Sono molto interessanti le ultime notizie relative ai nuovi Mac Mini, presentati da Apple qualche giorno fa insieme all’ultima generazione di tablet iPad e all’inedito iMac con display Retina da 27 pollici. Partiamo da un aspetto puramente hardware: stando a quanto si scopre dal “teardown” del solito iFixit, questa volta Apple ha preferito saldare la RAM alla scheda madre. Una scelta poco chiara anche agli occhi degli esperti del portale tecnologico e che di conseguenza rovina il voto di riparabilità dei nuovi piccoli desktop computer. Per la precisione, iFixit ha assegnato un 6/10, elogiando la mancanza di colla e il processo di smontaggio delle varie componenti relativamente accessibile. A far perdere i punti, come detto, è la scelta di saldare RAM e CPU alla scheda madre, oltre all’utilizzo delle viti T6 Torx.
Passando invece alla misurazione delle performance, i risultati del benchmark GeekBench pubblicati nelle scorse ore hanno restituito statistiche deludenti per le prestazioni delle configurazioni multi-core. In particolare, come spiega John Pool di Primate Labs, la generazione di fine 2012, che comprendeva processori quad-core Ivy Bridge, riesce a garantire performance superiori ai nuovi modelli, che invece montano processori dual-core Haswell.
Il perché Apple abbia scelto di rinunciare a soluzioni quad-core è presto spiegato dallo stesso Pool, che precisa come i nuovi Haswell necessitino di socket differenti a seconda che siano dual-core o quad-core. Questo significa che la multinazionale statunitense avrebbe dovuto prevedere la progettazione di due differenti schede madri specificatamente per la nuova linea di Mac Mini, cosa che, si comprende, avrebbe notevolmente alzato i costi. È un problema che ovviamente non sussisteva con le famiglie di processori Sandy Bridge e Ivy Bridge, che sia in dual-core che in quad-core condividevano lo stesso socket.
D’altro canto, le prestazioni inferiori riguardano esclusivamente i risultati offerti dai quad-core, mentre per i single core si segnalano dati a favore della nuova generazione. Lo stesso discorso dovrebbe valere anche per le performance grafiche.
Il problema è che coloro che volevano il mac mini come computer desktop pro economico non hanno ascoltato la sua presentazione quest’anno:
“il computer più verde al mondo”
la scelta di saldare la ram e di limitarsi al dual core serve appunto a ridurre i consumi energetici.
Un quad core consuma infatti di più di un dual core.
La ram saldata consuma meno di quella non saldata.
Ne esce fuori un computer “economico” (per gli standard apple) che consuma pochissimo, con delle prestazioni da portatile (il che per certi versi non è neanche male viste le prestazioni dei portatili attuali).
Direi comunque di non lasciarsi ingannare, il vecchio mini aveva comunque solo una HD 4000 che rispetto alla iris è molto inferiore come GPU integrata…
Insomma mentre in passato il mini quad core aveva un mostro di CPU con una GPU indecente, adesso la situazione è molto più equilibrata, il modello lo consiglierei a chi vuole un desktop apple con prestazioni di base buone con il quale fare operazioni anche complesse ma non molto rapidamente.
Al contrario il mini server del 2012 non era adatto a tutte le operazioni, privilegiava infatti l’uso della CPU (in multi-core), anche per operazioni grafiche (un esempio sono i giochi o la grafica 3d) molto semplici sulla hd 4000 facevano più fatica.
Questo mini è stato distrutto dalla critica ma a mio parere l’unico difetto è la non presenza di SSD/fusion drive di default al prezzo venduto altrimenti rappresenterebbe un’ottima scelta anche al di fuori del mondo apple (personalmente computer a 500€ con SSD/fusion drive non li ho ancora visti in giro, al massimo ci devi mettere le mani tu con rischi per la garanzia).