MacBook Pro Retina approvato EPEAT Gold: piovono critiche

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Forse vi ricorderete della querelle che ha contrapposto l’ente che controlla l’Electronic Product Environmental Assessment Tool (EPEAT) ed Apple dopo il lancio del MacBook Pro Retina. Al rischio di non veder approvato il nuovo portatile Apple ha contrapposto il ritiro dall’EPEAT dei propri prodotti, per poi ripensarci grazie all’intercessione di Bob Mansfield, dopo la minaccia del bando dei prodotti Apple da parte di alcune entità governative.
Il risultato è che ora, magicamente, il MacBook Pro Retina Display (assieme ad altri quattro ultrabook) ha ottenuto la certificazione “Gold”. Da iFixit arriva la critica più forte a questa scelta.

Il motivo per cui l’EPEAT ha concesso la certificazione Gold al MacBook Pro Retina e ad altri ultrabook, indicandone quindi la natura “green”, è semplice: i parametri che stabilivano i criteri di “aggiornabilità” e riparabilità sono stati rivisti e intesi in maniera un po’ più ampia. Si potrebbe dire più al passo con i tempi, anche.

Per la sezione relativa alla facilità dell’upgrade ora l’ente tiene conto anche delle unità di memoria esterne, mentre per quanto riguarda la riparabilità e riciclabilità del computer, dal registro fanno sapere che grazie alle indicazioni fornite dalle case madri i computer testati non hanno mostrato particolari problemi di smontaggio e sostituzione delle parti.

Una delle caratteristiche che più ha fatto saltare sulla sedia gli esperti di riparazioni Mac è senza dubbio la presenza della batteria “incollata” nel nuovo MacBook Pro Retina, che tuttavia EPEAT non ha giudicato come un problema nella valutazione del prodotto. Quanto alle viti proprietarie di cui fa uso Apple, viene considerata come fattore determinante la libera reperibilità sul mercato degli strumenti necessari alla loro rimozione.

Kile Wiens, fondatore di iFixit, azienda che oltre a smontare qualsiasi tipo di dispositivo Apple campa vendendo pezzi di ricambio e servizi di riparazione, è letteralmente furioso, e ritiene che questa scelta comporti una perdita di autorevolezza per il registro EPEAT.

La sua conclusione (cui arriva con argomentazioni interessanti, che consiglio di leggere) è che il MacBook Pro Retina, checché ne dica l’EPEAT, non è un computer ecologico e non merita la certificazione Gold. La non riparabilità e una politica più improntata all’usa e getta nelle sostituzioni comporta una maggiore produzione e dunque un maggior consumo di elementi tossici, immissione di maggiori quantità di CO2 nell’atmosfera, e via discorrendo.

Una posizione che si allinea con quella di Greenpeace, egualmente critica nei confronti della scelta del registro.

Considerazioni condivisibili e giuste che tuttavia lasciano un po’ a desiderare sotto altri punti di vista. Perché, diciamocelo sinceramente (e lo dico da simpatizzante della filosofia del “if you can’t open it you don’t own it”) la natura “green” di un prodotto non si può giudicare solo dal suo grado di “smanettabilità”.

Ok la possibilità di allungare la vita di un dispositivo grazie alla facilità delle riparazioni è certamente un aspetto importante, ma non si può lasciar da parte l’impegno nella scelta dei materiali, nel bando di produzioni che fanno uso di sostanze nocive, nella creazione di packaging molto più sottili che abbattono drasticamente i consumi in fase di trasporto del prodotto.

Tutte caratteristiche che non hanno niente a che vedere con l’utilizzo di una vite proprietaria. O di una batteria non facilmente rimovibile ma che magari, grazie alla tecnica costruttiva utilizzata, può durare drasticamente di più rispetto alla batteria rimovibile di un vecchio computer Apple che iFixit amava di più perché smontabile in ogni sua parte.

 

6 commenti su “MacBook Pro Retina approvato EPEAT Gold: piovono critiche”

  1. Normalmente un computer Apple ha una vita media maggiore rispetto alla concorrenza. Questo aspetto e’ tenuto in considerazione?

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  2. le politiche apple sono cambiate, la valutazione EPEAT GOLD dei suoi prodotti ancora piu incredibile. la politica apple e’ di non sistemare i suoi computer ma di farteli cambiare. quando si rompe qualcosa o c’e’ da sostituire una parte hardware costa il doppio o il triplo o quanto la macchina stessa. basta pensare al costo di una batteria di un ipod o iphone. il fattore smontaggio e’ una chiara violazione alla libertà di chi compra di poterci intervenire, smontandolo, modificandolo o avere la possibilità di sostituirsi una stupida batteria da soli senza pagare qualcuno per farlo. il mac e’ mio, lo comprato e ci voglio fare quello che voglio!

