Ci sono delle testimonianze originali e inedite che ieri galleggiavano sull’alta marea di tributi e ricordi che ha comprensibilmente allagato il Mac Web dopo l’annuncio della morte di Steve Jobs.
Su TheAppleLounge non abbiamo voluto pubblicare il pubblicabile, non era il caso, anche perché i nostri lettori, negli anni, hanno potuto leggere e vedere tanto di Steve su queste pagine. Postare ancora una volta il discorso di Stanford non era il caso, insomma. Abbiamo preferito impostare un tweet wall (lo trovate qui a destra nella sidebar) collegato ai nostri account personali e a quello di TAL con cui segnalare le cose meno note e le rimembranze personali e gli aneddoti dei tanti (grandi e meno grandi, noti e meno noti) che hanno avuto l’onore e il piacere di incrociare Steve Jobs nel corso della propria vita. Fra queste testimonianze spiccano due video: uno è un “regalo di compleanno” per il 30° anniversario di Steve, pubblicato da Harry McCracken su Technologizer, l’altro è una versione con voce narrante di Steve dello spot “Here’s to the crazy ones” che non è mai andata in onda.
Un vecchio proverbio Indù apre il video che i colleghi e dipendenti di Apple dedicarono a Steve per il suo trentesimo compleanno, nel 1985: “Nei primi trent’anni della tua vita, costruisci il tuo modo d’essere. Negli ultimi trent’anni della tua vita è il tuo modo d’essere che costruisce te.” Non so quanto si addica a ciò che Steve, padre di tante rivoluzioni, anche personali, ha saputo fare e costruire negli ultimi trent’anni della sua vita.
Il video è significativo per la grande quantità di foto inedite che vi compaiono. Sono tutte immagini di uno Steve under-30, che ancora doveva raggiungere i punti più bassi, ma anche e soprattutto i più alti della sua carriera. Sono foto bellissime accompagnate da una canzone bellissima: “My Back Pages” di Bob Dylan. E non posso non citare Harry McCracken: “se riuscite a guardare oggi questo video senza provare almeno un minimo di emozione, beh, forse state leggendo il blog sbagliato”.
L’altro video che vogliamo segnalarvi è lo spot “Here’s to the Crazy Ones…” della campagna Think Different narrato dalla voce di Steve Jobs. Non scrisse lui quelle parole, sono del creativo Ken Segall. Ed è proprio Segall che segnala sul suo blog, oltre al nuovo montaggio dello spot da lui ri-editato per inserire Jobs fra i “crazy ones”, segnala questa quasi inedita versione con Steve al microfono. Segall non sapeva neppure che fosse sfuggita dagli archivi di Apple. L’agenzia la preferiva a quella che andò in onda, ma Steve non volle usarla perché riteneva che la sua presenza distraesse troppo dal messaggio. Pensava di essere di troppo. Oggi sappiamo bene che non è così.
Cesare 08/10/2011 il 15:49
Ho ceduto guardando il secondo video.
Addio Steve :(