei titoli del MacWeb per una settimana scarsa, prima di finire in “seconda pagina” soppiantati dalle più recenti notizie sull’iPad 2. Una delle ragioni (forse la principale) per cui il lancio dei nuovi Mac è finito così a ridosso di quello del nuovo iPad è da ricercare nella debacle dei chipset Sandy Bridge di Intel.

Verso fine gennaio, a nemmeno un mese dalla spedizione delle prime versioni dei chip, a Santa Clara si sono accorti che c’era qualcosa che non andava nei chipset Serie 6 (stepping B2). Un errore di progettazione poteva causare con l’uso il decadimento delle prestazioni del controller SATA integrato fino al guasto completo.  Intel ha subito avviato il recall di tutti i chipset difettati con la promessa di commercializzare nuovi chipset (B3) entro la fine di febbraio. A quanto pare alcuni dei partners strategici del gigante dei semiconduttori (Apple in testa) hanno però avuto la possibilità di accedere prima ai nuovi chipset. Un test di Anandtech conferma infatti che sui nuovi MacBook Pro Thunderbolt i chipset sono quelli dello stepping B3, ovvero i non difettati.

I dettagli del difetto

Il difetto del chipset Sandy Bridge “B2” poteva provocare il malfunzionamento delle quattro porte SATA da 3Gbps supportate, ma non delle 2 porte da 6Gbps, non interessate dall’errore di progettazione.
Sui laptop, dove difficilmente vengono usate più di due porte SATA, i produttori avrebbero potuto montare anche i chipset difettosi, a costo di sfruttare solamente le due porte funzionanti con drive SATA a 6GBps. Tutti i notebook che usassero anche solo una delle porte da 3Gps disponibili sul chipset “B2” (come nel caso dei MacBook Pro) sarebbero dunque affetti dal problema.

MacBook Pro Early 2011 senza difetto

Anandtech ha testato uno dei nuovi MacBook Pro Thunderbolt (15″ di fascia alta) per verificare quali porte SATA vengono sfruttate e soprattutto l’effettiva tipologia del chipset Intel utilizzato. Il primo test ha mostrato che almeno una porta da 3Gbps è utilizzata dal SuperDrive.
Ma la prova successiva, volta a verificare quale chipset è effettivamente utilizzato, ha avuto un risultato assai rassicurante: il chipset Sandy Bridge serie 6 dei nuovi MacBook Pro è un “B3”, uno di quelli più recenti e non difettati. In poche parole Intel, che pure aveva indicato fine febbraio come termine temporale per il lancio dei nuovi chipset, ha fornito ad Apple i componenti con un po’ di anticipo permettendo a Cupertino di non ritardare ulteriormente la commercializzazione dei nuovi laptop.

Per chi ama questo tipo di particolari, ecco come ha fatto Anandtech a stabilire quale chipset è presente sui nuovi MacBook Pro early 2011:

  • Installato Win 7 tramite BootCamp per verificare il device ID del SATA Controller (operazione non possibile da System Profiler): 1C01.
  • Incrociato il dato con i datasheet del chipset. Le revisioni del controller SATA sono due, la 04 e la 05. La prima utilizzata nei chipset dello stepping B2, la seconda in quelli dello stepping B3 (i “non difettati”)
  • Verificata la revisione del chipset presente sui MacBook Pro Early 2011: REV_05 – non difettato.

La prova di Anandtech risale a più di una settimana fa ma l’hype per il lancio di iPad 2 ha distratto un po’ tutti (nostra culpa) da una news come questa. Abbiamo deciso di riportarla perché il particolare del chipset Intel utilizzato è ancora decisamente importante per i molti che ancora stanno ponderando l’acquisto di un nuovo MacBook Pro proprio in questo periodo.

6 commenti su “Nuovi MacBook Pro, il chipset Sandy Bridge non ha il difetto SATA”

  1. @andrewlupin

    penso ti convenga aspettare i nuovi Intel ad aprile… promettono bene ed inoltre a parità di prezzo hanno un taglio maggiore…

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  2. a me intel non mi soddisfa piu di tanto…avranno il controller marvell…quindi schifo

    sarei piu orientato su crucial ocz(vertex3) owc kingston

    ho già avuto il kingston v100 128 ma è sata2

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