iPad, delle aspettative e delle delusioni

Prima di presentare iPad sul palco dello Yerba Buena Center, Steve Jobs, con un po’ d’ironia, ha mostrato sul megaschermo una citazione del Wall Street Journal corredata da un’illustrazione di Gustave Dorè:

“L’ultima volta che c’è stata tanta eccitazione per una tavoletta, aveva dei comandamenti scritti sopra.”

E’ questa la frase che riassume con maggior efficacia l’incredibile trepidazione che precedeva il lancio di questo dispositivo. Un tale livello di aspettative e di hype non si vedeva dai tempi del lancio del primo iPhone. Non a caso anche allora, in quel gennaio 2007, i commenti furono simili a quanto si legge oggi. Per un motivo o per l’altro ci fu un’ondata di vera e propria delusione. Ma perché dovrebbe essere “legittimo” parlare di delusione quando Apple, in fondo, non ha promesso nulla a nessuno? Non ci sono stati concept ufficiali che hanno mostrato funzioni poi assenti nella versione definitiva, solo indiscrezioni mai confermate dall’azienda. Il meccanismo è più complicato di quanto possa sembrare.

La chiave di volta per la legittimazione della delusione (che nel caso specifico io personalmente non condivido, ma ne parlo più avanti) sta tutta nei meccanismi di marketing messi in campo da Cupertino. Quando ValleyWag tempo fa offrì una taglia sulle prove dell’esistenza del tablet di Apple, un avvocato della compagnia ha inviato una lettera confermando un dettaglio fondamentale. Non l’esistenza di un dispositivo tablet ma il fatto che Apple gradisce eccome il cicaleccio che ogni presunto annuncio dell’azienda genera preventivamente.

Come potrebbe essere altrimenti? Ci sono fior di multinazionali che pur di far parlare di se in qualche modo, pur di diffondere qualche video virale che pubblicizzi il proprio prodotto, spendono milioni per realizzare campagne pubblicitarie online palesemente impacciate, poco credibili e talvolta addirittura controproducenti. Apple invece con poche mosse ben studiate fa il proprio gioco e il resto è affidato, a costo zero, ad un intero universo mediale che parla di ciò che Apple sta facendo o farà. Ci siamo dentro anche noi ovviamente.

Il risultato è ineguagliato da qualsiasi altra azienda del pianeta, in qualsiasi settore. Ma questo potere, cui le divisioni marketing di altre aziende guardano con la bava alla bocca, oltre a funzionare solo per Apple ha anche il suo rovescio della medaglia. Quel rovescio sono proprio le aspettative che questo hype genera, al di fuori di ogni controllo possibile da parte di Apple. Il risultato, ormai noto, è che qualsiasi evento Apple porta con sé immancabilmente la delusione delle pulsioni di desiderio maturate in mesi di rumors e indiscrezioni.

Se si può giustificare la delusione del simpatizzante (il Mac Fan storico è solitamente immunizzato dall’esperienza) non altrettanto si può fare con i “commentatori illustri”, i grandi esperti che pur senza aver mai provato il dispositivo si sperticano già ora a decretarne il fallimento più totale. Anche perché i “commentatori illustri” che invece il dispositivo l’hanno provato ne hanno descritto molti aspetti in maniera variegata ma hanno concordato sempre su un punto: non ditene nulla finché non avrete preso in mano un iPad almeno una volta. L’esperienza d’uso di questo device non è qualcosa di cui si possa discettare a distanza, insomma.

Se entriamo nel caso specifico in tanti, tantissimi hanno parlato di delusione, ancora per le solite cose. iPad non ha l’USB,  non ha una fotocamera (e in effetti io ho visto gente fotografare moltissimo con i netbook, in giro per le città d’arte) non legge le schede SD, non ha Flash, è un computer chiuso, è un iPhonone, iTunes per PC fa schifo, non attua il teletrasporto quantistico dei fotoni, non ha un chip molecolare e non ha apportato alcunché alle ricerche sul bosone di Higgs. E puzza.

Ma la critica che in assoluto capisco di meno è quella sulla leggibilità dello schermo LCD retroilluminato a LED. “Per andare nella giusta direzione come lettore di ebook, iPad dovrebbe utilizzare la tecnologia e-ink”. Ma chi lo ha detto? Perché?
Ma soprattutto: davvero si pensa che un tecnologia in bianco e nero, nel 2010, sia l’innovazione cui tutti devono sottostare (concetto di per sé assai strano, ma lasciamo perdere)?

Personalmente passo buona parte della giornata a leggere e scrivere testi su schermi retroilluminati a LED. La leggibilità è ottima, la vista si stanca relativamente. Perché per leggere un libro non dovrebbe andare bene lo schermo di iPad? Qualcuno degli “illustri detrattori” di questo dispositivo ha forse provato a leggere un libro per almeno un’ora su quello schermo, confrontatolo con l’indescrivibile comfort (e grigiore) di un Kindle? Che poi, a dirla tutta, la vera mancanza degli ebook (e datemi pure del banale) è la mancanza del feticcio libro, con la sua consistenza e soprattutto il suo odore. E in quel caso non ci sono e-ink o schermi che tengano. A questo punto, allora, meglio un dispositivo multi-purpose che giustifichi questa assenza del feticcio con il fatto di avere in se mille altre funzioni.

Quel che dico, ovviamente, non è di sospendere il giudizio o moderarlo del tutto se non è positivo. Ci mancherebbe. Ma soprattutto non mi riferisco, con questa critica, ai commenti del “comune lettore”. Il vostro contributo ai nostri post di questi giorni è semplicemente fantastico: mille posizioni diverse e altrettante argomentazioni. La discussione è sana e costruttiva.

