Stacchiamo solo per un momento dalle novità in casa Apple che riguardano il nuovo modello di iPad e tutte le caratteristiche e aggiornamenti che ne conseguono, per parlare brevemente della presentazione dei nuovi processori per server e workstation di Intel, gli Xeon E5. La presentazione si è tenuta al parco scientifico tecnologico Kilometro Rosso, una location decisamente adeguata allo scopo.
Sulla carta, le prestazioni di questi nuovi Xeon E5 sono fenomenali. Progettati e costruiti con processo costruttivo a 32 nanometri e in previsione dell’incredibile aumento del traffico di rete previsto per i prossimi anni (15 miliardi di dispositivi collegati per oltre 3 miliardi di utenti con un aumento del traffico di 4,8 zetabyte/anno fino al 2015), promettono prestazioni superiori dell’80% rispetto alla precedente generazione con un rapporto prestazioni/watt migliore anche del 50%. L’integrazione poi con PCI Express 3.0 offre velocità fino a tre volte superiori nel trasferimento dei dati da e verso il processore.
Se pensiamo a quanto si stiano diffondendo sia i sistemi di virtualizzazione che di cloud computing, non si fatica a credere alle previsioni espresse poco sopra e anzi crediamo che ci sarà bisogno di ancora maggior potenza per soddisfare le future richieste.
Con queste premesse si sono avvicendati sul palco alcuni partner di Intel di sicuro rilievo e pregio, come SSC (Gruppo Telecom Italia), Luxottica e Brembo, che hanno descritto i vantaggi ottenuti nelle fasi di test dei nuovi processori nella loro esperienza. Vantaggi che si possono riassumere in quanto già detto: maggior velocità e minor consumo.
La famiglia dei processori Xeon E5-2600 verrà commercializzata in 17 versioni diverse, insieme a 3 versioni del processore Xeon E5-1600 a singolo socket, più indirizzato alle workstation.
Purtroppo non abbiamo la risposta alla domanda che tutti i lettori di TAL si stanno facendo in questo momento, ma dopo aver assistito alla presentazione crediamo che Apple dovrebbe seriamente pensare a questa famiglia di processori per rinnovare la linea Mac Pro e metterla al passo coi tempi.
Sempre che ovviamente a Cupertino desiderino proseguire l’offerta di workstation di fascia alta. Crediamo che non si dovrà aspettare molto per saperlo.