iPad 2, crescono i tempi di spedizione a causa delle calamità giapponesi?

Crescono tempi attesa spedizione iPad 2


A poche ore dalla tragedia che ha colpito il popolo giapponese vi avevamo già informati dello stop di molte fabbriche di prodotti o componentistica hi-tech presenti nel Paese del Sol Levante. Già in quel pezzo vi accennavamo al fatto che una simile catastrofe avrebbe potuto portare dei rallentamenti nella produzione del nuovo iPad e non solo.

Contestualmente al devastante evento giapponese (ma anche contestualmente ad una richiesta esagerata ed imprevista di nuovi iPad negli U.S.A.) abbiamo visto i tempi di spedizione dello store americano previsti per la nuova tavoletta di Apple salire a 2-3 settimane. Abbiamo così tenuto d’occhio lo store americano e, man mano che la situazione sembrava peggiorare in Giappone, abbiamo visto i tempi salire a 3-4 settimane.

Nella redazione di The Apple Lounge ci si è un po’ divisi. I tempi saranno saliti a causa del problema giapponese, dell’eccessiva richiesta di iPad 2 o di entrambe le cose? Allora abbiamo tenuto d’occhio ancora lo store ed ecco che, nel giro di una manciata di giorni dal lancio del nuovo iPad, i tempi di spedizione sono saliti ulteriormente toccando, per ora, le 4-5 settimane. E così abbiamo pensato di chiedere cosa sta succedendo a P.E. DeWitt di Fortune.

Che l’aumento dei tempi di spedizione del nuovo iPad coincida con quello che sta accadendo in Giappone è sotto gli occhi di tutti. È proprio nelle isole nipponiche che hanno sede grandi fabbriche di componentistica hi-tech (memorie e batterie in particolare) le cui produzioni sono state interrotte. L’interruzione è dovuta in primis a problemi strutturali (seppur non gravissimi) che hanno interessato alcune fabbriche (non necessariamente hi-tech). Poi ci sono i problemi di salute di alcuni dipendenti: alcuni sono rimasti feriti o sono morti nelle fabbriche o fuori da queste a causa degli effetti del terremoto. Continuiamo con i problemi familiari: seppure i giapponesi siano dei gran lavoratori, in molti hanno subìto perdite (economiche e familiari) tali da necessitare del tempo lontano dal lavoro per riorganizzare la propria vita. Ancora, il problema dei trasporti: strade e ferrovie hanno risentito del terremoto e, soprattutto, dello tsunami tanto da essere inagibili. Ciò comporta l’impossibilità di molti dei lavoratori giapponesi di spostarsi da un paese all’altro o da una città all’altra per lavorare. Infine, ma non per importanza, l’energia elettrica razionata: ci sono gravissimi problemi in alcune centrali nucleari giapponesi che stanno tenendo in apprensione tutto il mondo. Alcune centrali hanno avuto delle esplosioni al loro interno. Diversi reattori sono stati spenti per precauzione ed ancora non si sa nulla su quando la produzione di energia elettrica tornerà a livelli tali da permettere un graduale ritorno alla normalità.

Energia elettrica razionata, anche qualora non ci fossero tutti gli altri problemi già elencati, significa che le fabbriche non possono produrre o non possono farlo più con i ritmi antecedenti al terremoto. E ci vorrà del tempo perché si possano raggiungere nuovamente quei ritmi. A testimonianza di ciò, un comunicato ufficiale di Toshiba (importante produttore di NAND flash e DRAM) informava ieri che le fabbriche, seppur senza aver subito danni per il catastrofico evento, erano chiuse a causa del razionamento dell’energia elettrica. Ci sono inoltre indizi, come analizzato da MacWorld, che non fanno pensare ad un problema breve termine per le componenti hi-tech (fatta eccezione per l’aumento dei prezzi già in atto per le memorie). Le aziende avrebbero buoni quantitativi per sopperire al rallentamento di produzione. Rallentamento di cui si dovrebbero vedere gli effetti tra qualche settimana o tra qualche mese.

A questo punto torniamo al discorso iPad. Man mano che le notizie sulla catastrofe giapponese si aggravavano, aumentavano i tempi di attesa per le spedizioni U.S.A.. Stando a ciò che ha dichiarato P.E. DeWitt di Fortune a The Apple Lounge, gli iPad messi in commercio qualche giorno fa erano già pronti da un bel po’ prima del terremoto. E ci sarebbero altri stock pronti, si pensa, per prendere il largo verso gli altri paesi, tra cui anche l’Italia, in cui il nuovo iPad debutterà il prossimo 25 marzo 2011. Inoltre, il fatto che Apple sia uno dei principali partner commerciali dei maggiori produttori di memorie, darebbe una corsia preferenziale a Cupertino nell’approvvigionamento di queste componenti rispetto ai propri concorrenti. Quindi, non dovremmo preoccuparci per il 25 marzo. Gli iPad ci dovrebbero essere (il condizionale, però, è d’obbligo).

