P2P e Mac: Puntata evento. Il p2p ai tempi del 56k. Parte undicesima

Siamo ormai giunti a un punto di svolta dell’avventura di BW nel mondo del p2p: come aveva sempre desiderato, stava iniziando a capire come tali files “venivano trasportati” all’interno delle rete. Nella puntata precedente, inoltre, abbiamo visto come BW si stesse organizzando privatamente nel distribuire questi files: notava però che su un network concorrente le novità uscivano ancor prima che lui le avesse a disposizione. Come era possibile avere questi files in media due o tre ore prima? Da dove attingeva quel network concorrente? Nel giro poche settimane BW scoprì che…

Oggi, più che mai, ogni riferimento a persone, cose e avvenimenti è puramente casuale: la storia trattata è romanzata e frutto di fantasia ed è basata sui racconti di una persona che ha raccontato le sue vicissitudini.

La presenza di BW nella chat principale del network era sempre minore: nonostante il suo “nickname” fosse lì “parcheggiato”, i suoi occhi leggevano ben altre cose dal monitor del suo computer. Le giornate ora divenivano sempre più impegnative per BW, dato l’elevato numero di “fibre” a cui BW doveva girare i files pirata. In sostanza il meccanismo era il seguente: sulla “fibra” data in pasto per avere le “news” arrivavano, di conseguenza, i files pirata.

Da lì BW li trasferiva sulla sua fibra definibile come “magazzino privato”: i files quindi uscivano momentaneamente dai “giri ufficiali” del network ed entravano nei suoi “loschi” possedimenti. Era solo un veloce passaggio, ma, in questo modo, era come se BW volesse ribadire che era lui che “trovava i files piratati” e di conseguenza era “roba sua”. Questo piccolo “delirio di onnipotenza” lo rese un po’ insofferente verso i nuovi operatori che “venivano assunti” nel network e anche nei confronti di coloro che lo conoscevano da tempo: siccome però nessun altro sarebbe stato in grado di portare i files pirata allo stesso modo di BW, si instaurò una sorta di silenzio-assenso tra i vari operatori.

BW dunque trasferiva i files nella sua fibra privata (era lui il primo ad avere questi files rispetto al network ora) e poi li trasferiva nella fibra “magazzino centrale” del network: poi, dal suo magazzino, distribuiva alle “sue fibre” mentre dal magazzino centrale del network distribuiva i files ai distributori come gli era sempre stato richiesto di fare.

In questo “modo macchinoso”, però, a volte erano privilegiati i “suoi giri” a discapito di quelli de network: queste “dimenticanze” furono notate dagli Elite del server in cui “lavorava” BW, ma, non avrebbero mai pensato che BW si stesse, per così dire, mettendo in proprio.

In realtà BW non è che volesse crearsi un Network personale o altro simile: a lui interessavano i files pirata e, tramite questi FTP personali, poteva amministrare i files in questione. Uno di questi FTP era gestito da BW in maniera particolare: fu creata una cartella pubblica e quando BW conosceva “personaggi importanti” del mondo underground forniva loro accesso a quell’indirizzo spacciandolo per il suo computer di casa. Così facendo otteneva accesso agli FTP privati di questi “personaggi” dove erano spesso stipati TeraByte di files pirata di ogni genere.

Ma a BW questo non bastava: c’era un network, nemmeno conosciutissimo, che proponeva le “news” ancor prima che fossero a lui disponibili. Si registrò come utente sotto falso nome cercando di capire dai nick presenti chi fossero i “personaggi” di riferimento: purtroppo però non trovò nessun nickname di gente conosciuta. Dopo qualche tempo svelò la sua vera identità e gli elite di quel server lo accolsero con piacere, rammaricandosi forse che non si fosse presentato da subito.

Erano persone che BW non conosceva e capì però che erano molto preparate sulla “distribuzione e gestione di files pirata”: molto più di lui. BW, per avere le “news” prima grazie a loro, propose in cambio una “fibra”: non potevano accettare perché il loro “capo” non voleva.

Ma chi era questo “capo” che non era mai presente e che non si poteva conoscere?

BW insistette molto e alla fine venne accontentato: avrebbe incontrato questo personaggio che riusciva ad avere le “news” davvero molto prima rispetto a tutti quelli che BW conosceva fino a quel momento. A tal scopo BW fu invitato un canale privato di IRC: non era mai stato su IRC e quel mondo, così diverso, non lo lasciava tranquillo; non aveva il controllo. Fece conoscenza del “capo” che disse di conoscere per “fama” il nostro BW e inoltre che era molto contento di ospitarlo nel suo canale. Bw, sentendosi così lusingato, si tranquillizzò: dopo lunghe chiacchierate BW scoprì che quei files provenivano da…

…CONTINUA…

Resta inteso che tutto questo non è e non sarà un incitamento alla pirateria informatica in nessuna delle sue forme. Riteniamo però corretto, a scopo meramente informativo, rendere partecipi i nostri lettori a un mondo tanto particolare quanto illegale come quello del p2p nelle sue varie espressioni

6 commenti su “P2P e Mac: Puntata evento. Il p2p ai tempi del 56k. Parte undicesima”

  1. L’avete tirata un po’ troppo per le lunghe con ‘sta cosa però…

    Bellissime le prime puntate, ma nelle ultime 4 settimana BW non ha fatto altro che “cambiare server” e “cambiare conoscenze” ma il risultato finale è sempre lo stesso.

    Diteci la fine che non se ne può più!!!!

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