Altroconsumo contro lo spot iPhone su AirPlay

Da fine agosto va in onda su vari canali italiani uno spot dell’iPhone incentrato su AirPlay. Nel caso non l’aveste mai incrociato durante una delle innumerevoli pause pubblicitarie che interrompono i bellissimi di Rete 4, lo trovate su YouTube.
Nello spot vengono messe in evidenza le possibilità che offre AirPlay su un iPhone operato dall’ormai consueta coppia di mani senza corpo ispirate alla Famiglia Addams. Tutto sembra molto semplice e immediato, ma solo alla fine del commercial una scritta avverte gli spettatori che per fare tutto quello che hanno appena visto non basta un melafonino, ma ci vuole anche “dell’hardware aggiuntivo”, come ad esempio una Apple TV o degli altoparlanti compatibili con AirPlay.
Quella scritta in piccolo, grigio chiaro su bianco, è sufficiente per non rendere ingannevole lo spot in questione? Secondo Altroconsumo la risposta è no e la nota associazione per la tutela dei consumatori ha già provveduto a fare un bell’espostino all’AGCM.

La scelta di Altroconsumo non mi sorprende, perché avevo sinceramente notato l’anomalia dello spot in questione. Anzi, mi stavo proprio chiedendo come mai le bellicose associazioni dei consumatori, sempre pronte a farsi sentire anche se non c’è niente d’importante da segnalare come nel caso del CRTCU di cui vi abbiamo parlato stamani, non avessero ancora detto nulla.
Un’ulteriore riprova della scarsa chiarezza dello spot l’ho avuta qualche giorno fa quando un amico iPhone user, capostipite non più giovanissimo di famiglia a rigida osservanza Cupertiniana, mi ha chiesto come mai il suo iPhone non riuscisse a inviare le foto al televisore come si vede nella pubblicità. Fare un pochino di pubblicità all’hobby Apple Tv, ora che l’hobby ha qualche valida ragione per essere acquistato, era chiedere troppo?

Sia come sia, l’esposto di Altroconsumo avrà probabilmente un effetto relativamente trascurabile per Apple. L’AGCM potrebbe decidere al massimo di bloccare uno spot che va verso il termine della messa in onda e comminare una sanzione all’azienda che può andare dai 1000 ai 100.000 euro, a seconda della gravità della violazione e la durata della messa in onda.

[via setteb.it]

14 commenti su “Altroconsumo contro lo spot iPhone su AirPlay”

  1. Fanno bene, lo spot è davvero ingannevole, già trascurare di indicare chiaramente che non tutte le stampanti sono compatibili (e al 99% quella che uno già ha non è compatibile ma soprattutto sulla questione della necessità di Apple TV (cosa non da poco) per usare al TV con l’Iphone.
    Caduta di stile di Apple e furberia disonesta dei creativi dello spot italiano.

    Rispondi
  2. Fanno bene e non capisco perchè dici “niente d’importante da segnalare come nel caso del CRTCU”. Se ho diritto a due anni di garanzia e ho pagato per l’Apple Care ho diritto a 4 anni di garanzia in europa!

    Rispondi
  3. Perché se leggi l’articolo linkato scopri che il CRTCU ha buttato fuori un comunicato che tutti hanno ripreso bovinamente in cui semplicemente dicono con 5 mesi di ritardo che l’AGCOM ha aperto un’istruttoria su Apple Care. Il problema non è che l’abbiano aperta, ma che la notizia è vecchia e l’hanno ripresa solo per autopromozione ;)

    Rispondi
  4. Quoto “dispari”.
    Pubblicità estremamente ingannevole.

    Airplay, vorrei aggiungere, così com’è sembra solo un tentativo in exteremis di spingere uno dei meno riusciti prodotto di Apple: la Apple Tv appunto.

    Peccato, perchè lo streaming tra diversi device dei contenuti multimediali sarebbe una ganzata, ma dovrebbe essere previsto anche da iDevice a Mac (istituzionalizzare Airplayer in definitiva) e anche viceversa.
    Mi piacerebbe far vedere a mio figlio un Divx salvato sul Mac, su iPhone o iPad, mentre magari io utilizzo lo stesso Mac per lavoro.

