Stiamo arrivando alla fine della storia: a breve leggerete tutto quello che BW ci ha raccontato riguardo “al mondo dell’underground” del p2p italiano, anche se, a questi livelli, di p2p non si tratta più. Avrete ormai intuito che, più si sale di livello nell’ormai famosa “catena delle news”, più il luogo virtuale diventa inaccessibile all’utente normale facendo appunto decadere il concetto proprio del p2p a favore di una trasmissione privata di file quasi automatizzata. Oggi, come promesso la volta precedente, vi spiegheremo come venivano gestire le “fibre” da BW e come riuscì ad inserirsi in quei misteriosi traffici di files.
Oggi, più che mai, ogni riferimento a persone, cose e avvenimenti è puramente casuale: la storia trattata è romanzata e frutto di fantasia ed è basata sui racconti di una persona che ha raccontato le sue vicissitudini.
BW nel corso del tempo si era ritrovato a gestire parecchie “fibre“: ricordiamo che per “fibre” intendiamo computer connessi h24 ad internet con connessione Fastweb in fibra ottica. Naturalmente dietro a ogni computer c’era una persona che, in cambio del “prestito di linea e computer”, otteneva tutti i files news. Prestito del computer? Ecco, questo è proprio un passo su cui far luce per spiegare “il modo in cui BW gestiva le fibre”.
Con il passare del tempo i possessori di tali computer su fibra ottica lasciavano a BW il pieno controllo del loro PC garantendogli un accesso in remoto tramite il sistema VNC: in questo modo BW era in grado di gestire completamente tali computer in modo da risolvere tempestivamente delle problematiche che potevano incorrere e, se necessario, riavviare addirittura tali macchine.
Capite benissimo che se “le fibre gestite” erano un numero alto, magari più di venti, questo continuo controllo si trasformava in un lavoro, una sorta di schiavitù psicologica per BW: tutto doveva essere perfettamente funzionante e tutti i files dovevano essere capillarmente distribuiti su tutti i computer. A tale fine BW occupò gran parte delle sue giornate e, come capite, sacrificò vita privata e lavorativa: era una specie di droga dalla quale era difficile liberarsi.
Inoltre, per garantirsi la piena disponibilità di tali persone e dei loro computer, BW erano richiesti diversi files di qualsiasi tipo che dovevano poi essere riposti nelle giuste cartelle e, se programma, dovevano essere addirittura installati. Perché BW faceva tutto questo? A questa domanda ha fatto davvero fatica a risponderci, giustificando il tutto con l’essere stato preso da un sistema da cui era difficile uscire: voleva sempre di più e, a questo livello, “il di più” erano gli stessi produttori dei files news.
Prima di parlarvi di quel mondo, che capite significa la fine di questo “racconto a puntate”, vogliamo continuare il discorso lasciato a metà nella precedente puntata. BW aveva dunque capito che i files news non erano destinati al p2p, ma, a una distribuzione prettamente privata: tutto ciò che usciva da questa distribuzione e finiva sul p2p era il cosiddetto frutto di una “falla nel sistema“. Siccome il “sistema” era davvero ampio, per i “controllori” era difficile, quasi impossibile, capire dove fossero tali trasgressioni: la maggior parte dei files che ancora oggi sono presenti nel p2p (ad esempio in eMule e nei torrent) arrivano proprio da queste “maglie allargate“.
BW, dopo aver “prestato una fibra“, manovra necessaria per ottenete i files news per primo dopo l’uscita dal “giro normale”, cercò di entrare anch’egli nel sistema della distribuzione principale. Tutto avvenne per caso: una sera BW si ritrovò a chiacchierare con uno strano personaggio all’interno di un canale IRC situato su un server privato. BW raccontò la sua storia e spiegò che gestiva una ventina di fibre: tale personaggio si dimostrò davvero molto interessato e…
…CONTINUA…
Resta inteso che tutto questo non è e non sarà un incitamento alla pirateria informatica in nessuna delle sue forme. Riteniamo però corretto, a scopo meramente informativo, rendere partecipi i nostri lettori a un mondo tanto particolare quanto illegale come quello del p2p nelle sue varie espressioni.
1 commento su “P2P e Mac: Puntata evento. Il p2p ai tempi del 56k. Parte quattordicesima”