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Apple aveva già dimostrato uno spiccato interesse per i sistemi di pagamento basati su tecnologia RFID, come indicato da alcuni brevetti depositati dall’azienda in cui vengono descritti metodi per il pagamento in mobilità grazie a un chip inserito nell’iPhone o nell’iPod. Ma i brevetti, si sa, non sono molto significativi, possono rimanere “dormienti” per anni e non sempre portano allo sviluppo dell’invenzione.
L’assunzione di Benjamin Vigier, specialista in “Near Field Communication” (NFC), tecnologia di comunicazione a cortissimo raggio basata su RFID, è un indicatore ben più attendibile della direzione in cui si sta muovendo Apple. E’ giunto il momento di pagare la spesa e i biglietti dell’autobus direttamente con l’iPhone?
Prima di essere assunto da Apple, come riportato da Near Field Communications World, Vigier ha lavorato per la mFoundry, azienda statunitense specializzata nei pagamenti in mobilità basati su tecnologia NFC che ha curato lo sviluppo di PayPal Mobile, del sistema di pagamento mobile di Starbucks basato su codici a barre e dello sviluppo di alcune applicazioni analoghe per due importanti operatori Mobile statunitensi e per una delle tre maggiori banche del paese. Prima di approdare negli States, Vigier si è occupato inoltre di NFC per l’operatore francese Bouygues Telecom e per SanDisk.
I brevetti depositati da Apple ora possono davvero essere di qualche indicazione sui possibili usi futuri della tecnologia NFC nei dispositivi mobili della Mela. L’idea di fondo è la creazione di un “portafoglio” mobile elettronico con il quale l’utente possa gestire univocamente i pagamenti di una vasta gamma di prodotti e soprattutto di servizi. Dal semplice acquisto di beni di consumo al supermercato o al bar, alla prenotazione e al pagamento di un biglietto per un qualsiasi mezzo di trasporto.
Uno dei brevetti Apple descrive addirittura un sistema denominato “Grab & Go” per il trasferimento rapido di files fra Mac, iPhone e Apple TV. La tecnologia NFC, allo stato attuale, permette però delle velocità di trasferimento abbastanza limitate (fino a 424 kbit/s, tanto che il brevetto descrive più che altro un sistema per “l’innesco” di una sincronizzazione fra dispositivi che però avviene comunque tramite Wi-Fi.
Adesso rimane da capire quanto ci vorrà perché le funzionalità NFC vengano implementate su iPhone e iPod touch. Voci di una possibile integrazione del sistema su iPhone 4, di cui sarebbero stati costruiti prototipi già dotati di un RFID reader, erano circolate fin dal novembre 2009. L’indicazione era prematura, ma chissà che già con il prossimo iPod touch Apple possa mettere a frutto le conoscenze del neo-assunto Benjamin Vigier.
Sono tornato da pochi giorni dal Giappone…..voin non potete immagginare che figata vedere i jappo che pagano poggiando il telefonino su di una basetta bianca con delle luci tenue multicolore………Rfid già da una vita!!!!!! siamo troppo indietro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
sarò all’antica ma preferisco ancora lasciare questi sistemi di pagamento alle carte di credito,se poi dovessi avere dei problemi col cellulare(che è sicuramente più soggetto a problemi rispetto ad una carta di credito) sarei fregato…