    Rispondi
  5. Non c’è dubbio la pubblicità è ingannevole, e poi se un iPhone user di vecchia data è stato tratto in inganno, figuriamoci quanta gente non apple user è stata coinvolta nell’inganno, e poi aggiungo di più, airplay funziona solo sulle apple tv di seconda generazione, non ho buttato la mia appletv di 1° generazione perchè l’ho sboccata con il software aTVFLASH della firecore, per renderla finalmente libera e democratica.

    Rispondi
  6. Semplicemente, possibile che con tutta la cultura tecnologica che millantate, nessuno si chiede: come possono finire i contenuti multimediali dal mio cellulare alla mia TV, senza qualcosa che li colleghi ? E’ ovvio che occorra qualcos’altro, così come è ovvio che non venga scritto a caratteri cubitali. Possibile è che tutti scendano sempre dalle nuvole ?

    Rispondi
  7. E’ solo una guerra contro Apple e autopromozione per Altroconsumo.
    Pensate alle avvertenze delle case farmaceutiche, nelle pubblicità in video vengono “comunicate” ad una velocità incomprensibile per l’orecchio di chiunque, ma nessuno (Altroconsimo) dice o fa niente. Anche se lo spot Apple fosse ingannevole, e io ritengo di no, almeno non fa “male alla salute” come i possibili “avvelenamenti” da farmaci ai quali grandi e soprattutto bambini possono essere soggetti.

    Rispondi
  8. Scusate il doppio post, ma volevo sottolineare che “tutte” le pubblicità sono ingannevoli, alcune di più facile riconoscimento alcune meno, altrimenti non sarebbero pubblicità. E comunque la legge non ammette ignoranza, quando si va ad acquistare qualcosa si chiedono tutte le informazioni inerenti a ciò che si acquista e si porta a casa solo se si è pienamente convinti che quello che stiamo per acquistare soddisfi le nostre esigenze. Il problema è che c’è troppa gente che acquista l’ iPhone solo perchè è diventato uno status simbol ed entra in negozio lo indica firma i documenti per l’acquisto e lo porta a casa, e poi con calma, a casa decide forse, di guardare se fa veramente quello che la pubblicità dice.

    Rispondi
  9. @ Massimo:
    Che non faccia male alla salute non si sa, può darsi che qualcuno compri l’apparato mobile iPhone e poi vedendo che non comunica con il televisore, gli viene un accidente, poi gli spot pubblicitari di farmaci, si riferiscono sempre a prodotti da banco, quelli acquistabili senza ricetta medica, ma richiedono come minimo la lettura del foglio illustrativo, e non penso che nel 2011 ci siano genitori talmente sprovveduti da lasciare farmaci o altro materiale pericoloso alla portata dei bambini.
    Lo spot in questione è poco chiaro, è inutile aggrapparsi agli specchi, nei giorni scorsi, vari amici mi chiesero com’era possibile far comunicare l’iPhone con la Tv, ho dovuto spiegare che senza l’apparato AppleTv in opt ffsional non è fattibile.E tutti mi hanno detto che lo spot è poco chiaro.
    Detto questo, è doveroso dire che le attuali SmartTV, hanno in dotazione il supporto DLNA, e la stragrande maggioranza dei telefonini di ultima generazione, hanno a corredo il DLNA, e con un clik il contenuto multimediale è accessibile in share.

    Rispondi
  10. Ha ragione Massimo “TUTTE” le pubblicità sono in qualche modo ingannevoli.
    Ma mentre prima di comprare un iphone da 700 € sicuramente ti informi di come funziona questo airplay (se lo stai comprando a causa della pubblicità), quello che veramente mi fa arrabbiare sono quelle pubblicità che offrono servizi per i cellulari (suonerie, giochini, ecc.. ) che usano solo la parola “Gratis” e poi sotto scorrono alla velocità della luce incomprensibili scritte che dovrebbero avvisarti che in realtà stai sottoscrivendo un costosissimo abbonamento per delle ca**ate che molto probabilmente NON funzioneranno sul tuo telefono, ma questo non lo dicono.

    Rispondi
  11. E poi come tutti sanno hai 15 giorni per capire se ti piace o se renderlo.
    Se proprio ti senti ingannato lo rendi e ti rendono i soldi.
    Non è pubblicità ingannevole ma solo ‘pubblicità’.

    Rispondi
  12. Pingback: Apple | Infos Press

Lascia un commento