Nel caso dell’iPad la perdita di trazione nelle vendite natalizie è stata evidente: -18% rispetto allo stesso periodo del 2014. Secondo i dati di IDC, però, la concorrenza non ha nulla di cui gioire. Di iPad se ne saranno pure venduti meno, ma gli utenti di certo non hanno comprato i tablet di Samsung, l’altro produttore che assieme ad Apple detiene il controllo del mercato. Il risultato è il primo vero declino “anno su anno” per un mercato fresco e dal quale gli analisti si aspettavano rinnovati segnali di crescita.
La perdita di “momentum” per l’iPad e per gli altri tablet non è cosa nuova. Per tutto il 2014 si sono registrati periodi di stagnazione delle vendite rispetto all’anno precedente. Ciò nonostante, nel complesso, i tablet venduti nel 2014 sono stati di più di quelli venduti nel corso del 2013. Comunque non abbastanza perché la crescita del mercato possa essere considerata sana e soprattutto in linea con le aspettative dettate dalle performance degli anni precedenti.
Sul perché di questa perdita di interesse per i tablet, se così la vogliamo chiamare, gli analisti si sono già interrogati più di una volta. L’ipotesi più accreditata rimane la stessa che giustificava i numeri non brillanti registrati dalle trimestrali del 2014: la frequenza con cui gli utenti aggiornano i propri tablet è molto più bassa rispetto a quella che caratterizza il mercato smartphone. Se molti utenti cambiano il proprio telefono al massimo ogni due anni, altrettanto non si può dire dei tablet, che continuano a funzionare e a soddisfare gli utenti anche a due o tre anni dall’acquisto.
Ma il mercato non è fatto solo da clienti seriali: dove sono le vendite a quella larga fetta della popolazione che un tablet non l’ha mai posseduto? La risposta più semplice, probabilmente, va cercata nelle dimensioni sempre più grandi dei display degli smartphone. Chi deve comprare un dispositivo “limitato” preferisce un telefono con schermo grande, ma comunque tascabile, ad un dispositivo che sta a metà fra smartphone e laptop ma finisce per unire le limitazioni di entrambi: un iPad non è potente come un Mac e comunque non è tascabile come un’iPhone.
A riconferma della validità di questa ipotesi ci sono i numeri del mercato PC che, già dato ampiamente per morto, ha invece messo a segno una leggera ripresa nel corso degli ultimi mesi dello scorso anno. I Mac, in particolare, hanno fatto registrare due trimestri consecutivi da record storico assoluto. Alla vendita di 5,5 milioni di computer Apple e di 74 milioni di iPhone nel corso del Q1 2015, insomma, hanno contribuito molti, moltissimi potenziali acquirenti dell’iPad. Che però, alla fine, hanno scelto la carne o il pesce e non una via di mezzo che, a meno di un rinnovamento importante, per adesso rimane relegata a numeri che non sorprendono più.
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