Mi riferisco a chi fa opinione, seppure nella nicchia tecnologica (soprattutto quella italiana). Prima di calare definitivamente la scure, oh grandi esperti dei media vecchi e nuovi, vogliamo perlomeno prendere un po’ di tempo e aspettare prima di parlare, davvero, di delusione?

41 commenti su “iPad, delle aspettative e delle delusioni”

  1. Che articoli Magistrale!
    Mi ha fatto veramente cambiare idea su questo ipad!
    Questo vuol dire scrivere un articolo ed essere giornalisti !
    Bravo complimenti

    Rispondi
  2. Bravo Camillo! Condivido in pieno le osservazioni! Mi unisco a te quando affermi: prima di parlare … provatelo! Io il Kindle l’ho provato… non mi ha emozionato (sarà che la prima cosa che faccio in libreria è annusare un libro… e a questo né il kindle né iPad possono supplire) anche se svolge egregiamente il suo lavoro.
    Ho letto che qualcuno sostiene che è un iPhone gigante, beh non prendetemi per fanatico ma, per me, allora va bene così!
    Se poi andate avanti con discorsi tipo manca questo manca quello, beh se volete tutto prendete un Macbook Air… li trovate tutto davvero!

    Rispondi
  3. Questo è sicuramente uno dei migliori articoli sull’ iPad in giro per la rete. Complimenti. Semplice, costruttivo, piccante.

    Rispondi
  4. Camillo, due punti.

    Il primo: non dev’essere per forza e-ink, no. Ma Apple non può permettersi di sottovalutare una delle funzioni primarie del dispositivo, la lettura prolungata dei testi. Dai, non raccontiamocela: se hai preso un mano un Kindle o un Nook, sai che l’esperienza d’uso, bianco e nero o meno, è migliore. Sì, è vero, non abbiamo provato ancora l’iPad – ma se il suo LCD retroilluminato è clamorosamente all’avanguardia, diverso da quelli a cui siamo abitutati, e tutti ci dovremmo ricredere appena ne avremo uno, allora Apple è fessa a non averlo pubblicizzato abbastanza, a differenza de – wow – lo schermo che flippa per far vedere le foto all’amico. Personalmente ne dubito.

    Tutti noi stiamo davanti al computer sessantaquattro ore al giorno, ma da qui a dire che è una cosa piacevole e salutare ce ne corre. Specie se hai delle patologie più o meno gravi all’occhio (basta una semplice miopia), specie se usi le lenti a contatto, specie se la luminosità scarsa ti costringe a spararti uno schermo fosforescente, specie se hai a che fare con testi magari antichi, ma che servono alla ricerca e che il futuro eink a colori potrà decifrare e riprodurre. A me Stanza su iPhone dopo poco stanca, e non per le dimensioni ridotte della pagina. Insomma: può anche andare, gli occhi non cadono, ma resta il fatto che Apple se n’è sostanzialmente fregata per valorizzare elementi a parer mio molto meno importanti, puro eye-candy che non sempre si traduce in meravigliosa facilità d’uso – a volte, è semplice “effetto speciale”.

    Da Jobs mi sarei aspettato qualcosa di rivoluzionario nel campo della fruizione del libro, qualcosa che sì, avrebbe potuto stramazzare l’intero mercato degli ebook reader. Forse lo farà lo stesso, ma non per suoi meriti, o perlomeno non per i meriti legati alle sue capacità per la lettura. Chi ha detto che la direzione giusta è l’e-ink? Beh, sicuramente quella giusto NON è l’lcd retroilluminato, a meno che non faccia passi da gigante rispetto a ora. Abbi pazienza, ma Eink – la ditta – fa ricerca su questo argomento da quasi quindici anni, mi fa un po’ specie che si creda che la soluzione sia “vabbè, l’lcd va bene lo stesso”. Miglioralo, magari, dimostralo. Invece niente, quasi a suggerire che l’iPad sia un prodotto auto-generatosi – alla fine ne han parlato talmente tanto tutti che sono stati costretti a farlo.

    E qui arrivo al secondo punto. Le sparate di Ive, Schiller e Jobs stesso sono state francamente eccessive (la cosa migliore che abbiamo mai fatto, gli occhi lucidi eccetera eccetera). Ora, capisco che il gioco “spara all’iPad” sia diventato una moda – comunque non per tutti, gente come Pogue è sempre lì che difende sul bastione ogni cosa uscita da Cupertino – ma se crei aspettativa a questi livelli e usi carrarmati promozionali che neppure Avatar, allora DEVI proporre qualcosa di veramente rivoluzionario, come è stato l’iPhone. Non si può ridurre tutto a “tanto la gente si lamenta sempre”. Può darsi, ma se si lamenta più che in altre occasioni forse qualche errore è stato fatto, anche a distanza, anche prima di prendere il device in mano.

    Rispondi
  5. anche io faccio i complimenti per l’articolo: una delle migliori apologie all’iPad. credo proprio che lo prenderò, ma nn subito lo vorrei tastare prima.
    Cmq secondo me ci sarà ancora qualche sorpresa sull’iPad, basta vedere le cose che stanno saltando fuori dall’analisi del firmware… Nn nego che appena ho seguito la presentazione il live ero deluso, ma poi ho visto il podcast e il video di presentazione e mi sono convinto. per quanto sia interessante nn ho più voglia di difendere l’iPad, dagli attacchi di quelli che lo vogliono screditare a tutti i costi, ah i miei compagni di università… il brutto di fare la facoltà d’informatica, tutti con linux e la loro dannata voglia di programmare e fare tutte le cose in linea di comando! quello che nn capisco che l’iPad, nn è destinato a loro…

    Rispondi
  6. Di solito non commento mail gli alrticoli, ma questo mi è piaciuto particolarmente.
    Una critica construttiva che dovrebbe far pensare prima di parlare.
    Complimenti!

