Che l’iPad sia un prodotto attraente, a suo modo rivoluzionario, è un argomento sul quale si è già dibattuto parecchio sia negli articoli, ma soprattutto nei commenti di ieri. Certo è un oggetto che ha suscitato una certa meraviglia, ma anche una buona dose, a mio avviso giustificata, di scetticismo nei nostri lettori, che esprimono i loro dubbi sull’effettiva possibilità di utilizzare l’iPad per leggere un libro, perché non dotato di tecnologia E-Ink.
Forse, come è capitato nel caso dell’iPhone, l’impatto iniziale potrebbe non corrispondere a quello che sarà poi il successo del dispositivo: semplicemente un’altra volta Apple ci ha chiesto di pensare in modo differente e, come spesso capita, il cambiamento incontra una certa resistenza.
Molti di voi avranno visto il video della presentazione dell’iPad sul sito di Apple o direttamente qui su The Apple Lounge. Se avete osservato con attenzione, a partire dal quarto minuto del filmato, mentre si sta introducendo la funzione iBooks, l’applicazione per leggere e acquistare gli ebook su iPad, c’è una nota scritta in piccolo nella parte inferiore della schermata che dice che la funzione sarà disponibile negli Stati Uniti e in nazioni selezionate.
Quali saranno queste nazioni selezionate, al momento non è dato di sapere, ma ci sono degli indizi che ci fanno presupporre che l’Italia non sarà una di queste. Inoltre nella pagina delle features dell’iPad sul sito di Apple, in basso, come nota a piè di pagina, c’è chiaramente scritto in modo ancora più riduttivo che:
iBooks available in the U.S. only.
L’iPad utilizzerà il formato ePub per la gestione dei contenuti editoriali come libri o giornali che verranno resi disponibili tramite l’applicazione iBooks con il suo negozio virtuale. Tale formato è basato sull’XML e dal 2007 è diventato lo standard dell’IDPF (International Digital Publishing Forum), i cui membri sono tutti editori anglofoni (Stati Uniti, Canada, Regno Unito).
Nella libreria di iBookStore al momento saranno presenti solamente titoli di cinque case editrici, Penguin, HarperCollins, Simon & Schuster, Macmillan ed Hachette, alle quali andrà ad aggiungersi il New York Times.
Nella speranza che si facciano avanti anche i nostri vari Feltrinelli, Mondadori, Salani eccetera, prepariamoci a ricevere un dispositivo che mostrerà degli scaffali vuoti in biblioteca e sarà monco di una delle sue primarie funzionalità, un po’ come è stato del resto con iPhone. Quale operatore dei tre ha attivato, ad esempio, la visual voice mail?
uau che bello…paese di trogloditi che siamo…vabbé..volevo farvi una domanda…ma secondo voi stanca gli occhi un dispositivo del genere???
Aggiungo l’altro sistema monco …. il binomio video/itunes e AppleTV
Beh! Già lo trovavo inutile ieri sera alla presentazione, ora lo e’ ancora di più …
il paese é non troglodita, ma livellato, questo é certo. e vedere poi degli scaffali vuoti in libreria non é altrettanto triste? e troglodita? quanto posto occupano i libri i casa nostra..?
@cricolo: si stanca gli occhi..
sarà tutta un’altra storia con gli schermi OLED, li ci sarà la vera rivoluzione degli ebook reader!
@ cricolo:
Sì, la retroilluminazione stanca gli occhi. I reader che nascono come tali usano una tecnologia che richiede illuminazione esterna per poter essere letti, proprio come un foglio di carta stampata. Poi la cosa è soggettiva, io ad esempio passo 16 ore al giorno davanti ad un monitor e non ne risento (o più probabilmente non mi accorgo di risentirne)…
@ Gilberto:
Bravo, l’avevo “dimenticato”…
Beh, più che di limiti di iPad mi pare che l’articolo parli di limiti… del Paese. Mi sembra originale ribaltare su un device elettronico la consapevolezza che l’editoria del nostro paese semplicemente STA IGNORANDO la distribuzione digitale. Secondo voi un dirigente Mondadori, Garzanti o Einaudi sa cosa sia un e-book? Altro che sapere che esistono diversi standard di formato…
Allo stesso modo, se il mix velenoso SIAE-paytv a doppio monopolio rende indisponibili in Italia all’iTunes Store film e telefilm in versione italiana, le ragioni del fallimento di Apple TV in Italia sono colpa forse di Aplle TV o dell’assenza di contenuti?
