Requiem è un’applicazione che rimuove il DRM dai contenuti video e musicali acquistati da iTunes Store. L’ultima versione del software, rilasciata verso la fine della scorsa settimana, va ancora oltre e riesce, per la prima volta, a scardinare il DRM degli ebook in formato ePub acquistati su iBookstore.
Anche se iBookstore non obbliga gli editori ad utilizzare una serratura digitale sui propri contenuti, Apple ha dovuto fornire comunque un metodo di protezione anti-copia per far contenti i grandi nomi dell’editoria, che altrimenti non avrebbero mai accettato di portare i loro prodotti su iBookstore.
Il problema del DRM sui contenuti, che Requiem ha risolto fino ad eventuale fix di Apple, è sempre lo stesso: impedisce formalmente la pirateria (ma i torrenti degli ePub sono in piena) mentre non consente all’utente onesto di leggere, un domani, il suo libro digitale dove vuole e come vuole.
Quello che avete appena provato non è un bug della Matrice, ma un semplice e umanissimo deja vu. Su iTunes Store, ben prima che Apple riuscisse a convincere tutte le Major a sbarazzarsi dei DRM, molti artisti e almeno una “grande sorella” come EMI avevano accettato di aderire ad iTunes Plus offrendo musica di qualità maggiore (AAC a 256 kbps invece di 128 kbps) per giunta non protetta e dunque riproducibile ovunque.
Bisogna evitare la tentazione di un parallelo diretto fra iTunes e iBookstore, perché la diversa tipologia di contenuti e il modo assai differente di fruirne sono caratteristiche che non possono essere trascurate. Tuttavia, ad un livello più alto, il pattern è molto simile: c’è un grande servizio di distribuzione (che non ha però il vantaggio concorrenziale del vecchio iTunes Store), un dispositivo per leggere – in tutti i sensi – i contenuti, grandi società che li detengono e li vogliono proteggere a scapito degli utenti onesti che vedono sminuiti i propri diritti sull’uso del prodotto acquistato.
La traiettoria, se questo primo passo può essere d’indizio, sarà la stessa. Inizierà, probabilmente, un gioco del gatto e del topo fra Apple e gli sviluppatori di Requiem, che si risolverà infine a favore dell’utente con la rimozione del DRM. O almeno, questo è quanto speriamo che accada confidando in una versione redux della dottrina Vichiana.
L’incognita, qui, non è solo la tipologia di contenuti ma anche il diverso approccio che gli Editori hanno verso il mercato rispetto all’industria discografica. Il prezzo è un fattore determinante e strettamente collegato al DRM. Se il valore dei libri rimane alto, possono pensare gli editori, continuerà ad esserci un valido motivo per piratarli, nonostante la semplicità del sistema di distribuzione legale. In fondo è lo stesso “dilemma” che si trova ad affrontare l’industria cinematografica per i film. Diverso il caso delle canzoni a 0,79€ il cui prezzo ne rende l’acquisto più semplice e immediato, più impulsivo e soprattutto più conveniente dell’atto piratesco di scaricarle illegalmente, magari ad una qualità più bassa rispetto all’AAC da 256 kbps che adesso iTunes offre come standard.