Time intervista Phil Schiller riguardo lo stato del Mac

La sua alternativa preferita ai Blu-ray?

iTunes, naturalmente, che ti permette di comprare un film e vedertelo su tutti i tuoi device Apple.

Una volta, la gente presumeva che la mancanza di Blu-ray sui Mac fosse un ritardo, non una decisione definitiva. L’intervistatore ha detto a Schiller che immaginava che la gente non la chiedesse più molto, oggigiorno. La risposta di Schiller è stata: “Correct”.

Per anni gli esperti pensavano che Apple avrebbe, o almeno avrebbe dovuto, incominciare a fare Mac molto più economici. Hanno finalmente tutti capito che Apple è contenta della sua strategia, ovvero di stare alle costole della parte del mercato più sofisticata e competente?

Il nostro approccio alla Apple è sempre stato fare prodotti che siamo orgogliosi di possedere ed usare noi stessi. Non vogliamo fare qualcosa di poco valore o di bassa qualità. Quando la situazione economica non è delle migliori, la gente dà importanza alle cose per le quali spende il suo denaro. I clienti sono arrivati a capire che i prodotti Apple non sono cari – costano per il valore di ciò che è stato messo dentro di essi.
C’erano quei prodotti chiamati netbook. La gente diceva che sarebbero stati il futuro. Li abbiamo respinti perché pensavamo che fossero scadenti. Anche se il mercato stava andando in quella direzione, noi non intendiamo rincorrere chiunque senza un vero scopo.

Alla fine i netbook si sono rilevati un capriccio. Ma Apple stava comunque lavorando su un computer di basso prezzo:

L’iPad divenne la nostra risposta al computer da 500 dollari. Il tempo ha provato che su quel punto avevamo ragione. E ora 100 milioni di persone sono d’accordo che l’iPad è un grande computer.

L’intervista si conclude con un vano tentativo di estorcere a Schiller un parere su Windows 8 e la strategia Microsoft di costruire un solo sistema operativo sia per i PC convenzionali che per i tablet. Ha gentilmente declinato i commenti:

In primo luogo pensiamo a quello che stiamo facendo noi, non a quello che fanno gli altri.