Bioshock in arrivo sul Mac con soli due anni di ritardo

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Il prossimo 7 ottobre Feral Interactive lancerà ufficialmente la versione per Mac di BioShock, l’acclamato first person shooter horror definito da moltissimi commentatori come uno dei migliori giochi… del 2007. Il video game arriva su Mac con ben due anni di ritardo (come suggerito ironicamente dal nostro titolo) rispetto al lancio originale per PC e console e, come se non bastasse, verrà fatto pagare a prezzo pieno: 49$ (40€ in Italia). L’evento fornisce il destro per una rapida riflessione sullo stato dell’arte del gaming su Mac.

E’ inutile nasconderci dietro un dito: operazioni come queste non depongono affatto a favore del gaming su piattaforma Mac. Chiunque voglia giocare a Bioshock sul proprio Mac può farlo già da tempo: basta comprare la versione Windows del gioco (che ora per altro costa molto meno e si trova nei cestoni degli sconti dei vari Saturn e MediaWorld) e installarla su una partizione Boot Camp con XP o Vista. La noiosa operazione di reboot del Mac per giocare su Windows è sicuramente una soluzione accettabile rispetto ad un’attesa di due anni per un titolo a prezzo pieno.

Nel mondo dei videogames, dove tutto invecchia molto rapidamente, il tempismo è d’obbligo. L’unica soluzione accettabile è quella di una release congiunta multipiattaforma, come ha preso a fare ad esempio Electronic Arts (si pensi a Spore) per alcuni titoli e Blizzard per altri.

Il vero paradosso sta nel fatto che lo sviluppo di una community di gamers su Mac non potrebbe che favorire gli interessi degli sviluppatori. Liberi di chiamarlo “pregiudizio” ma è provato almeno in parte che gli utenti Mac, in proporzione, sono molto meno inclini alla pirateria rispetto agli utenti PC. La fervente comunità di sviluppatori indipendenti per Mac (anche di videogiochi – si vedano titoli come World Of Goo), gli stessi che ogni anno affollano numerosissimi il WWDC e che alimentano iniziative come MacHeist e il MacUpdate Bundle, ne sono una prova.

Anche la nota scusa del market share dei Mac in questo caso regge fino ad un certo punto, soprattutto negli USA. Una larghissima parte dei PC Windows trovano collocazione in ufficio e altri luoghi di lavoro. Sono PC su cui un videogame regolarmente acquistato non verrà praticamente mai installato. Per contro i Mac sono molto più diffusi se si considera il solo utilizzo domestico e la percentuale di studenti e young adults (un ottimo target per l’industria videoludica) che ne posseggono uno è decisamente più alta rispetto ai numeri complessivi.

Non si possono certo incolpare le software house per questa situazione. La frammentazione del mercato dei videogames è già alta e sviluppare un ulteriore versione di un gioco già destinato a PC, XBox e Playstation 3 è un costo che si possono permettere solo società di un certo livello e più in generale chi è disposto a prendersi qualche rischio.

La soluzione a questo storico scollamento fra Mac e Gaming, però, potrebbe davvero essere sotto gli occhi di tutti: si chiama App Store. Grazie al negozio virtuali di applicazioni, in cui i giochi hanno trovato una collazione naturale, iPhone e iPod touch sono divenuti nel giro di pochi anni due piattaforme che fanno seriamente concorrenza al gaming su console portatili dedicate.

Cosa vieta che anche i Mac ricevano la propria dose di App Store? Un’ipotesi di questo genere l’ha recentemente sostenuta anche D.E. Dilger di Roughly Drafted (meglio noto come Prince McLean su AppleInsider). Un App Store per Mac OS X integrato in iTunes o nel Finder sarebbe sicuramente un piattaforma che potrebbe favorire gli affari di sviluppatori indipendenti e allo stesso produttori di giochi già affermati potrebbero trovare in un mercato diretto gestito da un solo intermediario (Apple) una buona giustificazione per investire sullo sviluppo per Mac dei propri titoli.

Per quanto riguarda le capacità tecniche dei Mac, quale momento migliore di questo? Le novità introdotte in Snow Leopard e il line-up Mac attuale permettono sicuramente dei risultati tecnici di tutto rispetto in ambito videoludico.

Tornando a Bioshock, che rimane comunque anche a distanza di due anni un titolo da dieci e lode, ecco i requisiti minimi resi note da Feral Interactive: Mac Intel a 1.8GHz , scheda grafica da almeno 128MB, drive DVD e 8GB di spazio libero su Hard Disk. Il gico non gira sui Mac dotati di scheda grafica integrata Intel GMA ma sarà invece compatibile con le NVIDIA 9400M montate di serie sugli ultimi MacBook, MacBook Pro e iMac.

5 commenti su “Bioshock in arrivo sul Mac con soli due anni di ritardo”

  1. Per giocare non c”e di meglio prezzo/prestazione di una consolle.
    Da groviglio di interessi se ne uscirà solo quando ( e penso mai) apple penserà in proprio i giochi ( pochi ma buonissimi) per imac o macbookpro, certo e’ che la realizzazione dei “nuovi” ipodtouch e’ un passo che andrebbe in questa direzione.

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  2. Ma sì… giochiamo pure a bioshock con le schede integrate… Se fosse uscito nel 2007 c’erano le gma e le ati 2400, mentre sui pc erano già presenti le serie 3xxx della ati . Purtroppo su questo lati siamo anni indietro, dobbiamo ammetterlo.

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  3. Io penso che se Apple creasse un App store per mac farebbe davvero il botto. Ho un macbook pro da fine agosto e dopo anni di windows ed acquisto di software pirata sarei davvero lieto di acquistare tutto software legale comodamente da casa scaricandolo direttamente e pagandolo meno il tutto certificato da mamma Apple! Per quanto riguarda i giochi penso sia solo questione di tempo più con la maggiore diffusione dei mac le case inizieranno a produrre anche per mac.

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  4. comprato e finito per xbox (scusate ma è l’unica cosa buona che abbia fatto microsoft XD) ed è un gioco stupendo :)

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  5. scaricato e finito su un hackintosh XD
    sinceramente snow leopard lo ho acquistato, perchè ne valeva la pena…ma un gioco di due anni fa a 40 euro è un furto…magari diablo 3 un pensierino ce lo faccio..cmq devono darsi una mossa con sti giochi…insomma ormai i mac montano quad-core core i7 e schede video dedicate…quale momento migliore?^^

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