    Rispondi
  7. Anche io sono rimasto perplesso quando non ho visto Snow Leopard sull’iPad ma poi mi sono chiesto cosa avrei voluto da un aggeggio del genere… fare videoediting con premiere? Lavorare con photoshop? Difficile con uno schermo così piccolo. Come potevano rendere l’iPad leggero sufficientemente piccolo da maneggiare, con grande potenza di calcolo per gestire snow leopard, con un hd capiente e magari anche molta autonomia?
    Senza parlare dell’interfaccia grafica difficile da gestire con le dita.
    Penso sia un bell’oggetto che, pensandoci bene, fa quello che mi serve da un tablet. Ok manca la webcam: quanti di noi la usano regolarmente per videoconferenze tanto da sentirne la mancanza? Spesso con l’Adsl si hanno problemi con il flusso video figuriamoci in mobilità con una rete 3G come quella italiana. Non basta allora usare programmi come skype per chattare o anche usare l’audio per una conversazione? E poi: quante persone credete che sappiano usare tutte quelle cose che dite che non ci sono in un computer? La maggior parte delle persone scrive qualche testo, naviga su internet, chatta con msn, va su facebbok, guarda qualche video su youtube. Mica sono tutti degli esperti come quelli che girano per i vari blog specializzati…

    Rispondi
  8. Personalmente, non aspetto altro che acquistarlo…anche se:
    1) diventando un perfetto elemento da casa, a me farebbe comodo che avesse una webcam per skype / iChat
    2) portandolo in giro sarebbe davvero non male poterci passare una cosa qualsiasi all’interno, magari anche un file non compatibile subito (vedi file di photoshop o qualunque altro programma da usare sul computer): è pur sempre una memoria che ti porti in giro! Mica devo avere sempre una chiavetta USB per chi ha windows!
    3) spero di poter acquistare anche dallo store italiano il times, le monde o il sun_chiunque voglia acquistare uno di questi quotidiani estero è vittima del rincaro dell’edicolante. Questo farebbe bene all’editoria dei periodici!

    Rispondi
  9. aspettate le killer apps e sopratutto iOS 4.0 a giugno prima di giudicare è normale che adesso sembri un ipod sotto steroidi ma con il giusto parco applicazioni farà ancora una volta il botto.

    I commenti di questi giorni sono uguali a quelli per iPhone dove “luminari” della tecnologia lo davano per fail….sappiamo tutti com’è finita.

    Rispondi
  10. Pereubu dice:

    Camillo, due punti.
    Il primo: non dev’essere per forza e-ink, no. Ma Apple non può permettersi di sottovalutare una delle funzioni primarie del dispositivo, la lettura prolungata dei testi. Dai, non raccontiamocela: se hai preso un mano un Kindle o un Nook, sai che l’esperienza d’uso, bianco e nero o meno, è migliore. Sì, è vero, non abbiamo provato ancora l’iPad – ma se il suo LCD retroilluminato è clamorosamente all’avanguardia, diverso da quelli a cui siamo abitutati, e tutti ci dovremmo ricredere appena ne avremo uno, allora Apple è fessa a non averlo pubblicizzato abbastanza, a differenza de – wow – lo schermo che flippa per far vedere le foto all’amico. Personalmente ne dubito.
    Tutti noi stiamo davanti al computer sessantaquattro ore al giorno, ma da qui a dire che è una cosa piacevole e salutare ce ne corre. Specie se hai delle patologie più o meno gravi all’occhio (basta una semplice miopia), specie se usi le lenti a contatto, specie se la luminosità scarsa ti costringe a spararti uno schermo fosforescente, specie se hai a che fare con testi magari antichi, ma che servono alla ricerca e che il futuro eink a colori potrà decifrare e riprodurre. A me Stanza su iPhone dopo poco stanca, e non per le dimensioni ridotte della pagina. Insomma: può anche andare, gli occhi non cadono, ma resta il fatto che Apple se n’è sostanzialmente fregata per valorizzare elementi a parer mio molto meno importanti, puro eye-candy che non sempre si traduce in meravigliosa facilità d’uso – a volte, è semplice “effetto speciale”.
    Da Jobs mi sarei aspettato qualcosa di rivoluzionario nel campo della fruizione del libro, qualcosa che sì, avrebbe potuto stramazzare l’intero mercato degli ebook reader. Forse lo farà lo stesso, ma non per suoi meriti, o perlomeno non per i meriti legati alle sue capacità per la lettura. Chi ha detto che la direzione giusta è l’e-ink? Beh, sicuramente quella giusto NON è l’lcd retroilluminato, a meno che non faccia passi da gigante rispetto a ora. Abbi pazienza, ma Eink – la ditta – fa ricerca su questo argomento da quasi quindici anni, mi fa un po’ specie che si creda che la soluzione sia “vabbè, l’lcd va bene lo stesso”. Miglioralo, magari, dimostralo. Invece niente, quasi a suggerire che l’iPad sia un prodotto auto-generatosi – alla fine ne han parlato talmente tanto tutti che sono stati costretti a farlo.
    E qui arrivo al secondo punto. Le sparate di Ive, Schiller e Jobs stesso sono state francamente eccessive (la cosa migliore che abbiamo mai fatto, gli occhi lucidi eccetera eccetera). Ora, capisco che il gioco “spara all’iPad” sia diventato una moda – comunque non per tutti, gente come Pogue è sempre lì che difende sul bastione ogni cosa uscita da Cupertino – ma se crei aspettativa a questi livelli e usi carrarmati promozionali che neppure Avatar, allora DEVI proporre qualcosa di veramente rivoluzionario, come è stato l’iPhone. Non si può ridurre tutto a “tanto la gente si lamenta sempre”. Può darsi, ma se si lamenta più che in altre occasioni forse qualche errore è stato fatto, anche a distanza, anche prima di prendere il device in mano.

