Le politiche di segretezza di Apple: una scelta vincente?

apple-logo.jpg

Un articolo di un importante quotidiano inglese, “The Guardian“, pone l’attenzione sulla politica commerciale di Apple, e sull’uso strategico dei “segreti” grazie ai quali l’azienda di Cupertino riesce a mantenere affezionati i suoi clienti.

Apple è solita mantenere segreti i dettagli o addirittura l’esistenza di un prodotto prossimo alla vendita anche ai propri dipendenti, se non direttamente interessati nello sviluppo di tale prodotto. Nel 2006 tantissime persone erano certe dell’avvento di un telefono cellulare, iPhone, ma nessuno a parte i dipendenti interessati al progetto di Apple stessa conoscevano la sua esistenza, se naturalmente si esclude AT&T. Si vocifera addirittura che il project manager di AT&T lo abbia visto solo in un momento avanzato del suo sviluppo.

Aziende del calibro di Microsoft o Dell hanno un altro approccio: dicono tempo prima cosa rilasceranno nei mesi successivi. Il giornalista inglese ironizza sul fatto che, a differenza di quello che succede per Steve Jobs, ogni volta che parla Bill Gates la stampa non produce pagine e pagine cercando di interpretare le sue parole.

Crediamo sia necessario ragionare bene sui motivi per cui la politica della segretezza della casa di Cupertino affascini tutti noi così tanto e allo stesso tempo la politica di Microsoft lasci indifferenti i suoi pur affezionati utenti. Crediamo sia il meccanismo del pre-annuncio a rendere i consumatori più attenti verso i propri acquisti. Se a un consumatore si dice mesi prima cosa l’azienda venderà, il potenziale cliente nel tempo che intercorre cercherà di capire se l’oggetto che verrà lanciato è il prodotto che fa per lui comparandolo con prodotti simili.

Se invece si presenta qualcosa che nessuno si aspetta, l’acquirente è spiazzato dalla novità e a quel punto crede sia la soluzione migliore per lui senza troppi indugi. A questo punto però dissentiamo su un giudizio del giornalista inglese secondo il quale l’utente Apple compra prodotti Apple solo perché hanno il logo con la mela senza farsi troppo domande sulla qualità degli stessi.

apple.jpg

Questa insinuazione sull’importanza del logo rispetto alla qualità è falsa per vari motivi, primo fra tutti per il fatto che gli utenti Mac hanno sperimentato sicuramente il mondo Windows. Nelle scuole e nelle università, nelle case di amici e negli ambienti lavorativi il sistema operativo Windows predomina. Si pensi inoltre che tutti noi, affezionati e innamorati del nostro iPod, abbiamo sicuramente provato le alternative che il mercato offre: sono pochi i casi in cui non abbiamo rimpianto il nostro amato lettore MP3 con la mela.

Apple è un caso unico fra le aziende dell’information technology . I clienti di Apple conoscono benissimo la qualità dei prodotti proposti, e sanno capire l’importanza che rivestono per Cupertino aspetti come il design e dell’innovazione.

Insomma: la politica delle segretezza di Apple unita alla qualità dei prodotti stessi sono una grande fabbrica di pubblicità gratuita… anche questo è davvero innovativo per un mondo che brucia milioni di euro o dollari nell’advertising!

[via]

9 commenti su “Le politiche di segretezza di Apple: una scelta vincente?”

  1. Da utente Apple, non posso negare che il “bisogno della Mela” si manifesti in quanto “fiducia riposta” nella qualità dei prodotti che Apple produce. In questo senso, si, abbiamo bisogno della mela e, si, la mela “da sicurezza”

    Rispondi
  2. direi che non fa una piega, la questione dei “segreti” ed un abile politica di marketing improntata al “tu ci vuoi” rende apple l’oggetto desiderato da tanti…

    Rispondi
  3. a me basta accendere il portatile della mia ragazza per ringraziare Dio di avermi fatto conoscere, seppure in età avanzata, il mondo della mela!

    Rispondi

Lascia un commento