Ora BGR, pubblicazione che rilascia rumor a ripetizione e ci prende nell’ordine del “qualche volta, se va bene”, sostiene che all’evento di San Francisco Tim Cook e soci ci concederanno anche un’anteprima del software che animerà l’Apple iTV, la chimera da salotto di cui ormai si parla da mesi.
L’indiscrezione, di per sé, sta in piedi per miracolo, ma propone alcuni spunti interessanti. In primis il fatto che Apple starebbe lavorando all’implementazione di alcune “API di controllo” che permetterebbero l’integrazione del software con dispositivi di terze parti. BGR ci legge un riferimento all’integrazione con altri accessori televisivi, ma se la visione di Cupertino fosse meno limitata e lo scopo fosse l’introduzione di un nuovo mini-ecosistema software, basata su iTunes e sulle app e finalizzato, oltre che al consumo di contenuti, anche al controllo di vari aspetti dell’automazione delle abitazioni?
L’interpretazione è certamente speculativa e non ci sono vere prove che Apple stia cercando di muoversi in questa direzione. Ma del resto non c’è neppure alcuna prova che Cook e compagnia abbiano intenzione di realizzare una vera e propria televisione, come vogliono auto-convincersi molti analisti da un po’ di tempo a questa parte. Per ora su questo fronte di sono solo silenzi e no-comment come quello con cui ha risposto Tim Cook alle domande sull’argomento durante la sua intervista di ieri alla conferenza D10.
Il mercato dei televisori, lo abbiamo già detto tante volte, è poco attraente. Margini ristretti, poca innovazione realmente possibile e tanta competizione, ma soprattutto tempi di ricambio del prodotto molto lunghi e prezzi di vendita soggetti a costanti ribassi e legati inscindibilmente alle offerte delle catene di distribuzione. Le TV di design, come quelle più costose di Loewe o Bang & Olufsen, hanno il loro mercato di nicchia stabilito e ristretto.
La soluzione per una “disruption” in questo mercato, quella soluzione che Steve Jobs confessò al suo biografo di aver finalmente trovato, potrebbe dunque tradursi in un approccio software che ponga il prodotto televisivo di Apple a cavallo fra la consumazione dei contenuti dei grandi detentori di diritti con schemi nuovi e il controllo dell’abitazione a partire dal salotto, regno di cui il televisore, oggi, è solamente un sovrano passivo.
Quale sarebbe però l’hardware da associare ad una simile “rivoluzione software”? Non un televisore HD come siamo abituati a immaginare il futuro “prodotto televisivo Apple” quanto piuttosto un controller unificato, un telecomando universale. Ma pensiamoci bene: a questo punto che senso avrebbe realizzare una simile soluzione fisica quando ci sono già almeno tre prodotti – iPad, iPhone, iPod touch – che associati ad una Apple TV potenziata potrebbero assolvere questa funzione?
Nessun nuovo hardware specifico, quindi, quanto piuttosto un nuovo mini-ecosistema software, un nuovo approccio aperto alla realizzazione di nuovi prodotti compatibili da parte dei produttori di accessori e di software per il sistema sviluppati da developers di terze parti. In quest’ottica una presentazione della novità alla WWDC, manifestazione espressamente dedicata agli sviluppatori, avrebbe sicuramente senso.
Chiariamo subito: quella che avete appena letto è una vera e proprie elucubrazione personale, ma nulla di campato totalmente in aria. Non ci sono elementi che puntano espressamente in questa direzione, ma sicuramente qualche indizio sì. Come ad esempio il fatto che Apple abbia iniziato a vendere il Nest, il termostato auto-regolante realizzato da Tony Fadell, il papà dell’iPod, nei suoi store (compreso quello online). O il fatto che il controllo vocale tramite Siri troverebbe in questa soluzione il suo habitat naturale (“Siri, imposta il Nest a 18°”. “Mi dispiace, ma mi devi comunicare la temperatura in gradi Farenheit. Eccoti una tabella di conversione”).
In queste fantasticherie non sono totalmente solo. Anche l’analista James McQuivey, analista di Forrester Research, sostiene che Apple dovrebbe realizzare non tanto un televisore quanto un’iHub per l’uso familiare. Non è esattamente un approccio che mi sento di condividere in pieno, visto anche McQuivey punta ad un nuovo hardware “gigante”, sotto forma di schermo touch ad uso e consumo di tutti gli inquilini della casa che lo ospiterà. Il succo è quell’indiscrezione sull’apertura delle “API di controllo esterno”.
La sensazione è che possa essere quello uno dei punti salienti della novità che Cook e soci hanno in serbo. Ma è, per l’appunto, una sensazione, nulla di più. Buona per un’analisi un po’ borderline che manca di indizi più concreti, ma che ho voluto condividere non per fornirla come assodata ma per ricevere un vostro feedback.
Che ne pensate dunque di questa lettura “domotica”? Ha una qualche chance o pensate che la via che Apple percorrerà sarà totalmente differente? Non mancate di farcelo sapere nei commenti.
Pagamenti elettronici ed integrazione domotica? Ok scommetto!
Quote:
Sneak Peak iOS 6: 1.01
Demo ML: 1.1
ML, solo data di commercializzazione e prezzo: 10
Nuovi MacBook 15: 1,4
Tutta la gamma di pro rinnovata: 1,7
Nuovi Air: 25
Nuovi iMac al keynote: 2,5
Nuovi MacMini e MacPro: 5
Nuovo software Apple TV: 5
Domotica come da articolo: 7
Nuovo iPhone: 1000
Nuovi iPod: 100
Nuovo iPad: 1 milione di volte la posta
iOS 6
Nuove mappe: 1.3
Migliore gestione dei file: 1.6
Adobe Flash Player: 10000
Widget: 10
Nuova gestione multitasking: 2,5
File manager Finder o iFile: 50
perfettamente e totalmente d’accordo .. é venuto il momento .. !!!!