Viviamo in un paese tecnologicamente arretrato. Abbiamo perso il treno sul quale sono saliti i paesi europei evoluti come Regno Unito, Francia e Germania. Il “caso iPad” sarà solo il primo di una lunga serie, e noi qui a chiederci. “Eh, ma perché in Italia no?”. Perché ci stiamo uccidendo con le nostre (voraci) mani.
@ attilio:
Sulla massa ho la sensazione che i libri occupino nel case e non solo un posto molto marginale, in generale si privilegiano forme di intrattenimento piu’ immediate che non comportino un’elaborazione mentale.
Kling dice:
Il fatto che l’apparecchio sia praticamente inutile per una lettura prolungata, visto il lcd retroilluminato, è invece un sacrosanto limite di iPad.
@ Kling:
Mi chiedo perche’ l’editoria in Italia sottovaluta il formato elettronico?
Scarse possibilità di vendita? Paura del proliferare di copie, con diminuizione degli incassi? Paura di rompere equilibri consolidati nei rapporti con autori, produttori/stampatori?
secondo me in italia ma anche in europa gli editori si butteranno a capofitto sull ibooks store. Sempre che si veda un po di interesse dietro a questo ipad (ma sono certo di si).
Tutti gli editori europei hanno ora in mano i loro cataloghi di libri (nauralmente digitalizzati e tradotti in varie lingue) e non hanno nient’altro da fare che inserirli sul ibooks store. La Apple praticamente glieli vende e gli fa anche la pubblicità. Non hanno costi, nn devono stampare niente, devono solo il 30% della vendita ad Apple. Gli editori europei si fionderanno….. tutto dipende da quanti ipad si vendono…
per il discorso e-ink, leggibilità e affaticamento. Be l’Ipad non è un book reader, ma un disp. multifunzione… Quindi mi immagino un utilizzo tipo:
Vado al lavoro, mi controllo in treno la mail e navigo un po’, mi leggo 15-20 min un bel capitolo del mio libro preferito e basta… Durante la pausa pranzo mi leggo una rivista 10 min e poi mi guardo un pezzo di filmato…. torno a casa la sera, ceno guardo un po’ di tv, e prima di addormentarmi mi leggo un altro capitolo del libro sull’ipad e magari mi compro un altro bel libro per il viaggio di domani…
Il target a cui è rivolto è quello del lettore sporadico (più vasto d quello del lettore accanito)…. che si compra 4 o 5 libri l’anno. Ma con uno store può arrivare a 10 o 15 magari perché “non se ne accorge di prendereli”. Naturalmente uno che legge molto non userà un Ipad…
beh… lo stato dell’editoria in intalia è catastrofico e si sa da un pezzo… voglio dire… basta pensare che non abbiamo un’opera completa di nietzsche in mercato nonostante i curatori siano due italiani. L’adelphi non pubblica più l’edizione di lusso e quella economica non è completa… questo è solo un caso di una casa editrice su un singolo autore(seppur importante), ma lo stesso può ripetersi praticamente per tutti… le edizioni elettroniche potrebbero risolvere grandi problemi di disponibilità… quindi in italia non si farà… o almeno non adeguatamente. Che dire del fatto che non c’è la TV nel nostro itunes…. e solo da poco ci sono i video… Amazon.it vi dice qualcosa? chiaramente no. Certamente non siamo all’altezza…. e le speranze vanno deluse di governo in governo….
Quindi se l’ipad è inutile… in Italia lo sarà di più! se è fantastico…. in italia lo sarà moooolto meno!!!!
Ma sicuro è che fra i tanti nomi hanno scelto il più brutto. Se aggiungiamo che francamente ci si aspettava un po’ di più… direi delusione… aggravata dal paese in cui viviamo.
viva l’italia
@ ibxxx:
è curioso…io tutte le cose che hai scritto le faccio già con il touch….:-D
ibxxx dice:
Condivido del tutto il tuo ottimo posto.
