A dare l’annuncio è il “Gruppo Editoriale l’Espresso” che da poche ore ha lanciato la versione del giornale “la Repubblica” che si chiama “la Repubblica+” pronta per essere letta, memorizzata e con la quale si potrà interagire direttamente sul nuovo nato di Cupertino.
L’applicazione lanciata, come dichiarato da “la Repubblica.it” non è ancora quella definitiva che sarà ulteriormente arricchita per il lancio ufficiale dell’iPad in Italia. Si può interagire con la “Repubblica+” sia in modalità landscape (orizzontale) che portrait (verticale) e l’applicazione, almeno per alcuni mesi, sarà totalmente gratuita. Quella dei prossimi mesi è, infatti, una sperimentazione. In seguito si saprà se e quali contenuti saranno gratuiti e quali a pagamento.
La forma e le funzionalità dell’iPad rendono l’esperienza di lettura di “la Repubblica+” molto più simile a quella del corrispettivo cartaceo che non a quella fornita dal sito la Repubblica.it. Presto saranno aggiunti su “la Repubblica+” anche contenuti multimediali quali gallerie fotografiche e video.
Questa nuova versione de “la Repubblica” è rivolta sicuramente ad un nuovo target di utenza, magari quella dei così detti nativi digitali, ed andrà ad ampliare il numero di lettori del giornale in Italia ed all’estero.
Ormai la strada è stata aperta. Seguendo le orme (e la rapidità di adattamento al nuovo device) del New York Times e del Wall Street Journal, anche l’Italia ha il suo giornale iPad Ready. Certo è che sembra strano vedere “la Repubblica” come primo giornale già pronto per iPad. Tutti, probabilmente, si sarebbero aspettati l’annuncio della versione iPad Ready del primo giornale italiano fatta dal “Corriere della Sera” che, ricordiamo, ormai da tempo campeggia visualizzato su un iPad sulla homepage del sito italiano di Apple.
E voi quale giornale vorreste leggere sul vostro iPad non appena lo avrete? Fatecelo sapere nei commenti.
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aah, proprio una bella notizia!
certo che se è per leggere perle come quelle scovate dall’insuperabile “disinformatico” Paolo Attivissimo
-vedi oggi su:
http://attivissimo.blogspot.com/
–
ne faccio volentieri a meno
(sia dell AIPAD che di REBUBBLIGA)
snort
>:-
Avendo l’ipad, appena ho letto la notizia lo scaricata. Le premesse sono buone, ma devo dire che al momento è pressochè inusabile. Crasha ogni tre-quattro pagine….Mi stupisce sempre come spesso vengano rilasciati software senza neanche provarli con qualche utente……ed un po’ mi infastidisce l’idea di essere un beta-tester involontario….
Roberto dice:
Comprendo la tua situazione, ma al momento non è molto sensata la tua opinione. Apple iPad non è in vendita in Italia e, a meno che l’editoriale “l’Espresso” abbia acquistato i suoi iPad in U.S., i tecnici che tengono il sito LaRepubblica+ possono solo basarsi sul feedback donatogli da SDK e pochi beta-tester già possessori di iPad.
Inoltre è espressamente indicato che l’App è attualmente solamente in versione di sperimentazione. Sarà resa più curata entro il 28 maggio e migliorata nei prossimi mesi.
Ripeto, comprendo le tue intenzioni, ma non le trovo applicabili a questo tipo di situazione. Anzi, rendiamo grazie che almeno questa redazione italiana abbia già lo sguardo indirizzato al futuro e le braccia pronte per accoglierlo.
Brava Repubblica.
Beh, la tua risposta fa sembrare che il gruppo ‘L’espresso’ faccia tutto questo per filantropia, cosa che non mi sembra…..
Stanno spingendo parecchio sulle news online a pagamento (vedi Repubblica cartacea di oggi).
Visto quindi che di investimento si tratta, mi sarei aspettato un attenzione un po’ maggiore nelle fasi iniziali.
Sviluppo su iPhone e ti assicuro che anche solamente gli strumenti dell’SDK sono ottimi per il debug, oltre al fatto che considero scontato il fatto che chi ha sviluppato l’applicazione si sia comprato degli iPad dagli US.
Cosi’ piu’ che altro mi sembra un segnaposto. Nulla di male, ma forse potevano aspettare di avere una versione funzionante…
Ma per quale ragione si dovrebbe comprare l’Ipad che costa da noi, a partire da 499,00 Euro fino a 799,00 € , quando è noto a tutto il mondo che è prodotto a pochissimi soldi, in Cina presso la FOXCONN dove non sono impiegati operai ma sono schiavizzati gli esseri umani?
Per quale ragione si dovrebbe dare valore ad un prodotto che è intriso di bieco capitalismo, al limite con lo schiavismo?
Io non lo compro nè ora nè mai.
E visto che in Europa dilaga una fortissima disoccupazione, frutto della globalizzazione e della delocalizzazione, allora non acquistare questi prodotti significa lottare contro lo sfruttamento e contro una visione totalmente impazzita del lavoro e del profitto.
L’ipad e gli altri prodotti tecnologici fabbricati in Cina, li comprassero i cinesi!