    ti quoto pienamente soprattutto nel primo punto..nel secondo un pò meno…è vero ci si aspettava tanto..ma alla fine..sono sicuro che cmq la gente non sarebbe stata contenta…qualche difetto lo si trova sempre….vero anche che non mi sembra così innovativo come lo vogliono far passare..ottimo prodotto ma non innovativo…

    Rispondi
  11. grazie a tutti per i complimenti :)

    @ Pereubu:

    Come volevasi dimostrare, i nostri lettori hanno grandi argomentazioni e ne vado fiero :)
    Ti rispondo su alcuni punti salienti:

    – La gente si lamenta più di altre occasioni perché la copertura di questo megaevento (iPadar? Avapad?) è qualcosa di mai visto e quindi ne parla anche il mio barbiere (non scherzo! ieri mi ha detto “hai visto l’iPad?”. Io ovviamente gli ho risposto che non sapevo di che stesse parlando :D). Quindi diciamo che la percezione è che vi sia una delusione maggiore perché un maggior numero di persone se ne viene fuori con il “commento deluso standard”.

    – Io rispetto molto le ricerche di e-ink, come rispetto sempre chi ha una buona idea e la sviluppa. Questo non mi esime dal pensare, però, che la rivoluzione del libro non dipende solo da uno schermo. Poi, per quel che Jobs e soci avevano in mente non credo proprio fosse proponibile uno schermo e-ink. Ma al di là di questo non credo proprio che sarà lo schermo a fare la differenza nella disfida degli ebook. Sarà l’ecosistema. Gli editori pregavano segretamente nei loro letti la notte che Jobs se ne venisse fuori con un cavolo di iTunes dei libri. E questo più o meno è stato. La verità è che gli “avid readers” come il sottoscritto e dolce metà continueranno a spendere vagonate d’euri all’anno in libri di carta per un bel po’ (è così non ci posso fare nulla) mentre allo stesso tempo molti “casual readers”, che sono la benzina dell’industria e si comprano i grandi bestsellers, inizieranno a comprare libri da iBooks, quasi per gioco. E va a finire che, miracolo, leggeranno almeno un paio di libri l’anno anche quelli che se arrivavano a comprarne uno era per regalarlo a Natale a nonno Pino.

    Un’opinione che vorrei leggere davvero sull’iPad è quella di Stephen King, che per Kindle 2 ha pure scritto in esclusiva “Ur”.

    – Il discorso lenti a contatto, francamente, non mi torna. Sono miope anch’io (non a livelli disastrosi, ma lo sono), e sinceramente le lenti le porto solo per fare sport (e poco altro). Anche solo per leggere libri metto gli occhiali con lenti antiriflesso e via.

    – Le “Sparate di Phil Schiller, Ive ecc.” sono un’altro di quei capolavori del marketing Apple su cui le divisioni analoghe di altre compagnie sbavano copiosamente. A me fanno pure un po’ di tenerezza e li prendo per quel che sono: video promozionali fatti molto bene. Ive, drogato del suo stesso design col bicipite che non sta nella maglietta (forse che la sua DB5 Volante non ha il servosterzo?), Phil Schiller visibilmente dimagrito, Scott Forstall con quei suoi occhietti da pazzo che sembra la controfigura di Nicholas Cage in Face Off. Peccato solo per l’assenza del mio preferito, the French Madman Bertrand Serlet, ma lui si occupa di Mac OS X e non era richiesta la sua presenza.

    – Poi , sempre sull’LCD. Dici che la direzione NON è questa. Ci sta , ma è anche vero che non posso credere neppure che la direzione sia quella di uno schermo in bianco e nero, per quanto più leggibile. Poi sono curioso di capire questo IPS (In Plane Switching) quanto migliora la qualità del video per davvero. Quindi comunque per me rimane fermo un concetto. Se mi devi togliere il feticcio libro, fallo per consegnarmi nelle mani qualcosa che fa molto di più tutt’intorno per sopperire alla carenza dell’oggetto. iPad lo fa, Nook, Kindle e co. non lo fanno. E poi sono bruuuutti! :) Scherzo, l’estetica non ha niente a che fare con questo discorso.

    Rispondi
  12. Quoto in pieno Pereubu.
    La sparata di Camillo sull’ e-Ink in difesa dell’ LCD di Apple è tipica dei “detrattori di Apple a tutti i costi”.
    Dobbiamo rassegnarci, l’ e-Ink non stanca la vista. Ho usato per parecchio tempo l’ Iliad della iRex e devo dire che non ci sono paragoni. 8 ore al giorno di studio e gli occhi non sono stanchi.
    Quando invece lavoro per 8 ore davanti al PC la sera ho gli occhi in mano come S. Lucia.

    E poi vorrei precisare che pur “non avendo provato a leggere un libro sull’ iPAD” (che bei mezzucci per zittire le gente, visto che l’ iPad esce tra due mesi), l’ LCD retroilluminato è l’ LCD retroilluminato, non ci sono storie.
    E’ sempre luce che viene proiettata verso i tuoi occhi, sarà sempre più stancante di un Kindle.

    Rispondi
  13. @ Faggio:
    C’è un piccolo equivoco. Io non dico affatto che gli LCD non stancano gli occhi ci mancherebbe. Dico che non mi convince davvero che il futuro dell’editoria digitale passi per uno schermo in bianco e nero. E come dico nel commento sopra, la rivoluzione non passerà proprio per gli schermi ma per l’ecosistema “totale”, ed iPad mi pare un buon candidato a mettere in pratica questa cosa.