Sono un lettore accanito, tuttavia mi farebbe molto comodo. Magari non per sostituire del tutto il cartaceo, ma poter disporre della versione digitalizzata dei miei libri, per poter fare ricerche (“dove diavolo era quella frase?”) e per averli sempre sottomano e poterli leggere ovunque.
Spero in un’evoluzione del mercato. Chissà se proprio le piccole case editrici (leggo principalmente quelle) potranno trarne vantaggio abbattendo i costi (ammesso che i costi reali siano quelli della stampa cartacea), ma soprattutto evitando il collo di bottiglia della distribuzione.
Le major giocano sempre in casa e faranno sempre miope strozzinaggio, anche per i costi enormi che si basano esclusivamente sui grandi numeri.
Certo che vedere tra gli ebook in Italiano solo libri over 75 fa venire tristezza.
Pereubu, che l’aggeggio sia inutile per leggere lo saprò dopo averlo provato, quello e il Kindle, e averne constatato le differenze e la reale superiorità di uno o dell’altro. Ho un iPhone, e le difficolta nell’uso di Stanza, il lettore più noto di e-book, non sono certo nell’affaticamento della vista (anzi), ma nelle dimensioni della “pagina”, che ti costringono a continui tap per voltare pagina se vuoi usare un font normale.
D’altra parte, c’era chi diceva: ma chi volete che compri un aggeggio per ascoltare musica in formato file, quando esostono i Walkman e i lettori portatili di CD.
Gilberto, in Italia siamo gerontocratici. L’età media di chi prende le decisoni è 65 anni. Sono persone che hanno difficoltà a usare un telecomando o un basilare Nokia, come possono comprendere ciò che non sanno usare? La generazione dei 40enni che “usano” da 20 anni tecnologie digitali è relegata all’IT e al precariato. Negli ambienti che contano, non conosco un manager 40enne che abbia relamente compreso i vantaggi della digitalizzazione.
E’ un problema di meccanismi di selezione: i 40enni destinati al ricambio sono i preferiti dai brontosauri, e chi usa eccessivamente computer o device elettroniche, per il mercato del lavoro italiano, è un freak. Il computer e il PDA sono robe da segretaria.
Infatti, i risultati del nostro paese sono sotto gli occhi di tutti.
maurizio dice:
Si, ma come ha detto Jobs nella presentazione, questo dispositivo quelle cose le farà molto meglio… sia del touch, sia di un laptop
Un po’ Piu grande non così grande!
Kling: certo, fai bene a provare entrambi, potendolo fare. Io ho usato un Kindle e, come te, cerco di leggere molto su Stanza (ma, ahimé, a differenza dei tuoi i miei occhi ne patiscono eccome, forse vista la miopia): a parer mio non c’è paragone. L’unico vantaggio dell’iPhone in questi termini è poter leggere ovunque, anche fuori casa, di sera, ma – sarà soggettivo, io più di tanto non riesco a farlo. Per attività universitaria io lavoro ore con scansioni rilegate di vecchi testi in pdf o con altri presi direttamente in ocr, e sento proprio tangibilmente la stanchezza anche dopo poco tempo rispetto all’uso “comune” del Mac (posta, internet, scrittura eccetera, dove la fruizione è molto meno “fissa”).
E non fraintendermi: praticamente vivo su googlebooks e archive.org, sperando ogni giorno che digitalizzino il contenuto delle biblioteche italiane e non debba farmi viaggi di centinaia di chilometri per consultare un testo, quindi capisco bene quali sono i pregi di un formato digitale per la lettura dei libri – di più, non chiedo di meglio. Semplicemente, l’lcd retroilluminato, ips o meno, per me non è la soluzione. La mia più grande delusione riguardo a questo apparecchio è proprio che non abbia saputo offire un’alternativa all’e-ink, mi aspettavo qualcosa di nuovo e di molto “Apple”, ma non c’è stato. Peccato.
