L’autore di questo curioso video, realizzato tagliando dal filmato del keynote del 9 settembre tutte le parole che non fossero aggettivi, sembra voler sostenere implicitamente che la vera forza (o la debolezza, a seconda dei punti di vista) dei keynote di Apple sta negli attributi scelti per descrivere i prodotti presentati. Great, amazing e incredible vanno per la maggiore e ne vengono utilizzati davvero pochi altri.
Eppure la differenza fra l’uso che ne fa Steve Jobs (anche in questo filmato, completamente decontestualizzante) e quello che ne fa Phil Schiller è evidente. Gli stessi identici aggettivi suonano in maniera completamente diversa e Steve, anche in questo video un po’ surreale, sembra molto più convincente del proprio Vice. A testimonianza che la vera essenza del reality distortion field che El Jobso riesce ancora a creare non sta solo nelle parole pronunciate sul palco.
… quello che mi aveva colpito (e piuttosto disgustato), guardando il keynote, era proprio vedere che tutti quelli che salgono sul palco sono “istruiti” a usare certe parole (awesome piu’ di ogni altra) e a sottolinearle con pause e gesti ripresi da quelli di stiv. scimmiette ammaestrate, in buona sostanza!!!
il disgusto mi viene dal pensare che davvero esiste gente che studia queste cose (e fin qui ancora-ancora…) ma soprattutto dal pensare che… davvero risultino efficaci! =:-/
… dimenticavo: se poi penso che c’e’ gente *profumatamente* pagata per studiare, consigliare e “istruire” su cose di questo di tipo… hai presente il finale di Apolypse Now? ;-)