    E poi vorrei precisare che pur “non avendo provato a leggere un libro sull’ iPAD” (che bei mezzucci per zittire le gente, visto che l’ iPad esce tra due mesi)

    Non sono mezzucci per zittire, nessuno, infatti tutti sono liberi di dire come la pensano, mi pare, no? :)

    Rispondi
  14. La delusione sta nel fatto che non ha nulla di nuovo!!! Schermo multi-touch = iphone, sistema operativo=iphone, iBookStore=Appstore design=iphone anzi diciamo che è= al primo iphone commercializzato (Almeno il primo iphone era un dispositivo veramente portatile!!). Non si sono sprecati a pensare qualcosa di nuovo e rivoluzionario semplicemente hanno ampliato un mercato che hanno visto funziona benissimo. Hanno fatto una scelta commerciale conservatrice (si chiama lasciar correre i profitti). Del resto lo ha detto anche durante la presentazione che si sono trasformati in una mobile company perchè l’iphone gli vende di + dei mac.
    Concludendo io non credo alla versione attuale di desiderare un iPad perchè non ha quel qualcosa in + (di nuovo) che di solito si vede nei prodotti Apple. Poi vi faccio questa domanda: io ho un iphone ed un mac perchè dovrei prendere un iPad?

    Rispondi
  15. Camillo Miller dice:

    grazie a tutti per i complimenti :)
    Ti rispondo su alcuni punti salienti:

    Ecco, così siamo già più d’accordo :)

    Le lenti a contatto: diottrie, ahimè, me ne mancano sette da un occhio e sei e mezzo dall’altra. Detesto gli occhiali e a lavoro sto sempre con le lenti, ma visto che metà della mia attività (quella universitaria) si svolge su testi cartacei e l’altra con un lcd davanti, io la differenza la sento parecchio. Dipende, è vero, molto dal refresh dello schermo. Però patisco. Recentemente per motivi di ricerca sono sempre su Googlebooks – benedetti Page&Brin, c’è un po’ di differenza tra scaricarsi un pdf e doversi fare 200 km per andare alla Trivulziana a Milano – e a fine giornata ho proprio gli occhi indolenziti. L’oculista suggerisce i soliti trucchi delle pause, del fissare il muro ogni tot, ma avendo avuto sottomano un device con e-ink devo ribadire che la differenza si sente tutta. Lui stesso li ha lodati.

    L’hype: prima o poi sfuggirà di mano. Dico, PRIMA NOTIZIA su Repubblica.it per sei ore buone? È inevitabile che poi la gente sviluppi antipatia. Il tono messianico è un’arma a doppio taglio. Permettimi un orrendo commento da snob reazionario che rosicava a bestia quando gli altri avevano l’Amiga e lui giocava a Crystal Quest sul Macintosh Classic – però il cambio di target, più universalista, mi sembra ormai innegabile, con tutti i tanti vantaggi e svantaggi che questo comporta, e ci sono molto più evangelist dell’ultim’ora adesso che vent’anni fa. Però quando arriva il backlash picchia pesante… (Ive comunque aveva gli occhi lucidi per assunzione massiccia di steroidi, è chiaro)

    Lo schermo in bianco e nero: è appena uscito – orrendo e costosissimo – il FLEPia (o flepIA? boh) della Fujitsu, e-ink a colori. La tecnologia va avanti; per il Kindle 2 sono speranzoso. In effetti hai centrato il punto, quello che mi secca è che Steve non se ne sia uscito con uno schermo buono sia per le niceties tanto carucce che per i libri. Forse pretendevo il miracolo. Però ammetto che se l’iPad 2 risolvesse questi problemi lo prenderei al volo, fregandomene di fotocamere e porte USB.

    La sensazione del libro: da avid reader a mia volta, mi trovo sorprendentemente pronto a rinunciare all’oggetto fisico per un device che permetta di concentrare una biblioteca intera su di sé (liberamente, s’intende, senza i vincoli di Amazon). Sia per motivi di spazio, che da me cominciano a essere gravi, sia di fruibilità (quante volte cambierei il font o la sua dimensione, o le stesse proporzioni della pagina), sia di facilità d’uso (“Dove ho messo quel libro? Mapporc, l’ho prestato a tizio”). Chiaro che il Kindle è una tristezza, e dopo ore di dotte consultazioni io voglio giocare a N.O.V.A. a manetta :P

    Rispondi
  16. Pingback: Ipad… dalle aspettative alle delusioni | QuiBlog.it
  17. Bravo Camillo, bell’articolo.
    Vorrei aggiungere, soprattutto rivolgendomi a Pereubu e quotanti, che l’ iPad non è stato presentato come e-book reader. Andate sul sito della Apple, guardate le caratteristiche dell’ iPad. Nell’ordine in cui vengono elencate, le varie funzioni/applicazioni sono: safari, mail, foto, video, iPod, app Store. Poi, come fanalino di coda (quasi), c’è iBooks. Con ciò non sostengo che sia un ottimo e-book reader, non l’ho ancora provato perciò mi astengo dal giudicare. Mi pare ovvio però che svalutare un dispositivo del genere dicendo (pregiudizialmente) che è un pessimo e-book reader è come dire che una macchina non vale niente perché ha un cattivo impianto stereo.
    Per questo vedo iPad come un qualcosa di rivoluzionario, perché viene giudicato sulla base di ciò che non è, non essendoci altri termini di paragone.

