Chi l’ha detto? Steve Jobs!

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Vi siete mai chiesti cosa resterebbe di Oscar Wilde o Jim Morrison se non avessero mai pronunciato le loro frasi più famose, che tutti almeno una volta abbiamo letto o scritto sui diari delle superiori, che sono state riprese dalla comunicazione di massa e si sono trasformate in slogan di cui spesso s’ignora l’origine? Resterebbero certamente grandi opere letterarie e pagine della storia della musica rock, ma mancherebbe quel quid che mitizzi in maniera immediata e globalmente riconosciuta la figura e l’esistenza di questi personaggi, forse semplificandone le complessità ma certamente delineandone il pensiero e la forma mentis in un ottica di fruizione immediata. Forse è presto per parlare in questi termini di Steve Jobs, anche perché per fortuna è ancora vivo e vegeto e non riposa al Père Lachaise come i due illustri signori citati. Tuttavia stiamo parlando di una leggenda vivente, almeno secondo i recenti riconoscimenti, e abbiamo pensato che poteva essere utile scartabellare fra i numerosi aforismi che gli si attribuiscono per cercare di capire meglio il carattere di questo Prometeo della tecnologia globale.

Ecco a voi dunque alcune citazioni scelte direttamente dal nutrito carnet di frasi celebri del più potente businessman d’America.


Il futuro? Io l’ho visto!

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“Voglio un mouse da 10$ che possa essere prodotto in massa, perchè sarà la principale interfaccia del computer del futuro!”
Dopo una visita al PARC di Xerox nel 1980.

“E’ davvero difficile progettare dei prodotti a partire dalle analisi di mercato. La maggior parte delle volte le persone non sanno ciò che vogliono finchè non sei tu a mostrarglielo”
BusinessWeek 1998

“Ci sono voluti tre anni per costruire il NeXT. Se avessimo dato ai nostri clienti quello che dicevano di volere avremo costruito un computer che sarebbero stati felici di usare un anno dopo che avevamo parlato con loro, non qualcosa che avrebbero voluto adesso!”

I pirati della Silicon Valley.

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Il Mac Team in una registrazione di inizio anni 80. Sullo sfondo il “simbolo” della Mac Division: il jolly Roger. La bandiera dei pirati rimase appesa per diversi anni fuori dalla palazzina del campus in cui lavorava il team.

“Meglio essere pirati, che arruolarsi in marina !”
Motto del team Macintosh, che Jobs guidò ad inizio anni 80. Si definivano i pirati e chiamavano The Navy, la marina, il resto della Apple.

“Non crediamo sia possibile proteggere i contenuti digitali. La novità è questo sistema di distribuzione di contenuti rubati estremamente efficiente chiamato internet, e niente distruggerà internet. E poi basta una sola copia rubata perchè i contenuti siano su internet. Ecco come glielo abbiamo fatto capire( alle major per convincerle a vendere i propri contenuti su iTunes) : scassinare una sola porta significa aprire tutte le porte. E basta una sola persona per scassinare una porta. Nel peggiore dei casi: qualcuno re-registra la riproduzione analogica di un CD e la mette su internet. Nessuno fermerà mai la pirateria. L’unica cosa che si può fare è entrare in competizione con essa!”.
Intervista a Rolling Stone ,2003.

Design, cultura e innovazione : il torsolo della Mela.

“Vogliamo stare all’incrocio fra computer e umanesimo”

“L’innovazione è ciò che distingue i leader dai seguaci ”

“Il design non è il come qualcosa appare. E’ il come funziona.”

“Guardate il design di molti prodotti di consumo. Sono interfacce complicate. Noi abbiamo provato a fare qualcosa di molto più olistico e semplice. Quando cominci a cercare la soluzione ad un problema, la prima che riesci a trovare è spesso complessa, a la maggior parte delle persone si ferma qua. Ma se continui a cercare, a vivere il problema e a spellare strati ulteriori della cipolla, molte volte puoi arrivare a delle soluzioni semplici ed eleganti. Molte persone non ci mettono l’energia e il tempo necessari per arrivarci. Ma noi crediamo che i nostri clienti siano intelligenti e vogliano oggetti pensati bene e a lungo.”
NewsWeek 2006.

“Darei in cambio tutta la mia tecnologia per passare un pomeriggio con Socrate”
NewsWeek 2001.

Lezioni di vita.

