Steve Jobs su New York Times e CNBC: P.A. Semi, Grand Central, Cina-Russia e Wall Street

Nella giornata di lunedì Steve Jobs ha come di consueto incontrato i giornalisti di varie testate per una chiacchierata post-keynote. Solitamente Jobs approfitta di questa occasione per aggiungere particolari e per svelare qualcosa in più su vari aspetti del mondo Apple. Dalle interviste pubblicate fra ieri ed oggi abbiamo appreso ad esempio qualcosa di nuovo su P.A. Semi, sull’arrivo di iPhone in Russia e in Cina, sulla risposta freddina di Wall Street alle novità introdotte da Apple e sulla nuova tecnologia Grand Central che sta alla base di Snow Leopard, il futuro sistema operativo di Cupertino che è stato presentato in anteprima agli sviluppatori nel pomeriggio di lunedì.

PA Semi. Parlando con John Markoff, New York Times, Steve ha rivelato che la P.A. Semi, l’azienda produttrice di microcontrollori che Apple ha acquisito qualche tempo fa e che produce anche microchip per applicazioni militari, si occuperà della realizzazione di di microprocessori integrati per iPhone e iPod. Apple aveva finora negato che l’acquisizione di P.A. Semi fosse finalizzata alla realizzazione di nuovi prodotti e a fine Aprile Steve Jobs aveva confermato: ci interessa solo il know-how dell’azienda.

Grand Central. Markoff nel proprio articolo parla di P.A. Semi solo di sfuggita e focalizza invece l’attenzione su una novità importantissima che il lancio di iPhone 3G ha, come prevedibile, relegato in secondo piano. Stiamo parlando di Grand Central, l’innovativa tecnologia sviluppata da Apple che promette di rivoluzionare l’approccio al parallel computing, ottimizzando come mai prima lo sfruttamento dei sistemi Multi-core.

I produttori di CPU, nell’impossibilità di puntare ad oltranza sull’aumento delle prestazioni della CPU, hanno imboccato la strada del parallel computing, ovvero dello sviluppo di processori a core multiplo. L’intenzione era quella di creare sistemi che potessero migliorare le prestazioni sfruttando in parallelo la potenza di due o più unità di calcolo contemporaneamente. In linea teorica nessun problema, ma poi la realtà dei fatti si è dimostrata leggermente diversa. L’aumento sensibile delle prestazioni c’è stato ma in realtà nessuno finora sa veramente come sfruttare a pieno la potenza di calcolo parallela di due o più core contemporaneamente.

Steve ha riassunto con il suo stile di sempre: “I produttori continuano ad aggiungere core alle CPU ma nessuno sa come programmare questa roba. Voglio dire, 2 Core? Ok. 4? Mica tanto. 8? Scordatevelo!“. E’ tutta una questione di programmazione dei processi, ha aggiunto Jobs. Grand Central si propone dunque di risolvere il problema grazie ad un innovativo sistema di gestione software che se si rivelasse davvero efficiente come promesso si candiderebbe a diventare una pietra miliare nella storia di Apple e dell’IT.

Russia, Cina e Wall Street. Dopo il keynote Steve ha risposto alle domande di Jim Goldman di CNBC, nell’intervista che potete vedere nel video qui sotto. Durante l’intervista Steve ha parlato dell’arrivo di iPhone in Cina e Russia, due grandi mercati per i quali al momento non si conoscono accordi precisi per il lancio di iPhone 3G. Nulla di eclatante: Steve ha semplicemente rassicurato tutti e ha promesso che entro l’anno arriveranno importanti annunci a riguardo.

Jobs ha inoltre rassicurato gli investitori preoccupati per un possibile calo del titolo analogo a quello che si è verificato dopo il keynote del MacWorld Expo di Gennaio. Steve ha risposto semplicemente che Apple sta registrando una serie di trimestri record dal punto di vista finanziario e si è detto sicuro che Wall Street saprà rispondere di conseguenza al momento giusto. Per adesso il titolo AAPL continua a rimanere stabile intorno ai 185$ per azione.

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