Nel 1981 Steve Jobs arrivò ad un passo dalla nomina a uomo dell’anno di Time. Ne era quasi certo, visto che Time gli aveva affiancato uno dei suoi giornalisti con l’incarico di scrivere un profilo di quel giovane californiano intraprendente che aveva rivoluzionato il mondo dell’informatica, qualche anno prima, con l’introduzione dell’Apple II ed era già diventato milionario con la quotazione di Apple in borsa.
Quel che Jobs ne ottenne fu un articolo al vetriolo che lo dipingeva come uno schizzato egoista capace di grandi cose ma anche e soprattutto di abbandonare Lisa, la figlia che aveva avuto da Chrisann Brennan, senza troppi rimpianti. Quell’anno non ci fu nessuna persona dell’anno, il titolo venne assegnato più genericamente al computer.
Negli anni successivi Steve Jobs è stato candidato più di una volta a ricevere la corona di man of the year, ma non è mai stato scelto. Adesso, a nemmeno due mesi dalla sua dipartita, gli editor della rivista hanno deciso di candidarlo di nuovo.
Se Steve venisse scelto, sarebbe la prima assegnazione postuma del titolo di “persona dell’anno”. A proporre Jobs durante un panel organizzato da Time per discutere i possibili candidati di quest’anno, è stato l’anchorman e giornalista di NBC Brian Williams. Le motivazioni sono quelle che ci si aspetta per una simile nomination: il fatto che le invenzioni di Steve e dei team che lui ha saputo formare e motivare sono ormai nelle tasche di tutti, il fatto che più o meno da solo sia riuscito a rivoluzionarie più di 5 diversi mercati, il fatto che abbia contribuito in maniera fondamentale ai cambiamenti tecnologici degli ultimi 30 anni.
La figura di Steve Jobs non si sposa bene con il titolo di persona dell’anno, un encomio che tende ad evidenziare personalità di rilievo in un particolare momento per meriti spesso limitati nel tempo. Le “rivoluzioni” di Jobs sono a lungo termine e spesso non vengono facilmente riconosciute come tali alla nascita. Se l’anno scorso il titolo di uomo dell’anno è stato dato a Mark Zuckerberg, qualcuno ci spieghi perché Steve Jobs non avrebbe dovuto riceverlo in un anno qualsiasi dal 2001 ad oggi. Non che a Steve siano mancate le copertine di Time, anzi. Tuttavia questa reticenza a nominarlo persona dell’anno non è mai stata totalmente giustificata. Questo è l’ultimo anno che il team editoriale di TIME ha a disposizione per “redimersi”. E se Steve anche in questo caso non verrà scelto, pazienza. Time non è la Bibbia. E in fondo anche Roberto Baggio non ha mai vinto un mondiale.
Michele 10/11/2011 il 12:45
Non posso esimermi dal definire la chiusura di questo articolo una vera e propria Perla…complimenti.
Imod 10/11/2011 il 13:30
Nemmeno Cassano
ciompo81 11/11/2011 il 13:04
paragonare cassano a Baggio è come paragonare un pezzo di vetro a un diamante