Degli Apple Store devono ancora finire di esporre il nuovo MacBook Pro Next Generation con Retina Display, che i ragazzi di iFixit hanno già messo le loro mani sul nuovo portatile Pro-sottiletta di Apple per vedere da vicino come sia all’interno. Lo avevamo già visto in un video durante il keynote del WWDC 2012, ma è tutt’altra cosa se visto nel dettaglio come proposto dagli “smontatori seriali”.
Inutile dire che il lavoro all’interno è un capolavoro di ottimizzazione degli spazi che però nasconde delle novità, alcune interessanti ed altre meno. Alcune riguardano il porting di alcune tecnologie altre delle scelte di costruzione prese da altri dispositivi della Mela e usate nel nuovo portatile.
Prima novità: aperture per l’aerazione interna. Non se ne vedevano da tempo su un portatile della Mela ed ora sono tornate. Troppo poco spazio all’interno e troppo calore generabile dalla componentistica interna? Resta il fatto che, seppur mantenuta la simmetria delle aperture, restano un qualcosa a cui non eravamo più abituati. Mantenuta invece una la filosofia Jobsiana che recitava più o meno così: “il Mac lo ho progettato io e lo gestisco io”. Da tempo, Apple ci ha abituati a particolari sistemi di apertura dei suoi prodotti. In particolare viti per le quali non esistono (almeno fino al momento dell’uscita del prodotto che le usa) appositi utensili per essere svitate. In questa occasione, i ragazzi di iFixit hanno dovuto faticare un po’ ad aprire il MacBook Pro con Retina Display con un cacciavite dalla forma simile.
Non c’è che dire. Anche una volta aperto, il nuovo portatile di Apple si presenta pulito e vicino alla perfetta simmetria anche interna. Per quanto ci si voglia avvicinare ad una tale precisione, bisogna pur sempre fare i conti con i circuiti. Resta il fatto, però, che il design è curato anche internamente, dove nessuno (si fa per dire) lo vedrà mai. Cura per i dettagli nascosti che si deve a Steve Jobs ed inculcatagli dal suo padre adottivo.
Sebbene Apple cerchi di bloccare l’accesso all’interno delle sue macchine con delle viti appositamente disegnate, gli ingegneri di Cupertino sanno anche che primo o poi, in un modo o in un altro, qualcuno aprirà il computer o l’iDevice di turno. Tanto meglio, quindi, inserire un adesivo con le indicazioni sulle possibili conseguenze di un accesso non autorizzato.
A Cupertino hanno sempre avuto la passione di esplorare le potenzialità dei materiali. Ne abbiamo visti di tutti i tipi. Ora però, deve essere il turno della colla. Abbandonate le viti per il fissaggio del pacco batterie. Si è scelto di usare la soluzione iPad-style della colla. Non solo adesivi incollati, quindi, ma anche batterie. A questo punto sarà da capire se e quanto questa colla reggerà nel tempo alle alte temperature raggiungibili a cui i MacBook Pro ci hanno abituati negli ultimi anni.
Se ne parlava da tempo: un SSD di serie in un MacBook Pro. Apple non ha disatteso le aspettative. Il SSD è arrivato in stile MacBook Air. Purtroppo, però, i SSD dei MacBook Air (2010/2011 e 2012) non sono compatibili col nuovo SSD del MacBook Pro con Retina Display (a sinistra nell’immagine) per dei cambiamenti apportati nell’attacco. Attualmente non esistono SSD compatibili (presto saranno disponibili quelli di OWC stando alle dichiarazioni del produttore), quindi è necessario rivolgersi alla sola Apple per un eventuale upgrade.
Simile a quella dei nuovi MacBook Air, la AirPort card (a destra nell’immagine). Include tutto il necessario per la connettività senza fili, sia essa Wi-Fi 802.11n o Bluetooth 4.0. Niente più infrarossi, però. Anche in questo caso, quasi a voler occultare i chip, Apple ha apposto un adesivo sulla schedina ad avvalorare la tesi che “Jony” Ive & Co. si devono essere affezionati alla colla.
Una delle idee che Jobs ha sempre avuto era quella di un computer senza ventole. Ci è riuscito con l’iPad (anche se proprio computer non è, nda), ma non con i computer propriamente tali. La sua idea era che la rumorosità delle ventole tendesse ad infastidire, disturbare e distrarre l’utente. E, invero, così è, specie se si ha un Mac. Non di rado, infatti, capita che la/le ventole/e inizino a girare a velocità tali da rendere estremamente fastidioso l’uso del computer. Non potendo fare a meno delle ventole, però, il solito Ive ed il suo team hanno pensato di progettare nuovo ventole a pale asimmetriche che, nella teoria, dovrebbero generare un rumore dalle frequenze differenziate e quindi meno percepibile dall’utente. L’unico modo per inserire asimmetricamente qualcosa in un computer Apple è stato questo. E ciò il più nascosto possibile. La simmetria è da sempre un punto fisso nel design e nella progettazione hardware di Apple. L’unico dubbio sta nella possibilità che questa scelta sia stata adottata, insieme a quella delle prese d’aria, a causa di eccessivi surriscaldamenti generati dal portatile durante un uso Pro che ne andavano ad aumentare drasticamente la rumorosità. Vedremo nel prossimo futuro se questa ipotesi sia giusta o meno.
Dopo aver rimosso l’intero sistema di dissipazione del calore è possibile accedere alla scheda madre. Come al solito integra diverse componenti tra cui, ovviamente, CPU e GPU, adeguatamente saldate. Ma non sono le uniche saldature apportate. Su questo nuovo portatile, in pieno stile MacBook Air, la RAM (i chip sono perfettamente affiancati ed allineati, come mostrato nell’immagine) è anch’essa saldata. Ragion per cui non sarà possibile effettuare un upgrade nel futuro. Un consiglio ai futuri acquirenti, quindi: non risparmiate su questa. Puntate direttamente al quantitativo massimo disponibile anche se ciò comporta una crescita nel prezzo finale del prodotto. Nella scheda madre sono integrate le porte del lato sinistro del portatile: due ThunderBolt ed una USB 3.0. In un’appendice della scheda (non la mostriamo per questioni di spazio) sono allocate la seconda porta USB 3.0, la porta HDMI e lo slot per SDXC.
Anche gli altoparlanti promettono scintille. Una gamma più ampia di tonalità, dalle alte alle basse passando per medie, è ora udibile. Ovviamente non manca anche l’ingresso per le cuffie-microfono. Anche questo separabile dal resto delle componenti interne.
A questo punto è possibile procedere alla separazione del retina display dal resto del computer ed allo smontaggio disincollaggio (passateci il neologismo, nda) della batteria ottenendo il risultato di cui sotto.
Un altro grande lavoro dei ragazzi di iFixit (da cui abbiamo preso in prestito le immagini). Per maggiori dettagli vi rimandiamo, pertanto, proprio sulle pagine dedicate a questo teardown ad opera di iFixit.
Bello bello bello, amo l’air per la sua sottigliezza e portabilità certo che questo MacBook Pro abbraccia potenza a peso ridotto, ad avere 2200 euro da spendere.
mah, secondo me è stata una stronzata pazzesca saldare le ram su un prodotto fascia pro…. chi compra questi prodotti di solito aggiorna le componenti e tutto sommato spazio ce n’è a fottio qui dentro (percarità, non ci starebbero una sopra l’altra come sempre, ma con due slot affiancati).
le feritoie sono superfighe e ci stanno bene anche se mi sorge il dubbio polvere… è probabile che tra due generazioni di questa macchina spariscano anche in virtu dei consumi delle future cpu imho