    Rispondi
  18. concordo con Camillo in tutto…. e spero vivamente che Ibooks possa sfondare anche in europa, e soprattutto in Italia.
    Io sono un lettore “occasionale”, leggo giusto un po’ la sera prima di addormentarmi, al massimo due orette, ma normalmente un mezz’ora, Non penso che in quel tempo possa stancarmi gli occhi (anzi se si stancano meglio, così mi addormento prima :) )
    Comunque penso che i kindle e vari non abbiano sfondato proprio per questo, sono rivolti a lettori assidui. Io non mi comprerei mai un kindle, non lo sfrutterei abbastanza, spenderei soldi per poi usarlo poco. Invece con l’IPad posso navigare, usarlo come rubrica e agenda, giocarci, e anche leggerci un libro se voglio… Per me è FANTASTICO

    Rispondi
  19. Camillo quelle che tu chiami “solite cose” sono anche quelle cose che oggi usiamo senza neanche pensarci e “domani” dovremmo chiedere il permesso ad Apple oppure pagare in piu’ per averle…
    Io ho un internet key -> non la posso usare se voglio usarla devo pagare di piu’
    Io ho una webcam per parlare su skype -> devo comprare un adattatore [mi pare] e sperare che sia supportata.
    Io magari sono un fanatico del tetris e ci gioco h24 su un sito flash -> Non lo posso usare ma devo anche qui pagare per averlo , un po’ allo sviluppatore un po’ ad apple.

    Capisci bene la gente voleva osx sopra per essere libera di usare tutte quelle cose che fino a ieri faceva sulla scrivania ed oggi voleva farle sul divano :)

    Rispondi
  20. Beh dopo un primo momento di eccitazione dopo un secondo momento di delusione ho capito! Questo gioiello di tecnologia racchiude in se i difetti dell’ iPhone in una dimensione troppo grande per essere considerato portatile.
    Non sono un esperto di informatica ma conosco perfettamente le mie esigenze. Steve questa volta si è impuntato su argomenti decisamente personali non dando spazio ad un mercato già affermato, un mac book 10″ sarebbe stato un passo piccolissimo, con un margine di guadagno altissimo. Ed un iPod 8″ per soddisfare l’ultimo buco. Mi chiedo perché ostinarsi a chiamarlo ipad se è un iPod vitaminizzato.

    Rispondi
  21. Paolo S. dice:

    Bravo Camillo, bell’articolo.
    Vorrei aggiungere, soprattutto rivolgendomi a Pereubu e quotanti, che l’ iPad non è stato presentato come e-book reader. Andate sul sito della Apple, guardate le caratteristiche dell’ iPad. Nell’ordine in cui vengono elencate, le varie funzioni/applicazioni sono: safari, mail, foto, video, iPod, app Store. Poi, come fanalino di coda (quasi), c’è iBooks. Con ciò non sostengo che sia un ottimo e-book reader, non l’ho ancora provato perciò mi astengo dal giudicare. Mi pare ovvio però che svalutare un dispositivo del genere dicendo (pregiudizialmente) che è un pessimo e-book reader è come dire che una macchina non vale niente perché ha un cattivo impianto stereo.
    Per questo vedo iPad come un qualcosa di rivoluzionario, perché viene giudicato sulla base di ciò che non è, non essendoci altri termini di paragone.

    Beh, termini di paragone ce ne sono almeno due – iPhone e iPod Touch. Gira gira, alla fine gran parte delle argomentazioni a favore dicono “è vero, è un iPhone grosso, ma è utile per questo e quest’altro motivo”. La rivoluzione c’è stata prima, semmai, a livello di software e non di dimensioni.

    Per quanto riguarda l’ebook reader. È vero, non ci hanno puntato più di tanto, ma quella che per te è una scelta di marketing per me è soprattutto una dimostrazione di ingresso tardivo nel mercato. Mettiamola come vogliamo, ma gran parte dell’appeal di una tavoletta deriva da quello, altrimenti – di nuovo – rimane un iPhone con uno schermo più grande, indubbiamente più comodo per navigare e scriverci mail ma in sostanza abbastanza inutile per chi un iPhone ce l’ha già. Secondo me ne parlano alla fine perché sanno che è un punto debole e non sarà disponibile fuori dagli USA, almeno per il primo momento, ma dubito mettano su uno store apposta e facciano accordi con editori americani giusto per sfizio. Infine, sul “pregiudizialmente” – la svalutazione non è pregiudiziale, finché sappiamo che è un normale lcd retroilluminato. Di nuovo, se è un monitor pazzesco, allora lo pubblicizzino.

    Rispondi
  22. Secondo me l’unica grande pecca di apple e Lebook store che in Italia sarà latitante per moltissimo tempo. Per il resto L’Ipad fa quello che deve fare un dispositivo del suo genere ne piu’ ne meno senza alcuna infamia e senza alcuna lode.
    Poi aspettiamo con ansia il jailbreak e ne vedremo delle belle :-) Pazientate gente ….

    Domanda i piu’ esperti , ma L’ipad è compatibile con i miei ebook che ho sul IMAc (pdf, ecc) ??

    Rispondi
  23. Ottimo articolo. Complimenti.
    A mio modesto avviso sarà l’ennesimo successo di casa Apple. E lo dico perchè queste sono le stesse identiche critiche mosse al lancio del primo Iphone (Ma gli mms? ma il copia-incolla? ma la batteria sostituibile? ma il contacaratteri per gli sms?) e sappiamo bene tutti come è finita…

    Rispondi
  24. @ Pereubu:
    iPhone e iPod touch sono diversi dall’ iPad. Le funzioni sono simili, il concetto no. Forse sbaglio, ma iPad mi è apparso sin da subito un dispositivo che introduce un nuovo modo di navigare in internet. Per come la vedo, fino ad oggi la sola soluzione per navigare in internet era usare un computer. E non accetto che mi si dica che su iPhone e sugli altri telefonini del genere si può benissimo fare. Si manda una mail se si ha necessità, si può saltuariamente visitare un sito. Ma chi si affiderebbe solo e soltanto all’iPhone per internet? Nessuno. Mentre l’ iPad mi sembra un ottimo rimpiazzo per un computer in questo senso.
    E la Apple ha incentrato l’attenzione su questo aspetto. Che poi i rumors lo presentassero più come e-book reader piuttosto che come computer ultraportatile, è una faccenda diversa, conseguenza di quell’anomalia Apple ben presentata da Camillo.