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“Quando avevo 17 anni lessi una frase che diceva qualcosa tipo “Se vivrai ogni giorno pensando che potrebbe essere l’ultimo, quasi certamente un giorno avrai ragione”. Mi impressionò a tal punto che da quel giorno e per gli ultimi 33 anni, mi guardo nello specchio tutte le mattine e mi chiedo: ” se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, fari ciò che sto per fare oggi?” E ogni volta che la risposta è stata “no” per troppi giorni a fila, capivo che dovevo cambiare qualcosa.”
Discorso a Stanford, 2005

“Sono l’unica persona che conosco ad aver perso un quarto di miliardo di dollari in un anno. Sono cose che temprano il carattere…”

Seppure notoriamente democratico, Steve ha sempre affermato:
“Non sono una persona orientata verso la politica. Sono una persona orientata verso le altre persone”

“Vedete, noi non coltiviamo la maggior parte del cibo che mangiamo. Indossiamo vestiti cuciti da altre persone. Parliamo una lingua che altre persone hanno sviluppato. Usiamo una matematica che altre persone hanno creato. Voglio dire, il nostro è un costante prendere. E’ una sensazione fantastica, estatica, creare qualcosa che invece ti fa sentire all’interno del grande bacino dell’esperienza e della conoscenza umana.”

“Vuoi continuare a vendere acqua zuccherata tutta la vita o vuoi che ti sia data la possibilità di cambiare il mondo ?”
Frase che Steve usò per convincere John Sculley, allora CEO di Pepsi Cola, a passare ad Apple.

“Essere il morto più ricco del cimitero non m’interessa. Andare a letto la sera e sapere che abbiamo fatto qualcosa di meraviglioso, ecco ciò che m’importa”
Sulla nomina di Bill Gates come uomo più ricco del mondo.

Questa non è certo l’unica frecciata sagace diretta a Microsoft. Eccovi dunque l’ultima sezione :

Beccati questa, Microsoft!

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Anche se abbiamo già citato la frase, nella lista non può mancare questa staffilata:

“Il grosso problema di Microsoft è che non hanno gusto. Non hanno assolutamente gusto, e non intendo per questioni marginali. Non ce l’hanno nei grandi progetti, nel senso che non pensano ad idee originali e non c’è cultura dietro i loro prodotti”.
Triumph of the Nerds (1996)

“Sono intristito, ma non dal successo di Microsoft, non ho problemi col loro successo. Se lo sono in gran parte guadagnato. Ho un problema col fatto che fanno semplicemente dei prodotti di terza categoria.”
Triumph of the Nerds (1996)

“Gli auguro il meglio (a Gates) , davvero. Penso solo che lui e la Microsoft siano un po’ ottusi. Avrebbe di sicuro una mente più aperta se si fosse calato un acido almeno una volta o se avesse fatto un’esperienza da eremita in India quando era più giovane.”
Intervista al NY Times.

“Sarebbe bello se progettare grandi prodotti fosse semplice come firmare un assegno. Se così fosse Microsoft avrebbe di certo prodotti fantastici.”

” Ci copiano spudoratamente!”
C|Net Aprile 2005

” I nostri amici del Nord (Microsoft) spendono ogni anno più di cinque miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e alla fine sembra che tutto ciò che fanno sia copiare Apple e Google.”

“La stessa innovazione, la stessa progettazione, lo stesso talento applicato in un mondo in cui Microsoft non avesse questo monopolio e boom! Avremmo il 75% del mercato!”

11 commenti su “Chi l’ha detto? Steve Jobs!”

  1. Camillo, perdonami se oso, ma il discorso di Stanford dovrebbe essere del 2006.
    Tratta da quel discorso, io aggiungerei alla tua lista la seguente frase:

    Stay Hungry. Stay Foolish. (Siate affamati, siate folli).

    E consiglio a tutti i lettori cui è piaciuto il tuo articolo di farsi una passeggiata qui per leggere l’intero discorso che Steve Jobs fece in occasione della laurea ad honorem a Stanford. Io conservo questo link tra i miei preferiti e di tanto in tanto lo rileggo.
    Il discorso è davvero magnifico, come solo Jobs potrebbe fare.

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  2. Mi fido. Si vede che l’autore dell’articolo del link che ho riportato su ha scritto una boutade.
    Ciao ciao!

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  3. si il discorso è del 2005. Sulla frase hai ragione, grazie dell’aggiunta. Per essere precisi però io non l’ho messa fra le frasi di Jobs perché come lui stesso racconta proprio durante il discorso, quella frase l’ha letta da ragazzo sul retro dell’ultima edizione del Whole Earth Catalogue, che viene definito da Steve: “un google in versione paperback, 35 anni prima che google nascesse”. Quindi in pratica la sua era già una citazione.

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  4. i pirati di silincon valley è sempre stato un film interessante.
    la storia di Jobs è fantastica.

    anche se ha una fama “immeritata”.
    per me è Wozniak il vero cervello! senza nulla togliere a Jobs che oltre ad essere preparato si sa anche vendere.

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