Una dei punti di forza dell’iPad è la capacità di trasformarsi ogni volta nell’applicazione in uso. Quando avviamo un’app, il dispositivo tende a scomparire e il software offre un’esperienza totalizzante. Lo abbiamo scritto più e più volte, e non solo noi. Era così per il primo iPad, lo è ancora di più per iPad 2.
Chi abbia letto (e forse condiviso) questa analisi, non sarà sorpreso più di tanto nel vedere in nuovo spot dell’iPad 2 in onda sulle maggiori emittenti statunitensi dalla fine della scorsa settimana. Il commercial, intitolato “We Believe” (“Noi crediamo”), non esalta le specifiche del dispositivo, non si limita a decantarne sottigliezza e leggerezza. Con uno studiato gioco di luce distilla ed esplicita piuttosto il senso ultimo dell’esperienza d’uso del primo, vero post-PC device che non ha bisogno di essere descritto attraverso le sue caratteristiche tecniche.
Ecco la trascrizione dello spot:
“Questo è ciò in cui crediamo. La tecnologia da sola non è abbastanza. Più veloce, più sottile, più leggero, sono tutte caratteristiche importanti. Ma la tecnologia si toglie di mezzo, tutto diventa più piacevole, perfino magico. Quello è il momento in cui fai un salto in avanti. Quello è in momento in cui ti ritrovi con qualcosa così”.
Pensate a quell’immagine dei cartelli stradali che Steve Jobs ha preso a mostrare sempre più spesso alla fine dei keynote (Apple che si pone all’incrocio fra tecnologia e arti liberali) e capirete che questo spot è solo un’altra forma di quello stesso messaggio. Questo commercial è uno statement fondamentale sulla direzione che l’azienda di Cupertino ha preso con l’iPad. E’ anche il concetto di fondo che la concorrenza, per la quale è ancora vitale poter affidare valore concreto a RAM, GB, risoluzione, porte disponibili e altre specifiche tecniche in mancanza di un disegno e di una visione più ampia, non è riuscita ad afferrare (non è detto che ci riesca).
e sì… purtroppo sempre il solito discorso di componentistica, che i migliori oppositori di Apple usano sempre!
in ogni caso ho notato, che Apple sta puntando tanto il dito nell’ambito della medicina…
Infatti il fatto che i concorrenti spingano così tanto sulle specifiche è una ammissione di inferiorità sul resto.
16 applicazioni contro 70.000. E di qualità ce n’é in abbondanza.
La cosa divertente è che oggi quelle persone che dicono: “io mi prendo lo xoom, il galaxy tab, un tablet android, molto meglio di iPad” (senza portare alcun argomento sul perché sarebbero meglio, non avendone) non si accorgono che se loro compreranno quel tablet è SOLO GRAZIE AD APPLE E AD iPad.
Se non ci fosse stato iPad oggi non ci sarebbero gli altri prodotti perché la concorrenza aspettava Apple per capire in che direzione muoversi.
Tutti, indistintamente da ciò che preferiscono, dovrebbero ringraziare iPad.
Ovviamente android dopo un anno e mezzo è ancora in alto mare per il settore tablet perché Apple era partita da iPad e solo dopo lo ha messo un attimo da parte e ha optato per introdurre prima iPhone.
Quindi mi viene da pensare che iOS sia nato prima su iPad. Mentre invece android è nato per gli smartphone.
Android che, lo ricordiamo, non è più open.