    Rispondi
  25. Continuano a fare prodotti castrati. E dire che c’era chi diceva che l’HP Slate fosse una imitazione dell’iSlate o iPad. Magari fosse stato cosi… :D

    Rispondi
  26. Ottimo articolo! Complimenti! A Marzo andremo tutti all’Apple Store a tenere in mano questo iPad e rimarremmo stupefatti! Ne sono sicuro! Un ipod Touch da 9.7 pollici con 3G? Il mio sogno! XD

    Rispondi
  27. Paolo S. dice:

    @ Pereubu:
    iPhone e iPod touch sono diversi dall’ iPad. Le funzioni sono simili, il concetto no. Forse sbaglio, ma iPad mi è apparso sin da subito un dispositivo che introduce un nuovo modo di navigare in internet. Per come la vedo, fino ad oggi la sola soluzione per navigare in internet era usare un computer. E non accetto che mi si dica che su iPhone e sugli altri telefonini del genere si può benissimo fare. Si manda una mail se si ha necessità, si può saltuariamente visitare un sito. Ma chi si affiderebbe solo e soltanto all’iPhone per internet? Nessuno. Mentre l’ iPad mi sembra un ottimo rimpiazzo per un computer in questo senso.
    E la Apple ha incentrato l’attenzione su questo aspetto. Che poi i rumors lo presentassero più come e-book reader piuttosto che come computer ultraportatile, è una faccenda diversa, conseguenza di quell’anomalia Apple ben presentata da Camillo.

    Quindi, in sostanza: un iPhone più grosso, che rende più facile la navigazione in Internet (almeno finché non c’è Flash – di cui dico anch’io tutto il male possibile, ma ahimè è ancora lo standard, chi naviga con iPhone lo sa) e mandare le email. Ok, ci sto. Che poi il concetto sia diverso, che si faccia campagna marketing parlando di web experience senza precedenti eccetera, senza dubbio (anche se è un po’ facile dire che “è rivoluzionario perché non ha termini di paragone” perché ha delle lacune in un campo e nell’altro), ma il vantaggio rispetto all’iPhone continua a tradursi in schermo più grosso, che permette le stesse cose ma con più comodità. Come dice un commento: “Un ipod Touch da 9.7 pollici con 3G? Il mio sogno!”. Traducibile anche con: “Un iPhone che non può telefonare ma da 9.7 pollici”. Se davvero per essere rivoluzionari basta cambiare le dimensioni, vado subito a Cupertino per diventare miliardario proponendo un iPhone da undici pollici.

    Rispondi
  28. @ Eros: Con ottima probabilità l’ebook reader funzionerà solo ed unicamente con i libri che scarichi dall’ibook store (Un pò come la musica e le app). In questo modo cercano di tutelare i diritti d’autore costringendoti ad usare solo store della apple. Ovviamente la mia è un’ipotesi di tipo induttiva visto che hanno sempre fatto così non penso ti lascino la libertà di utilizzare un libro che ad esempio hai comprato da amazon

    Rispondi
  29. è assurdo, non sono delusissimo, di più. sono veramente amareggiato. stavolta apple ha toppato di brutto.. parlano di prodotto rivoluzionario, e non ha neanche il teletrasporto quantistico dei fotoni. FAIL!

    Rispondi
  30. @ Eros:
    Per quanto posso capire di marketing no. Altrimenti il loro guadagno da dove verrebbe, direi che avrà lo stesso successo che ha avuto appleTV, almeno per quanto riguarda l’italia.

    Rispondi
  31. @ Pereubu:
    Beh, sta di fatto che nessuno prima ci aveva mai pensato giusto? Tutti gli altri tablet sono solo ciofeche lente come la fame, magari usano windows 7, ma si possono definire usabili? La rivoluzione è concettuale appunto, Apple non si è ostinata a voler fare l’impossibile, cioè mettere un OS completo su un device così piccolo. Ha cambiato punto di vista, ha detto, facciamo un iPhone grande, con qualche funzionalità in più (e qualche in meno). Ed ecco l’ iPad, che pur essendo un iPhone grande è una novità assoluta, che può aspirare a diventare il nuovo standard per la navigazione internet.

    Rispondi
  32. Trovo le provocazioni dell’articolo sostanzialmente condivisibili. Possiedo un lettore ebook (un fantastico Sony Reader Touch Edition) e conosco molto bene le qualità dell’e-ink, prima fra tutte l’eccezionale somiglianza ad un’effettiva pagina di carta stampata.

    Però anch’io passo tre quarti della giornata a scrivere e leggere con un computer, dotato di un normale schermo LCD, senza per questo soffrire le pene dell’assenza dell’inchiostro elettronico. Si soffriva quando c’erano i CRT, con il loro refresh spaccapupille, lo schermo curvo, le dimensioni da cassapanca; quelli sì che erano tempi tristi…

    Sapete invece qual’è, per me che ho sognato questo tablet fin dai tempi del mio glorioso Newton Messagepad 120, la vera delusione dell’iPad?

    La mancanza di una penna stile tavoletta grafica.

    Utilizzo spesso e con immensa soddisfazione, in ambiente windows peraltro, la mia nuovissima Wacom Touch & Pen, un oggetto assolutamente fantastico. Il riconoscimento della calligrafia ha del fantascientifico, non di rado scrivo in questo modo così naturale per prendere appunti, da rileggere poi con calma in formato ASCII grazie all’applicazione che raramente sbaglia un colpo.

