da iOS a Android, day 4: funzioni intelligenti e batteria

Da iPhone a Android

Bentornati alla maratona androidiana, che da ieri ha addirittura una pagina di riassunto tutta sua. Oggi prenderemo in esame alcune particolarità del Samsung S III, le cosiddette “funzioni intelligenti” che rilevano il movimento o lo sguardo dell’utente. Ci domanderemo: funzionano? Sono fighe? Sono indispensabili? Uccidono la batteria? E tanto altro.

Come molti di voi mi hanno consigliato e continuano a consigliarmi, sto cercando di vendere il Galaxy per recensire un sistema Android più puro e non modificato da Samsung. Dato che potrei venderlo da un momento all’altro, mi affretto a recensire alcune particolarità di questo dispositivo, e ne approfitto per chiedervi se il vostro Android ha qualcosa di simile.

  • Chiamata diretta: Mentre leggiamo un SMS di un contatto oppure guardiamo la sua scheda in rubrica, ci basta avvicinare il dispositivo all’orecchio per far partire una telefonata verso di lui. Molto carino e funziona bene, peccato che non funzioni su app esterne tipo Whatsapp.
  • Notifica intelligente: Abbiamo appena fatto una doccia, dato che il Galaxy non è impermeabile lo abbiamo lasciato sulla scrivania. Abbiamo 18 chiamate perse e 4 messaggi intimidatori del nostro amico che ci sta aspettando sotto casa, al quale avevamo detto che in 2 minuti saremmo stati pronti. Non appena solleviamo il dispositivo, questo vibrerà per avvisarci delle notifiche non lette. Funziona bene, ma secondo me è totalmente inutile per un paio di motivi:
    • C’è un LED che lampeggia per avvisarci delle notifiche.
    • Se prendiamo il dispositivo, non ci costa molto accendere un attimo lo schermo per vedere se abbiamo notifiche.
  • Doppio tocco per tornare all’inizio: Questa poi. Per tornare all’inizio di un elenco dobbiamo dare due colpetti sul lato superiore del dispositivo. Funziona, e neppure tanto bene, soltanto nella rubrica, nemmeno nell’elenco delle chiamate recenti all’interno della stessa applicazione, figuriamoci se funziona nel browser. Epic fail, Samsung. Su iOS come sapete bene basta un tap sulla barra di stato. Questa cosa vi mancherà TANTISSIMO.
  • Inclina per ingrandire: Su un’immagine dell’app Galleria, e sottolineo solo nell’app Galleria (alla faccia dell’integrazione) possiamo premere con due dita (i due pollici) ed inclinare il dispositivo in avanti o in indietro per regolare lo zoom dell’immagine. Chiedo scusa per il termine, ma questa per me è soltanto una tamarrata totalmente inutile. Cos’ha il pinch to zoom che non va?
  • Panoramica per sfogliare le immagini: Idem come sopra, se teniamo premuto su un’immagine (zoomata) con un dito e spostiamo il dispositivo nelle varie direzioni, potremo navigare all’interno dell’immagine. Questa ad un primo acchito sembra più carina della precedente, ma poi nell’uso quotidiano ne noterete la grande scomodità e probabilmente la disattiverete.
  • Panoramica per spostare icona: Come la precedente, con la differenza che serve per spostare un’icona all’interno delle schermate home. Questa è già più utile e funziona meglio, anche se comunque lascia il tempo che trova.
  • Scuoti per aggiornare: Mentre tutto il mondo mobile si sta adeguando alla gesture “trascina verso il basso per aggiornare”, Samsung introduce lo “Scuoti per aggiornare”. Non fatelo in pubblico.
  • Capovolgi per disattivare il suono: Quando il telefono sta squillando, oppure è in riproduzione un qualsiasi tipo di suono, ci basterà capovolgere il dispositivo per disattivare tutti i suoni. Carino.
  • Disattiva il suono con il tocco del palmo: Come quello di prima, con la differenza che dovremo toccare lo schermo con il palmo della mano. Bastava quello di prima.
  • Screenshot con lato mano: Per fare uno screenshot dovremo passare un lato del palmo della mano sul display da destra verso sinistra. Ma perché? È così comodo farlo con tasto home + spegnimento. Così funziona malissimo, molto spesso lo screenshot parte in ritardo, magari dopo aver spostato la schermata che volevamo fotografare. Bisogna farci pratica, ma è comunque un disastro.
  • Rotazione intelligente: Se anche voi leggete TAL stesi a letto prima di addormentarvi, molto probabilmente siete costretti a disattivare la rotazione dello schermo per continuare a leggere in verticale. La cosa è un po’ seccante, e Samsung ha pensato di venirci in aiuto implementando questa funzione, che rileverà tramite la fotocamera frontale la posizione dei nostri occhi, evitando di ruotare lo schermo se il dispositivo è in asse con i nostri occhi. Molto bello, ma come ci avverte Samsung potrebbe non funzionare nei seguenti casi:
    • Se la fotocamera frontale non rileva il volto e gli occhi.
    • Quando la fonte luminosa è alle spalle o si utilizza il dispositivo al buio (non proprio il massimo per una funzionalità che è pensata per quando siamo a letto e quindi, si suppone, al buio).
    • Se per l’applicazione è utilizzata la fotocamera anteriore.
  • Standby intelligente: Lo schermo non si spegne se lo stiamo guardando. Di nuovo, come ci avverte Samsung, potrebbe non funzionare in queste situazioni:
    • Quando il dispositivo non è sulla base o in una mano, ad esempio poggiato sul tavolo.
    • Se la fotocamera frontale non rileva il volto e gli occhi.
    • Quando la fonte luminosa è alle spalle o si utilizza il dispositivo al buio
    • Se per l’applicazione è utilizzata la fotocamera anteriore.

