Siete di quelli che non portano in bagno dopo la doccia i propri prodotti Apple per paura che i sensori di liquidi possano attivarsi in presenza di un eccesso di umidità? Buone notizie per voi, allora, perché l’iPad 2 segna ufficialmente l’inizio della fine per i tanto vituperati LCI, Liquid Contact Indicators, che servono ai tecnici Apple per capire se il dispositivo che vorreste riparare in garanzia si è rotto per cause naturali o perché ve lo siete scordati nella tasca del costume prima di un tuffo in mare.
Da un’attenta analisi dello smontaggio dell’iPad 2 condotto da iFixit è saltato fuori che nell’attacco jack non trovano più spazio i sensori che erano presenti nel precedente modello. Si potrebbe pensare che sia un semplice compromesso per poter usare un attacco jack più sottile, ma allora perché gli LCI sono spariti anche dal connettore del cavo Dock di iPad 2?
L’abbandono degli LCI da parte di Apple era già stato suggerito da un recente “rilassamento” delle regole di controllo sugli iPod portati in riparazione. Ora anche l’iPad 2 sembra indicare questo nuovo corso. Ma aspettata a cantar vittoria e a fiondarvi nella vasca da bagno con il vostro iDevice preferito. La regola non vale per tutti i gingilli made in Cupertino. Altri prodotti recenti, come il MacBook Air, continuano a nascondere al proprio interno un buon numero di sentinelle anti-liquidi.
In passato i sensori di questo tipo, spesso proni ad attivarsi dopo lunga esposizione ai climi umidi di certe zone degli Stati Uniti, hanno causato non pochi grattacapi ad Apple che si è trova ad affrontare addirittura una causa al riguardo, intentata da una certa Charlene Gallion di San Francisco giusto un anno fa, nell’aprile del 2010.
I più attenti ricorderanno anche un breve ma intenso LCI-gate nel 2009 di cui si erano occupati fra gli altri anche C-NET e la CNN.
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