L’utente medio Apple è maschio, laureato e affezionato al Mac

Qualche tempo fa vi chiedemmo di partecipare ad un’indagine statistica promossa dalla Ecole Télècom ParisTech di Parigi il cui scopo è comprendere cosa rappresenti la Apple, oggi, per chi utilizza il prodotti dell’azienda.
Fino ad ora più di mille utenti hanno già compilato il questionario online (ancora disponibile): i ricercatori che stanno seguendo lo studio hanno condiviso con noi i risultati ottenuti da una prima scrematura dei dati.
Ci sono alcune sorprese, forse legate al tipo di target, nel profilo dell’utente medio che ne viene fuori: leggete e diteci se anche voi vi riconoscete, a grandi linee, in questo “ritratto statistico” dell’Apple User.

Il primo dato che colpisce è che i rispondenti al sondaggio sono nella quasi totalità uomini: solo il 2,75% di coloro che hanno compilato il sondaggio ha dichiarato di appartenere al gentil sesso. Probabile che questo dato dica molto di più sul target delle pubblicazioni come la nostra che hanno diffuso il sondaggio, di quanto non dica invece della composizione generale dell’utenza Apple.

L’utente medio poi è diplomato o laureato (in larga parte) e se non sta ancora studiando il suo lavoro prevede generalmente un qualche tipo di specializzazione. Nelle aziende Occupa posizioni professionali intermedie (impiegatizie o di gestione).

Il questionario poneva alcune domande specifiche atte a capire quali “associazioni di idee” sono più frequenti nell’utente Apple. Alla domanda “quali sono le prime tre parole che associ al marchio Apple” in tanti hanno risposto, comprensibilmente “Mela, iPhone e Mac”. Ma c’è anche chi collega direttamente il brand al valore e indica “lusso” come termine che salta alla mente in collegamento al marchio di Cupertino. Seguono “successo”, “eleganza” e “bianco”. Interessante, visto che gli storici Mac in “bianco Apple” sono un ricordo del passato che ha poco a vedere con le tonalità del bianco di iPad e iPhone, che sono “solo” una mera variante di colore.

Fra le immagini associate al marchio Apple vincono la mela morsicata, Steve Jobs e di nuovo il Mac, che è un po’ il leit-motiv del questionario. Il collegamento fra Apple e i suoi computer, almeno per il campione intervistato, è evidentemente ancora forte, nonostante i Mac stiano ricoprendo un ruolo sempre più marginale nella generazione dell’enorme fatturato annuo dell’azienda di Cupertino. L’immagine “iPhone” segue a ruota assieme ad iTunes.

Alla domanda “cosa differenzia l’azienda Apple dalle altre società che producono software e hardware?” in tanti hanno risposto “Verticalità e ottimizzazione”, a suggerire che in effetti il pubblico dei rispondenti non è esattamente composto da gente digiuna delle dinamiche di marketing e produzione che caratterizzano Apple.
Altre risposte interessanti:

• “L’attenzione all’uso reale e all’ergonomia del prodotto più che alla scheda tecnica”
• “Materiali mediamente migliori”
• “Maggiore coerenza delle interfacce.”
• “Maggiore supporto nel tempo, migliore servizio di assistenza post-vendita”

Il sondaggio puntava infine a delineare quanto fosse ancora forte il legame fra “l’icona” Steve Jobs e il marchio da lui creato. Le risposte alla domanda “Che cosa rappresenta/rappresentava per te Steve Jobs?” sono state varie e diverse. Fra le più significative ce ne sono (forse inaspettatamente) alcune assai critiche riassunte più o meno da questa posizione: “Era un amministratore delegato. Né più, né meno. La gente deve smettere di idolatrarlo, facendolo passare come genio. Negli anni ‘90 non se lo cagava nessuno, da quando sono stati lanciati iPhone e iPad è diventato il Messia.”

Fra le altre risposte:

• Un imprenditore di successo che ha saputo far fruttare la sua idea.
• Un precursore che con il suo pessimo carattere e la sua forza di volontà ha imposto le sue visioni
• Steve Jobs era un innovatore un innovatore e un perfezionista.
• Semplicemente un genio che ha abbandonato il mondo troppo prematuramente

Il questionario online è ancora aperto per chi voglia provare a rispondere e dare il proprio contributo alla ricerca della Grande Ecole Télècom ParisTech.
I ricercatori si sono premurati di segnalare a più riprese che tutte le informazioni raccolte con il questionario non saranno mai utilizzate a fini di marketing, ma solo di studio.