Samsung Galaxy Tab 10.1: vendite bloccate in Australia

La Corte Federale australiana ha decretato che la richiesta di ingiunzione nei confronti di Samsung che Apple aveva avanza qualche mese fa è legittima e ha stabilito che l’azienda coreana non potrà vendere il suo Galaxy Tab 10.1 in Australia. E’ la prima grave stoccata per Samsung in Australia dopo il rifiuto di giungere ad un accorto extra-giudiziale da parte dei legali di Cupertino. L’ordine dalla California era quello di procedere serrati senza fare prigionieri: a quanto pare dalle parti di Cupertino c’era la convinzione che il giudice avrebbe preso una decisione favorevole all’azienda.
La causa australiana è basata sulla presunta violazione di un paio di brevetti (e non quindi sul plagio del design, come nel caso di quella tedesca) e la giudice Annabelle Bennett ha quindi decretato ieri che Samsung, con la sua condotta, ha effettivamente attinto in maniera impropria dalla proprietà intellettuale di Apple.

Samsung aveva già accettato di mettere in pausa il lancio del Galaxy Tab 10.1 in Australia in attesa di questa sentenza e nonostante i legali dell’azienda possano ora fare appello, non è detto che questa sia la prossima mossa del colosso coreano. I tempi legali impedirebbero infatti all’azienda di immettere il prodotto sul mercato in tempo utile per la stagione delle compere natalizie. Il Galaxy Tab 10.1 arriverebbe nelle mani degli Aussies con un ritardo abissale rispetto alla concorrenza. Il 4 ottobre Samsung aveva dichiarato che in caso di ingiunzione avrebbe probabilmente rinunciato interamente al lancio del dispositivo nella terra dei canguri. Vedremo se sarà di parola.

Se Samsung decidesse di gettare la spugna in Australia non significa certo che la guerra mondiale fra i due giganti si stia avviando verso la fine. Sono ancora tantissimi i fronti aperti e Samsung è già pronta ad aprirne di nuovi. Anche nel nostro paese: l’azienda coreana ha fatto sapere il 4 ottobre, subito dopo la presentazione di iPhone 4s, che chiederà ad un tribunale italiano di bloccare le vendite del nuovo dispositivo in Italia e in Francia subito dopo il lancio, previsto rispettivamente per il 28 ottobre e per domani, 14 ottobre.

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