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    • @aros: Il mio portatile ha 3 anni e rotti, e non mi sta dando alcun motivo per cambiarlo. D’altro canto avrei potuto cambiare la batteria di un mio altro portatile toshiba, se non si fosse bruciata la scheda madre dopo 2 anni.

    • aros ha detto:

      la politica apple e’ di non sistemare i suoi computer ma di farteli cambiare. quando si rompe qualcosa o c’e’ da sostituire una parte hardware costa il doppio o il triplo o quanto la macchina stessa. basta pensare al costo di una batteria di un ipod o iphone. il fattore smontaggio e’ una chiara violazione alla libertà di chi compra di poterci intervenire, smontandolo, modificandolo o avere la possibilità di sostituirsi una stupida batteria da soli senza pagare qualcuno per farlo. il mac e’ mio, lo comprato e ci voglio fare quello che voglio!

      E questo non ha NIENTE a che vedere con le valutazioni EPEAT. Infatti:
      “Regarding disassembly: The criteria under discussion are located in the section of the standard that addresses Design for End of Life – that is, design for effective recycling. The criteria investigated are not in any way aimed at refurbishment or repair. Again, people may think that there should be more in the standard about disassembly for repair and refurbishment – and we welcome their views – but these criteria do not apply to that topic.”

  3. Io credo che la cosa più sconcertante è che hanno rivisto (o reinterpretato) le specifiche della certificazione per farci rientrare questi prodotti e, grazie alla certificazione, immagino ci guadagnino qualcosina: questo non è accettabile, sul resto si potrebbe anche discutere.

    Praticamente la stessa cosa che ha fatto un nostro governo con alcuni tipi i rifiuti industriali nocivi: nuova legge che con scritto che non sono più nocivi per poterli bruciare nei termovalorizzatori.. peccato che il resto del mondo industrializzato ritenga queste sostanze ancor oggi nocive e potenzialmente cancerogene

    Oppure il macello delle certificazioni ISO 9001 in Italia, dove tutti gli operatori del settore sono a conoscenza dei molti “intrallazzi” e la stessa Accredia cerca da tempo di metterci una pezza.. qui è la stessa identica cosa

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  4. Andrea ha detto:

    Io credo che la cosa più sconcertante è che hanno rivisto (o reinterpretato) le specifiche della certificazione per farci rientrare questi prodotti e, grazie alla certificazione, immagino ci guadagnino qualcosina: questo non è accettabile, sul resto si potrebbe anche discutere.

    Immagini. Ok. Quindi non lo sai. Quindi cosa facciamo, discutiamo del sesso degli angeli? E riguardo alle specifiche, mi pare piu’ che naturale che cambiando materiali e tecniche di costruzione e assemblaggio, anche i criteri debbano cambiare. Possiamo discutere se i cambiamenti siano, oggettivamente, opportuni o meno, ma non e’ quello che nessuno sta facendo, almeno in questa sede.

    Praticamente la stessa cosa che ha fatto un nostro governo con alcuni tipi i rifiuti industriali nocivi: nuova legge che con scritto che non sono più nocivi per poterli bruciare nei termovalorizzatori.. peccato che il resto del mondo industrializzato ritenga queste sostanze ancor oggi nocive e potenzialmente cancerogene
    Oppure il macello delle certificazioni ISO 9001 in Italia, dove tutti gli operatori del settore sono a conoscenza dei molti “intrallazzi” e la stessa Accredia cerca da tempo di metterci una pezza.. qui è la stessa identica cosa

    Praticamente un bel niente se permetti. Gli esempi che citi sono, prima di tutto, riferiti al governo italiano, quindi si parla di legislatura, e poi.. Abbi pazienza ma.. Termovalorizzatori…??? Il tuo esempio non calza minimamente, a meno che tu non mi faccia l’elenco delle sostanze nocive contenute nei computer di cui si parla.
    EPAT ha forse stabilito che materiali che prima erano nocivi ora non lo sono considerati piu’?
    Se si mi puoi dare una lista? E di questi quanti e quali sono utilizzati nel nuovo macbook?
    Puo’ anche essere che tu abbia ragione, ma non mi pare che tu abbia gran cognizione di causa.

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