Durata della batteria

La batteria del Samsung Galaxy S3

È chiaro che tutte le funzionalità che ho appena elencato diminuiscono la durata della batteria, in quanto il Galaxy dovrà tenere costantemente attivi certi sensori, come la fotocamera frontale o il sensore di movimento. Io personalmente ne faccio a meno, soprattutto se so di dover affrontare una giornata fuori. Ma il punto è: se queste funzioni non vengono utilizzate sempre, fino a diventare degli automatismi, che senso ha attivarle ogni tanto?

Detto questo, la batteria ha una buona durata soltanto se teniamo tutto il superfluo disattivato (compreso il secondo me inutilissimo feedback tattile), e possibilmente attiviamo la modalità risparmio energia, di cui ho parlato nella scorsa puntata. A voi dunque la scelta: utilizzare a pieno le potenzialità del dispositivo oppure utilizzarlo in maniera più sobria facendo durare la batteria molto di più? Ditecelo nei commenti, su Facebook e su Twitter con hashtag #iOStoAndroid.

Potenza della batteria estraibile, ci sarebbe una terza via: averne sempre una di riserva in tasca. Ma attenti a non farla esplodere.

Commento

9 commenti su “da iOS a Android, day 4: funzioni intelligenti e batteria”

  1. Utilizzo shakecall per rispondere con il sensore di prossimità.
    Nessuna di queste funzioni è presente nel galaxy nexus ma non le rimpiango visto che in esclusiva c’è Photosphere che è una specie di panoramica a tutto tondo davvero impressionante

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  2. Alla fine siamo arrivati al punto, se per aumentare la durata delle batterie disattiviamo:
    – i wiget “tanto posso collegarmi a Facebook/altro quando voglio gli update”
    – i vari tool come shake, guardami, accarezzami perché “poco comodi e consumano batteria”
    – i vari programmi in background che ciucciano batteria e che alla fine non si usano così spesso
    – varie personalizzazioni che alla fine prendono risorse e batteria per nulla

    Alla fine rimane veramente poco, le tastiere intelligenti sono belle e utili (ma il 90% degli utenti di smartphone li ignorano perché va bene così) e sinceramente quando avevo il jailbreak su iPhone la swifth non era male ma la usavo poco, la possibilità di affiancare due app utile ma per pochi e pochi scopi, specialmente su un telefono, cosa diversa per un tablet, ma quante risorse servono per tenere attive due app? RAM, cpu e batteria, soprattutto batteria!

    Sinceramente se mai mi prendessi un cellulare android, lo riflasherei per una Rom pulita togliendo moltissi e delle cose che la samsung mette per far sembrare il telefono più figo, ma che rubano batteria

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    • @edu: E c’hai ragione. Con un utilizzo “medio”, anche abbastanza attento, dura un giorno, ovvero dalla mattina presto alla notte. Con un utilizzo meno attento e tutte le funzioni attive, qualche ora in meno. Usando il tethering Wi-Fi la batteria dura soltanto poche ore.

    • @Lucio Botteri: grazie per precisazione :)
      Concordo con il commento di Massimo, sarebbe bello se gli smartphone durassero un (bel) po’ di più. E’ uno dei motivi, se non IL motivo, per cui sono ancora nel mondo dumb-phone!

  3. Di tutto quello indicato, utilizzo poco:
    notifiche intelligenti lo uso in ufficio, quando lo smartphone rimane in vibrazione. mi consente di discriminare velocemente tra chiamate telefoniche ed sms (per cui scatterà la vibrazione afferrandolo) e tutte le altre notifiche come le chat o le mail. Con un solo gesto discreto (afferro il telefono e lo poso) valuto se debbo cercare di rispondere velocemente oppure posso farlo in un secondo momento. Scelta totalmente personale e opinabile;
    le gestire per il silenziamento del cellulare (capovolgendo o coprendo lo schermo) perché possono essere utili e naturali per limitare imbarazzi dovuti a suonerie.

    Soprattutto, sono le considerazioni fatte sulla batteria che approvo.
    Trovo che gli smartphone stiano gareggiando in performance, ma in realtà a me piacerebbe anche una gara di “endurance”, insomma di durata!
    Con tutti i sensori che devono attivare, le notifiche sempre disponibili, i programmi da utilizzare, mi sono abituato a vedere gente che vaga alla ricerca di una presa elettrica.
    Non so se esistano differenze marcate tra i modelli, ma comunque sono tutte durate infime rispetto ad un telefono “di una volta”. Oggetti imparagonabili, ovvio, però il problema rimane. C’è molta strada prima di maturare…
    E da questo punto di vista, la possibilità di usare un cavo “standard” usb/microusb consente di avere più facilmente un accesso disponibile in ogni dove. Un cavetto di un vecchio Nokia lasciato in ufficio, oppure qualsiasi cavo di telefoni o di macchine fotografiche mi consentono di scroccare una carica qualora mi trovi in difficoltà.

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