L’artista johannes-p-osterhoff (che fra le altre cose preferisce scrivere il suo nome tutto in minuscole) è l’ideatore di una rivisitazione in chiave contemporanea del Guglielmo Tell. Al posto delle mele, le Mele degli iPhone.
Il significato di fondo della giocosa azione di osterhoff, che si auto-proclama “interface artist”, è la protesta nei confronti del potere che Apple esercita su chi crea contenuti per i suoi dispositivi. Il richiamo alla leggenda di Guglielmo Tell (e all’omonima opera di Schiller) è legata alla natura anti-autoritaria della leggenda stessa.
Osterhoff ha già “preso di mira” (è il caso di dirlo) Apple con una precedente performance. In occasione del lancio dell’iPad in Germania l’artista ha sostituito le innocue foto presenti in una gigantografia del tablet esposta nella metropolitana di Berlino con altre immagini ben più piccanti.
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Se guardate attentamente http://www.flickr.com/photos/20749547@N00/4885440120/ questa foto presa dal suo sito, vi accorgerete che il nostro artista non usa iPhone originali, ma i "brick" tarocchi che si comprano su internet a 30£ :)!
Lo avevo scritto nel post ;)
Guarda caso nessuno degli amici e collaboratori dell’artista ha voluto consentire l’uso dei proprio veri dispositivi Apple e di conseguenza quelli usati per la prima “partita” sono solo delle riproduzioni.
Questi non sono artisti ma egocentrici cacciatori di soldi. E non lo dico perché attacca mamma Apple, ma perché ideano una cosa bizzarra e curiosa e poi ci appioppano a posteriori una morale, spesso molto banale. Perché non posso mettere la sua testa sopra una mela e riempirla di starnuti?
Quando "artista" è un modo politically correct di dire "fanca**ista" :D
Arte................ vorrei paragonarlo ad un Raffaello ma non riesco. Chissà perchè.
Forse lui ha tempo che gli avanza. Io mi limito a lasciare sullo scaffale i prodotti che non mi piacciono.