Con un mastodontico profilo di Jony Ive, il New Yorker racconta dettagli ed aneddoti sul capo della divisione design di Apple, Jony Ive. Un articolo interessante, ricco di aspetti inediti, che vale l'ora e mezzo necessaria per leggerlo.
Riassumere il contenuto del profilo di Jony Ive pubblicato oggi dal New Yorker non avrebbe molto senso. Impossibile sintetizzare in poche righe le quasi 17.00o parole che Ian Parker ha messo insieme per descrivere l’indole, il lavoro, le aspirazioni e le amicizie di Jony Ive, il guru del design Apple. L’articolo va semplicemente letto.
Quel poco che si può dire è che l’Apple Watch è l’elemento centrale della prima parte della narrazione, che poi si sposta verso un secondo capitolo dedicato allo studio di design in cui Ive e i suoi collaboratori creano i prodotti Apple. Una visita esclusiva e un privilegio raro, concesso a Parker qualche settimana prima del lancio del Watch. L’articolo si conclude con un saggio breve sul concetto di novità.
L’articolo piacerà certamente gli amanti dei piccoli aneddoti. Svela ad esempio l’esistenza di un Playmobil con le fattezze di Ive – i suoi sottoposti glielo hanno regalato in occasione di un compleanno – e ci dice che il Gulfstream di Steve Jobs adesso è di proprietà di Ive, che lo ha acquistato dalla vedova Jobs dopo la morte del co-fondatore Apple. Ma piacerà anche a tutti gli appassionati di tecnologia e, ancor più in generale, agli amanti della scrittura: è un pezzo magistrale di giornalismo americano.
L’articolo non svela assolutamente, come era prevedibile, i prodotti cui Ive e il suo team stanno lavorando in questo momento. Tutto è mantenuto nel più completo riserbo e durante la visita allo studio Parker non ha potuto osservare nient’altro che panni grigi a coprire prototipi adagiati sui tavolini: “posso sapere solo che il futuro non sarà più alto di un bollitore elettrico”.
L’articolo completo lo trovate sul sito New Yorker.
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