Il 2011 è stato un anno molto importante per Craig Federighi e per Jim Carrey. Mentre il primo sostituiva Bertrand Serlet, il secondo recitava in I pinguini di Mr. Popper. Due vite molto diverse e per nulla legate? Apparentemente sì. E se questa è solo l’introduzione figuratevi l’intero articolo.
Il cabaret tecnologico a cui abbiamo assistito alla WWDC è stato qualcosa di fenomenale. Se a Seul (o a New York o a Barcellona) per stupire ed eccitare il pubblico usano presentazioni epiche, orchestre e sketch comici in cui un Jeremy Maxwell sulla via del tramonto si improvvisa presentatore, a Cupertino (o a San Francisco) il minimalismo di iOS 7 impone di riuscirci con una telefonata della madre di Federighi.
Andiamo con ordine. Dopo il solito video introduttivo nel quale capiamo e assimiliamo per bene il concetto che Apple è l’azienda più bella, buona e trionfante dell’universo, Tim Cook sale sul palco per ribadire ancora meglio la cosa. Specialmente nel settore Computer dove la concorrenza del moribondo Windows lascia spazio a sadici grafici a torta che sparano sulla croce rossa. Quindi, dopo il suo quarto d’ora autocelebrativo (I’m CEO, bitch!), lascia finalmente spazio al nostro amato Federighi e alla sua rigida chioma brizzolata.
La prima cosa che Hair Force One ci racconta, a proposito di OS X, è che per trovare il nome del nuovo sistema operativo ha chiamato a raccolta i ragazzi della divisione product marketing e li ha spediti in giro per la California su un pulmino Volkswagen per cercare un posto che li ispirasse.
Prima tappa nella fragolosa Oxnard, per vagliare la possibilità di OS X Oxnard. E qui la platea scoppia in una fragolosa risata. Non so se per le fragole o per i campi di cipolle o per altro, probabilmente non lo capirò mai. In ogni caso, secondo il fantasioso resoconto di Federighi, i nostri si sarebbero spinti più a est, verso l’ispanica Rancho Cucamonga: non so che darei per vedere un OS X Rancho Cucamonga nel Mac App Store, ma purtroppo non sarò accontentato.
Tornando verso nord, quasi al confine con l’Oregon, ecco la cittadina di nome Weed, che suggerisce OS X Weed, e la platea si scassa dalle risate. Stavolta il motivo è più chiaro. E soprattutto ora abbiamo la conferma che non è solo Jony Ive ad abusare di certe sostanze, lì ad Infinite Loop. Del resto è risaputo che Apple (come molte altre aziende della Silicon Valley) non impone alcun test antidroga ai suoi dipendenti.
Insomma: alla fine tra tanti nomi fighissimi hanno scelto l’impronunciabile ma molto epico Yosemite. Si dovrebbe leggere una cosa tipo IOSSÈMADÌ ma alla fine scommetto che tutti leggeranno un improponibile e sbagliatissimo IOSEMÀIT, a sto punto meglio leggerlo proprio IOSEMÌTE che suona pure bene e sembra una parola singalese.
Quindi OS X Yosemite sia. Abbreviabile in OS XY. Per chi ha un monitor 3D, OS XYZ.
Può sembrare una battuta triste ma ricordatevi quanta gente rideva due giorni fa quando Craig Federighi si vantava del nuovo design del cestino di OS XY. Per non parlare della battuta sulla corda da scalatori multithreaded che a casa hanno capito in 12.
Novità di OS XY Iossèmadì
- Finestre trasparenti. Copiato a Windows Vista. Grattatevi con chiaro intento apotropaico.
- Dark mode. La vostra anima oscura da oggi non dovrà più vergognarsi della UI troppo chiara e gioiosa del vostro sistema operativo.
- Continuity. Permetti alla gente di disturbarti anche quando lavori al computer e hai lasciato volontariamente il cellulare in modalità silenzioso nell’altra stanza. Ora le chiamate arrivano anche su Mac.
