Mancano ormai meno di 20 giorni all’attesissimo Keynote del 9 giugno, quando Steve Jobs, se le indiscrezioni e i rumors si riveleranno esatti, presenterà al mondo il nuovo iPhone UMTS. Ma nel continente asiatico solamente India, Singapore e Filippine fanno parte dei paesi in cui almeno un carrier ha annunciato ufficialmente il lancio di iPhone. Oggi, almeno secondo indiscrezioni riportate da Korea Telecoms News, possiamo aggiungere anche Giappone e Korea alla lunga lista.
Secondo quanto riportato dal magazine coreano, Apple starebbe preparando un lancio congiunto nei due paesi dell’estremo oriente, di poco successivo alla presentazione ufficiale della nuova versione di iPhone. I carrier interessati dall’accordo sono Korea Telecom Freetel e NTTDoCoMo. Un eventuale iPhone coreano o Giapponese non potrà che essere 3G, in quanto nei due paesi non esistono reti di telefonia mobile che sfruttano lo standard EDGE.
NTT DoCoMo è il principale carrier giapponese e può vantare un bacino di circa 50 milioni di utenti; fu uno dei primi operatori al mondo ad implementare un network di terza generazione (3G) nel 2001, quando inaugurò la FOMA (Freedom Of Multimedia Access), ovvero la prima rete a sfruttare la tecnologia W-CDMA.
La tecnologia sviluppata da NTT DoCoMo fu poi adottata in Korea nel 2004 da KTF, il carrier che curerà il lancio congiunto nel paese e di cui NTT DoCoMo possiede una piccola percentuale. I due paesi asiatici rappresentano due mercati chiave nel settore della telefonia mobile, per bacino d’utenza e soprattuto per la penetrazione di dispositivi ad alta tecnologia in ogni fascia della popolazione.
Apple si troverà a dover fare i conti con una concorrenza spietata da parte dei propri maggiori concorrenti che, come è comprensibile, in Giappone e Korea giocheranno in casa. Il Giappone è un paese in cui Apple può però vantare una forte base e un’ottima percezione del brand. Vedremo se anche iPhone riuscirà nell’ardua impresa di conquistare il Sol Levante. Se l’accordo fra Cupertino e i due operatori venisse confermato ufficialmente la Cina rimarrebbe l’unico grande mercato asiatico d’importanza strategica ancora da conquistare.
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