Dopo il primo timido tentativo dei ragazzi di Gizmodo, che avevano smontato lo chassis di un MacBook Air limitandosi alla semplice rimozione della batteria, ecco che la crew di iFixit, sempre in prima fila quando si tratta di spulciare nelle interiora di un nuovo Mac, ha deciso di smontare completamente un MacBook Air per studiarne a fondo i componenti e le soluzioni di progettazione. Lo smontaggio parte naturalmente dalla rimozione della base e dell’unità d’alimentazione, un operazione che pur confermandosi tecnicamente semplice richiede la rimozione di ben 19 viti, per arrivare allo smontaggio totale di ogni singola parte del portatile. Quest’opera di ingegneria inversa non è rimasta un puro esercizio di stile per degli smanettoni con troppi notebook gratuiti a disposizione, ma ha permesso di scoprire alcuni interessanti particolari sul nuovo portatile supersottile di Apple.
L’Hard Disk. Steve Jobs, durante il keynote dello scorso mese aveva annunciato che Apple avrebbe montato sul MacBook Air lo stesso tipo di hard disk da 1,8″ presenti anche sugli iPod. In quell’occasione molti si erano chiesti perchè allora non fornire di serie la versione da 160Gb che si trova sugli ultimi modelli di iPod Classic al posto della meno capiente versione da 80GB che fa parte della configurazione standard dell’Air. La risposta svelata dall’ispezione di iFixit è molto semplice: il form factor del disco rigido del MacBook Air è diverso da quello dei dischi rigidi degli iPod e 80GB è la capacità massima disponibile per dischi di questo tipo.
Il MultiTouch. Smanettando con i vari circuiti integrati presenti all’interno del notebook la crew di moderni aruspici tecnologici ha potuto formulare una profezia negativa: scordatevi che con un semplice aggiornamento software Apple possa introdurre il Multi-Touch sugli altri notebook della gamma. La presenza del sensore Broadcom BCM5974, lo stesso usato per gli schermi sensibili al tocco di iPhone e iPod Touch, conferma infatti che il riconoscimento del le gestures da parte del trackpad Multi-Touch è gestito a livello hardware e non soltanto tramite un apposito set di drivers. Questa notizia conferma indirettamente che una eventuale implementazione di questa tecnologia sui MacBook Pro può avvenire solo attraverso un rinnovamento dei modelli della fascia professionale.
Alla fine della sessione di smontaggio, dopo aver addirittura piegato il bordo in alluminio dello schermo che non voleva saperne di aprirsi, i ragazzi di iFixit si sono ritrovati con 88 viti e una serie infinita di pezzi e pezzettini. Sul sito trovate tutte le foto in alta definizione e la descrizione di ogni singolo passaggio della procedura. Un dubbio rimane: come mai non è stato documentato anche il ri-montaggio?
Tutte le foto dell’articolo sono di proprietà di iFixit.
L’ingegnerizzazione di questo portatile è fantastica!
Quella scheda madre minuscola fa quasi tenerezza, a pensare come sono normalmente quelle usate nei portatili…
E la batteria? così sottile e larga?
Incredibile, davvero incredibile!
Io lo dicevo che sto Air è bello dentro…