Un’occhiata dentro i nuovi MacBook Pro

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Non sono passate nemmeno ventiquattrore dall’upgrade dei MacBook Pro. A tempo di record gli hardware-maniaci di Anandtech si sono procurati uno dei nuovi notebook e l’hanno dissezionato per scoprire le novità e soprattutto per vedere da vicino il nuovo processore Intel con tecnologia Penryn. La nuova generazione di MacBook Pro non è molto diversa dalla precedente e come vedrete dalle foto è molto difficile distinguere il modello attuale dal modello precedente. Anche il trackpad, nonostante l’implementazione del Multi-Touch, non è stato riprogettato.


Anche sotto il cofano non si notano grandi differenze. Il layout della scheda logica è praticamente lo stesso e le porte hanno la medesima disposizione così come tutti i componenti. Le due motherboards si differenziano solamente per alcuni componenti minori.

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Il chipset Intel del nuovo notebook è lo stesso montato da Apple sui vecchi Pro. Per questo motivo, dicono i ragazzi di AnandTech, è sensato affermare che la nuova generazione di notebook è ancora basata su architettura Santa Rosa.

La grande differenza la troviamo finalmente nel cuore dei nuovi notebook. Il processore Penryn, che grazie alla tecnologia a 45 nanometri sfoggia un core più piccolo, fa bella mostra di se accanto al più datato Merom, a sinistra nella foto sotto.

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Gli speleologi tecnologici di AnandTech, forse curiosi sopratutto di vedere dal vivo le nuove CPU Intel, hanno dimenticato di controllare un particolare fondamentale: quale tecnologia si nasconde dietro il multitouch dei nuovi notebook professionali? Tempo fa iFixit smembrando un MacBook Air aveva scoperto che nel portatile ultra sottile di Apple si nasconde il sensore Broadcom BCM597, lo stesso che si trova su iPod Touch e iPhone, a suggerire che l’implementazione del Multi Touch non potesse avvenire tramite semplice aggiornamento software. La presenza di tale componente anche sui nuovi MacBook Pro confermerebbe definitivamente questa tesi, ma dovremo aspettare la prossima operazione a MacBook aperto per sapere qualcosa di più a riguardo.

Tutte le foto sono di proprietà di AnandTech.

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