La RAM dei nuovi Mac Mini presentati ad ottobre 2014 non potrà essere aggiornata dopo l'acquisto perché è saldata alla scheda madre. Nonostante il design del computer sia rimasto invariato, e la precedente generazione permettesse la sostituzione da parte dell'utente.
Ad Apple sono serviti due anni per riuscire ad aggiornare il suo Mac Mini, e ora che è possibile ordinare la nuova iterazione su Apple Online Store, arrivano le cattive notizie. Non solo non è possibile montare un processore quad-core o un disco da più di 1TB sul nuovo Mac Mini, ma non sarà nemmeno possibile cambiarne la ram in un secondo momento.
Quando Cupertino ha introdotto il design unibody di Mac Mini aveva passato diverso tempo a tessere le lodi del semplice sisetma di apertura con cui era stato costruito il lato inferiore del dispositivo. Con la rotazione di un disco di plastica era infatti immediato l’accesso ai componenti interni del Mac. In questo modo era possibile cambiare in pochi istanti la RAM del computer.
Ora Brian Stucki di Macmincolo, che ha tra le mani un modello di Mac Mini della nuova generazione, conferma che non è possibile montare una RAM diversa da quella già installata su Mac Mini. Cupertino, infatti, ha scelto di saldare la memoria RAM sulla scheda madre, rendendo di fatto impossibile la rimozione dei banchi preinstallati.
Questo significa che sarà possibile acqusitare al più 16GB di RAM durante il processo di ordine di Mac Mini su Apple Online Store, e ci si dovrà accontentare di quella RAM per tutta la durata della vita del computer.
Stucki assicura invece che è possibile sostituire il disco rigido, anche se l’operazione potrebbe invalidare la garanzia del computer.
Non è la prima volta che Apple sceglie di saldare la memoria RAM ad un suo computer. Mentre sulle vecchie generazioni di MacBook Unibody ed iPad la sostituzione dei banchi di RAM era un gioco da ragazzi, la miniaturizzazione e la ricerca di forme sempre più sottili ha costretto Cupertnio a scendere a compromessi, limitando la personalizzabilità dell’hardware dei suoi computer dopo l’acquisto.
Mac Mini, però, rimane un computer dalle forme tutt’altro che sottili, e considerato che le precedenti generazioni permettevano il cambio di RAM, siamo spinti a credere che l’unica ragione che ha spinto Apple a passare alle memorie saldate sulla scheda madre sia di origine strettamente economica.
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chojin999 20/10/2014 il 16:20
“sulle vecchie generazioni di MacBook Unibody ed iPad la sostituzione dei banchi di RAM era un gioco da ragazzi”– iPad ? Quando mai un iPad ha avuto slot di espansione RAM ?
Aros 20/10/2014 il 16:51
…la miniaturizzazione e la ricerca di forme sempre più sottili ha costretto Cupertnio a scendere a compromessi, limitando la personalizzabilità dell’hardware dei suoi computer dopo l’acquisto….assolutamente FALSO. partendo dal fatto che e’ lo stesso design precedente dove era possibile cambiare la RAM. questa e’ di fatto la “obsolescenza programmata”, impedire all’utente di espandere il sistema. vuoi un mac piu veloce? comprane un altro. stanno facendo lo stesso gioco anche sugli imac, piu sottili e meno spazio non significa che debbano saldare i componenti per non essere sostituiti (poi quando si guastano e’ sempre la scheda madre, troppo costosa da sostituire), basta vedere il gioco che hanno fatto con gli hard disk con sensore e firmware proprietario (venduti al doppio da apple). nei prossimi anni sempre più mac di fascia bassa (non nel prezzo) avranno componenti saldati. non ci sono leggi che tutelano i clienti da simili neffandezze? alla apple sembrano sempre più lobbisti che talentuosi inventori tecnologici.
bal00000 21/10/2014 il 17:23
parole sante
voglio solo aggiungere, tanto per dovere di cronaca, che lo spazio che occupano queste ram saldate, E’ LO STESSO di una coppia di moduli ram… ergo è palesemente un caso di obsolescenza programmata
fortunatamente mi sono appena recuperato un nuovo MBP ancora aggiornabile
in futuro non so se prenderò ancora apple, questa politica è di un odioso oltre l’estremo
anche perchè posso capire in device portatili estremamente contenuti come Air o iPad, ma su qualcosa che vuole fregiarsi dell’appellativo PRO, proprio non lo concepisco.
Fosse una questione di spazio sarebbe accettabile (e con una congrua riduzione di prezzo aggiungo) ma questi casi sono palesi trovate per infinocchiare gli inesperti.
Mi auguro a breve una pioggia di class action in america