Per favore, iniziamo ad esseri seri. Innanzitutto, l’Italia dal punto di vista tecnlogico si è dimostrata sempre arretrata rispetto ai concorrenti europei e d’oltre oceano, proprio in virtù della diversa mentalità di cui è dotata. In secondo luogo, per quanto capisca che un LCD possa stancare gli occhi, non esageriamo: l’iPad non è un prodotto che dev’essere utilizzato nell’oscurità più totale e, di conseguenza, la gente non verrà fuori con gli occhi “a palla”; senza contare che nella lettura di ebook c’è la variante di visualizzazione in black on white ( se non ci credete andate su apple.com e leggete le specifiche tecniche ). A parte queste inutili discussioni ( nate anche alla nascita di iPhone nel 2007 per motivi che tutti conoscono, ma che non ne hanno impedito un successo planetario… ), secondo me la mancanza più pesante è il multi-tasking: creare applicazioni come iWork mobile o adattare DocumentsToGo, e via dicendo, imporrebbe che le immagini da scaricare e da inserire vadano prelevate prima o dopo ( o durante, ma sarebbe tutto un “apri e chiudi” ) la stesura del documento, e la cosa risulterebbe poco pratica. Conto dunque in una prima vendita e un successivo aggiornamento firmwire…magari proprio con OS 4.0 ( in contemporanea per iPad e iPhone )…d’altra parte, attraverso quanti aggiornamenti di iPhone si è passati prima di avere taglia-copia-incolla? E quindi adesso si faranno le versioni 3.1.2 ( attuale di iPhone ), 3.2 ( attuale di iPad ), 3.2.1 e 3.2.2, e poi la 4.0 ( solo per gli iPod touch 3G e iPhone 3G S e successivi -?- e iPad, ovvio ), al costo di 3.99 €, come l’aggiornamento 3.0…Poi c’è da sperare in tariffe vantaggiose da parte degli operatori telefonici italiani, e non i soliti salassi…
Quindi c’è poco da lamentarsi, secondo me: non si può pretendere di avere tutto e niente: che senso ha volere che mandi sms? Per quello esistono i cellulari; che senso ha la videocamera? devi chattare? bene, usi un computer normale ( ma sicuramente ne uscirà una come accessorio ); vuoi leggere i romanzi di tutto il mondo senza affaticare gli occhi? compri un e-book. Insomma, da dove la si guardi, iPad è un prodotto di congiunzione studiato nei minimi dettagli; è dedicato a tutte quelle persone che vogliono avere tante funzioni senza spendere milioni in diversi prodotti…e 499 € sono pochi, come prezzo di partenza per un prodotto Apple.
A me piacerebbe leggere libri su un dispositivo del genere siccome tutti quelli cartacei non li sopporto mentre i contenuti digitali li leggo volentieri
Vorrei esporre una piccola riflessione in merito all’iBook store, se verrà data la possibilità di pubblicare i propri contenuti anche alle piccole case Editrici ed ai privati, un po’ come accade per l’App Store, che consente di proporre le proprie creazioni con costi di gestione e distribuzione contenuti, noi utenti non potremmo che beneficiarne, ed in molti potrebbero far conoscere il proprio talento ad un enorme bacino di utenza,senza sottostare alle case editrici! E per noi utenti un sicuro vantaggio!
Carlo dice:
Il che immagino si traduca con “fa un po’ di tutto, ma malino”. Però, per favore, non paragoniamo queste (se guardate, assai diffuse) perplessità a quelle sull’iPhone – l’iPhone era una novità assoluta, con un OS visto prima e una user experience offerta al telefono fino a quel momento impensabile. Questo è un tablet, più slick e caruccio, ma di certo non farà strabuzzare gli occhi come quando abbiamo fatto vedere per la prima volta il labirintino di legno sull’iPhone…
Nerone76 dice:
Questa sì che sarebbe un’idea eccellente!
Magari fosse così, sarebbe un’immensa occasione per rivitalizzare un mercato appiattito sui best-seller di scarso valore che soffoca le idee nuove.
@Pereubu:
Chissà che invece Apple riesca a fare da traino per qualcosa di veramente nuovo, come ha fatto per tante altre cose.
D’altra parte, l’Apple-user è esigente per natura (a dispetto delle favole sui fanboy…) e si aspetta sempre il meglio del meglio. Spesso però, i fatti ci hanno rivelato una realtà che ha fugato timori e perplessità della prima ora.