A conferma di ciò la testimonianza di una nostra fonte addetta alle vendite che ci informava appena sabato scorso del fatto che erano previsti molti iPad 2 pronti per accontentare il mercato. E per mercato non si intende solo gli Apple Store ma anche gli Apple Premium Reseller e gli Apple Shop presenti nei MediaWorld. Il nostro informatore ci parlava di previsione e gli iPad 2 non erano ancora in spedizione. Al momento, però, non siamo riusciti ad avere ulteriori notizie a riguardo. Quindi, vista la situazione giapponese non abbiamo certezze che le scorte di iPad 2 arriveranno in tempo per il 25 in Italia o che saranno usate, tutte o in parte, per accontentare il mercato americano.

A questo punto “la domanda nasce spontanea“. Rischiamo un ritardo nel lancio del nuovo iPad nel resto del mondo a causa della catastrofe giapponese? Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.

10 commenti su “iPad 2, crescono i tempi di spedizione a causa delle calamità giapponesi?”

  1. No scusate ma io dico c’è stato un terremoto tra i più forti che ci siano mai stati in Giappone e non solo, lo tsunami ha raso al suolo paesi e distrutto città, migliaia di persone sono morte e c’è anche il rischio che nelle centrali nucleari ci siano della altre esplosioni e noi qui siamo preoccupati se il 25 ci arriva il nuovo iPad?
    Ma mi pare che ci siano cose un po’ più importanti a cui pensare no?

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  2. @ Matteo

    E infatti tutti ci pensiamo e ne siamo affranti, poi andiamo su un sito che parla di iPad e consideriamo i fatti da quel punto di vista.
    Non c’è necessariamente bisogno di starpparsi i capelli per strada per essere afflitti e solidali.

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  3. Siamo tutti preoccupati per il Giappone. Io sono comunque a lavoro, dubito che potrò andare dal mio capo pretendendo di andare a casa perchè ho cose più importanti a cui pensare.
    Quindi Matteo?
    Questo è un blog interamente dedicato ad Apple quindi non vedo il tuo punto.
    Se una testata d’informazione qualsiasi non cita la questione del Giappone vai e lamentati..ma qui? Che vuoi?

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  4. Io invece appoggio Matteo.L’articolo (molto esagerando) sembra dire: chissenefrega dei giapponesi, basta che ci diate l’iPad!(ripeto, molto esagerando).

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  5. @ Stefano:
    Basta non leggere l’articolo “molto esagerando” e si capisce che non c’è proprio la possibilità di interpretare “chissenefrega dei giapponesi”. Ci tengo poi a precisare che nei giorni scorsi, contrariamente a quanto avviene di solito, anche su TAL abbiamo parlato della tragedia giapponese e espresso tutta la nostra solidarietà, oltre a segnalare metodi di donazione affini al tipo di utenza del nostro sito (donazioni alla Croce Rossa tramite iTunes).
    Le conseguenze delle calamità giapponesi investono un’industria, quella della produzione di componentistica elettronica, che vale miliardi e miliardi di dollari. Direi che è uno degli elementi di cui i siti di tecnologia possono occuparsi, e direi pure che è abbastanza serio.
    La declinazione che ne diamo qui rientra in questa analisi, semplicemente attualizzando ad uno degli argomenti più importanti nel settore tecnologico in questo periodo ;)

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  6. Si, si, nulla togliere a quello che è stato detto nei giorni scorsi a proposito di questa tragedia: TAL è stato (come sempre) molto attento agli importanti,e in questo caso tragici, avvenimenti che accadono nel mondo.

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  7. Ma quanti falsi ed inutili moralismi…mah! io anche sono molto dispiaciuto per quello che quella povera gente sta passando, e spero di non provarlo mai! ma stamattina sono andato regolarmente a lavoro ed ho fatto le mie cose…è cosi che va. Non facciamo i bambini dai!

    Per quanto riguarda l’iPad 2 io dico un paio di cose: uno, l’altr’ anno non è stata indicata mai una data precisa (per l’uscita in italia) durante la presentazione, ma indicativamente era stato dato un mese (non ricordo se aprile o maggio). Per iPad 2 è stata fissata fin da subito la data del 25 marzo…questo forse può essere un indicatore di quanto sicuri siano alla Apple di poter soddisfare il Mercato europeo. Non credete?

    Però lo scorso anno la mossa di Apple di far slittare l’uscita in Europa per soddisfare gli States non mi è piaciuta molto, e spero non si ripeta ora tutto questo. Questo sempre se sono a corto di scorte, ma non credo…le “figuracce” si fanno una volta sola giusto?!?! almeno spero! :)

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  8. Probabilmente la frase sbagliata che ha lasciato amareggiato il mio omonimo è:

    A questo punto “la domanda nasce spontanea“. Rischiamo un ritardo nel lancio del nuovo iPad nel resto del mondo a causa della catastrofe giapponese? Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.

    L’analisi dell’articolo mi è piaciuta e l’ho trovata interessante, in effetti forse è un po’ fuori luogo porsi la domanda finale in questi termini… Concentrare quindi il succo del discorso per porsi questo tipo di domanda…

    Personalmente, tolta appunto l’ultima frase, lo ritengo un buon pezzo…

    Un saluto a tutti.

    Matteo. (un altro)

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