- iCloud Drive. I tuoi dati sensibili, compresi quelli più personali e imbarazzanti, ora sono sul web. Pronti per diventare di pubblico dominio alla prima plateale falla di sicurezza trovata da un hacker dodicenne cinese strabico.
- Navigazione privata ora in tab separate su Safari. Copiato a Chrome. Almeno ora potrete evitare di tenere installato Chrome sul Mac soltanto per andare privatamente sui siti porno.
- Numbers ha una nuova icona che sembra mandarti a fanc*lo.
E lui applaude:
Dopo una breve noiosissima parentesi in cui è apparso un sosia di Ballmer ed un tale Tim Cook (che stavolta se l’è presa con Android), ecco di nuovo Craig “Happy Days” Federighi, che stavolta ci parla di iOSotto
Le novità di iOSotto
- Si sono decisi a togliere il tab Perse dal centro notifiche.
- Ora possiamo rispondere a un messaggio direttamente dalla notifica, il che ci fa risparmiare mediamente 22 secondi al giorno che potremo dedicare a Flappy Bird.
- Miniature dei contatti nella schermata del multitasking: le facce, quelle facce ti perseguiteranno. Ti guardano e ridono di te ogni volta che fai doppio click sul tasto home.
- Se non hai mai imparato a programmare significa che non ne sei capace. Ma Apple ha voluto aggiungere frustrazione alla tua vita creando un linguaggio di programmazione davvero semplice da imparare, per dimostrarti che fallirai persino con questo.
- Condivisione della carta di credito in famiglia: ora puoi comprare le app con i soldi della mamma, ma soltanto dopo averle chiesto il permesso.
- Se siete a corto di idee ora la tastiera vi suggerisce cosa dire.
- Ora la vostra fidanzata potrà
chiederviesigere la vostra posizione per un’ora, un giorno o INDEFINITAMENTE, ed è un meccanismo davvero molto semplice quindi accessibile anche alle donne. Io vi ho avvertiti.
E lui continua ad applaudire, tanto la fidanzata non ce l’ha:
Comunque mi è sembrato di vedere Ghirardi tra il pubblico. Dopo Beats, Apple acquisirà anche il Parma Football Club?
Craig Federighi Show
Insomma, l’avrete capito e l’avrete visto. La WWDC 2014 è stato lo show di Craig Federighi. Vero e proprio mattatore di una mattinata (serata, per noi) che ha divertito con una leggerezza inaspettata che ha alleviato la pesantezza dei discorsi da programmatori – “a casa si chiederanno di che diamine stiamo parlando”. Ma soprattutto, la parola chiave è autoironia. Prendersi molto sul serio, ma mai davvero fino in fondo. Federighi guida e gli altri stanno al gioco, soprattutto Eddy Cue, Greg Joswiak e Jony Ive. Vedere per credere:
Eddy Cue è un idolo del Karaoke aziendale, ma alla fine la foto se l’è fatta solo per far vedere che indossava delle cuffie Beats.
Greg Joswiak, VP responsabile di iOS, ci ha tenuto a farci sapere che è un campione di duckface selfie, tanto che glielo riconosce pure la collega che partecipa alla discussione su iMessage da Cupertino.
Infine l’apoteosi, qualcosa che non avremmo mai pensato di vedere in un Keynote Apple. Il mitico mash-up fra Jony Ive e Craig Federighi. Semplicemente meraviglioso.
Si potrebbe chiudere con un montaggio dei suoi momenti migliori, ma Jonathan Mann – quello della canzone dell’antennagate – ha fatto di meglio, e ha già pubblicato un brano ispirato alle imprese del “nostro Superman”, come lo ha definito Tim Cook. Noi qui continuiamo a preferire Hair Force One.
Scusate, e il momento in cui arriva un video messaggio da Hair force one non lo avete menzionato?!?!?!?!?!? Ho riso per 20 minuti
@Giacomo: The California Chainsaw Massacre!