Io continuo a confidare in Apple, perché finora mi ha deluso ben poco.
@ attilio:
guarda probabilmente libri come forma d’arte o passatempo probabilmente anche a casa mia sono pochi..ma libri di studio per università e scule superiori ne sono pieno io e probabilmente quasi la totalità dell’Italia…probabilmente a pochi interessa il romanzo, l’avventura e altro ancora..ma credo che a molti interessi andare all’università con un unico oggetto poco pesante e con la possibilità di prendere appunti…
@ cricolo:
perchè all’università potete usare un ipad al posto di carta e penna, o libri?
@ haris:
penso sia il sogno di molti studenti…e penso sia comodo:
1-al suo interno stanno diversi libri
2-prendere appunti magari aggiungendo qualche nota sui libri
3-scaricare in tempo reale le dispense dei professori
@ cricolo:
Hai proprio ragione, io lo userò sopratutto per lo studio grazie ad iwork senza portarmi ovunque il macbook pro, inoltre se sarà disponibile il jailbreak si potrà anche attivare il flash per megavideo e il multitasking rendendolo ancora più completo sotto il punto di vista multimediale.
E se da iwork per ipad pubblicassi già direttamente il mio libro?non sarebbe una figara nonchè una grandissima forma di libertà ed espressione?oppure tenere un mio diario on line da aggiornare e far leggere agli amici o solo a chi decido io? Qualora dovesse veramente funzionare una forma rel genere sarebbe un grande vantaggio per tutta l’umanità, scrivere, condividere…far cultura! Altro che tutte le minkiate tecnologiche…frasi e parole libere mel web a creaere suggestioni!
Roger dice:
una specie di blog, insomma….
fa un po’ di tutto ma non eccelle in nulla. Non può sostituisce nulla se non un vecchio palmare che per appunti agenda e altro è molto più piccolo e comodo.
Di sicuro all’uscita venderà tantissimo. Poi il tamtam di chi l’avrà messo su ebay prenderà piede e, per continuare a vendere, dovranno inventarsi qualcosa di veramente innovativo.
Io pensavo a qualcosa di rivoluzionario dopo la i per la musica e la i per il telefono. Insomma mancava la rivoluzione per scrittura e lettura… e non parlo di giornalisti, scrittori e lettori forti (non solo), perché molti di noi scrivono e leggono tanto per studio, lavoro e svago (forum, blog ecc.) e non necessariamente siamo tutti Alessandro Baricco.
Ora, pensate veramente che con un banalissimo schermo retroilluminato si possa parlare di rivoluzione???
Ma va laaaaaaaaaaaaaaaaa
@ maurizio:
“è curioso…io tutte le cose che hai scritto le faccio già con il touch….”
E’ inutile…è come parlare con un muro …. :)
Nerone76 dice:
Questo tipo di servizio esiste già… nel campo dell’editoria, ad esempio c’è già http://www.lulu.com/ che oltretutto permette di “pubblicare” in formato pdf e epub… senza dimenticare quello cartaceo…
Sullo stesso AppStore trovate iVerse, che distribuisce comics più o meno nello stesso modo…
Se poi dobbiamo per forza far ingrassare sempre e solo iTunes/AppStore, è un altro discorso…
iMarco dice:
Certo, il meglio del meglio:
tipo un telefono GPRS/EDGE, quando nel mondo tutti già avevano da anni UMTS?
O tipo una fotocamera ridicola senza flash led?
O tipo presentare l’evoluzione (3G!) che non supportava ancora videochiamate?
E non fare video quando anche un qualsiasi telefono scamuffo li faceva?
O i limiti del Bluetooth?
Etc. Etc.
Nessuno discute sulla qualità dei servizi offerti da Cupertino, ma diciamo la verità: senza AppStore, l’iPhone sarebbe l’ennesimo soprammobile tecnologico…
Ah, se poi qualcuno mi riesce a spiegare perchè un iPod Touch (imho, l’ultima vera innovazione by Apple), che è al 99,9% identico ad un iPhone (se escludiamo fotocamera e telefono e che forse sono una 50ina di euro di differenza, in termini produttivi), costa 1/3 del suo gemello telefonico, sarei molto contento…