    La penna, anzi lo stilo, per essere precisi, è un dispositivo di input così comodo che in un apparecchio come l’iPad avrebbe trovato un ambiente di utilizzo decisamente fantastico. E non solo per l’inserimento di testi; vi ci vedete davvero ad intervenire su un’immagine con le dita? Parlo di editing _vero_, non di operazioni banalotte come ingrandire, ruotare, spostare…

    Uno stilo da usare quando serve, da _affiancare_ all’ottima gestione touch.

    Quelli di Wacom ci hanno pensato, facendo un piccolo capolavoro di hardware e software (lo comprate per un’ottantina di euro).

    Pensandoci un momento, forse, lo stilo avrebbe avuto per Apple un aspetto troppo “retro “nel contesto di una filosofia tutta spinta verso il “touch a tutti i costi”. E così ci siamo persi forse un accessorio che sarebbe stato comodo per davvero, sacrificato sull’altare del sacro marketing.

    Neanche i più liberal di Apple sono poi così liberi…

    In tutta sincerità aspetto con ansia di mettere le mani su un iPad per vederlo all’opera.

    Ma, già lo so, niente stilo per me.

    Chissà se invece il tablet di zio Bill… :-O

    ;-)

    Rispondi
  33. Paolo S. dice:

    @ Pereubu:
    Beh, sta di fatto che nessuno prima ci aveva mai pensato giusto? Tutti gli altri tablet sono solo ciofeche lente come la fame, magari usano windows 7, ma si possono definire usabili? La rivoluzione è concettuale appunto, Apple non si è ostinata a voler fare l’impossibile, cioè mettere un OS completo su un device così piccolo. Ha cambiato punto di vista, ha detto, facciamo un iPhone grande, con qualche funzionalità in più (e qualche in meno). Ed ecco l’ iPad, che pur essendo un iPhone grande è una novità assoluta, che può aspirare a diventare il nuovo standard per la navigazione internet.

    Secondo me, quando “inventi” un bisogno – moltiplicando, di fatto, il numero di device più o meno necessari – non fai un favore all’utente. Riconosco che molte delle mie critiche all’iPad si possono rubricare in critiche al concetto di netbook in genere, per me sostanzialmente una moda o un’alternativa poco costosa (ma se devo pensare a situazioni in cui un netbook è meglio di un bistrattatissimo Air, faccio fatica). L’iPad ora come ora non può essere lo standard della navigazione web, almeno fin quando non si affermerà Html5. E poi tanto comodo a me non sembra, anche per la navigazione: se devo scrivere lo tengo sulle ginocchia, lo appoggio a una superficie? Nella presentazione Jobs lo tiene con una mano e con l’altra scrive, ma a parte il fatto che è un procedimento lentissimo, dopo un po’ ti cadono le mani. Delle due l’una: o fondamentalmente è un apparecchio per navigare, ma allora non è proprio niente di nuovo o mai pensato, anche la ciofeca con Seven lo fa, oppure è un apparecchio con un OS delizioso da usare per fare un po’ di tutto con qualche limite, ma anche qui non si tratta di una rivoluzione, perché non cambia radicalmente la fruizione di un servizio. Kindle – per pochissimo tempo – e l’iPhone l’hanno fatto.

    Rispondi
  34. Sono un grande cliente di Apple. Ho sempre comprato tutte le novità dal primo ipod in poi fino all’iphone 3GS. Non ho mai fatto passare più di una settimana dal lancio ufficiale di un prodotto a quando ne avevo uno mio tra le mani.
    Questa volta però non comprerò l’iPad

    Il motivo per cui non lo farò è che l’iPad non sostituisce il portatile. Questo per me costituisce una complicazione logistica decisiva. Avrei un secondo oggetto che come ingombro equivale ad un portatile da gestire quando mi muovo, da sincronizzare, da aggiornare. Dato che è un oggetto portatile che necessita di una borsa ho difficoltà a pensare la mia borsa con dentro sia il portatile che l’iPad.

    Il successo dell’iphone e in generale degli smartphone è che hanno consentito di “riunire” più oggetti in uno: telefono, organizer, macchina fotografica, video, email, etc. semplificando la gestione quotidiana e riducendo il numero di “oggettistica” elettronica che ciascuna periferica si porta dietro: caricatori da casa, caricatori per auto, contenitori e custodie varie, etc. etc.
    L’iphone oltre a riunire tutte queste cose, è stato anche la naturale estensione del portatile, e quindi ha integrato perfettamente cellulare e portatile, e quindi stessi caricatori, stessi cavetti, stessi standard. Risultato: successo planetario.

    l’IPad è un oggetto altro, una terza cosa da avere, oltre al portatile e all’iphone, che logisticamente è come un portatile ma che però non lo sostituisce.

    Personalmente speravo che fosse una sorta di portatile all-in.one con schermo multitouch con potenzialità da lap top (memoria, sistema oprativo, etc.)
    Allora avrei tenuto il dock-tastiera-caricatore a casa e andando via avrei “staccato lo schermo” e mi sarei portato via solo quello!

    Allora avrei venduto subito il mio lap top e comprato “questo tipo” di iPad, ma in questo momento non ho nessuna intenzione di spendere 800 e passa euro solo per “sperimentare l’emozione” dello mega multi touch screen e dovermi gestire un oggetto in più e non poco ingombrante.
    Oltre alla magia secondo me i grandi successi Apple hanno anche un grande aspetto pratico di semplificazione, anche logistica. In questo caso no.

    Non voglio fare nessun tipo di previsione di carattere generale, ma posso sicuramente dire che per questo motivo io non lo comprerò.

    Joseph

    Rispondi

Lascia un commento