Il MacBook Pro è il laptop più performante con Windows

macBook Pro 13" laptop più performante con Windows

Che il MacBook Pro sia un laptop decisamente performante  è assodato. Che riesca a dare il meglio di sé con Windows molto meglio di PC concorrenti che il sistema di Redmond lo montano come  sistema predefinito, un po’ meno.

macBook Pro 13" laptop più performante con Windows

Soluto, un’azienda israeliana impegnata nello sviluppo di app mediante cui migliorare le performance dei computer, ha realizzato una classifica dei 10 laptop su cui Windows, una volta installato, risulta essere più performante. Sorpresa delle sorprese, ad aggiudicarsi il primo posto è stato il MacBook Pro 13″ di Apple che ha battuto senza problemi avversari marchiati Dell, Acer e Lenovo.

Ponzi ponzi popopò: ti piace vincere facile?

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I nostri amici di Geekissimo oggi hanno pubblicato un post sulle recenti performance di vendita di Windows 7. I dati arrivano da Net Applications, nota azienda che si occupa di statistiche web e che produce mensilmente il report “Market Share” sulle performance di sistemi operativi e browser in rete calcolando i dati da un campione molto ampio basato su centinaia di milioni di utenti che ogni mese navigano sui siti controllati dalla firm.

Secondo un provvisorio incrocio di dati, a prima vista piuttosto incoerente, verrebbe fuori che Windows 7 ha superato, seppur di molto poco, lo share di tutte le varie versioni di Mac OS X in termini di vendite in questo primo mese e mezzo dal suo lancio. Un nostro lettore “trasversale”, Menestrello, ci ha chiesto conto di come mai la news non comparisse su TheAppleLounge. Beh, i motivi erano almeno due:

Tweet su Windows 7 in vetrina: una pessima idea di Microsoft

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Nell’ambito delle numerose iniziative pubblicitarie natalizie legate a Windows 7, Microsoft ha da poco installato un megaschermo in una vetrina di Saks, noto megastore dell’abbigliamento sulla 5th Avenue di New York. Sul display vengono visualizzati in tempo reale, o quasi, più o meno tutti i tweet con hashtag #holidaywindows. Qualcuno avrebbe dovuto avvertire Redmond delle possibili ritorsioni.

A rovinare la festa di Microsoft ci ha pensato MacDailyNews: dietro suggerimento del noto sito di Apple News, migliaia di Mac Users hanno cominciato a postare messaggi pro-Mac. Ad ora la maggior parte dei tweet con hashtag #holidaywindows non dicono praticamente nulla di positivo su Windows 7. Gli strenui difensori di Microsoft che si sono fiondati a twittare infatti hanno pensato bene di rispondere al fuoco innescando una delle classiche guerre di religione Mac VS PC, con il solo risultato di intasare ulteriormente il flusso dei messaggi.

Microsoft: Windows 7 si ispira a Mac OS X

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Un articolo pubblicato ieri da PCR-online riporta un’affermazione che ha dell’incredibile, visto che colui che l’ha pronunciata è un dirigente Microsoft. Ecco che cosa ha detto Simon Aldous, Partner Group Manager dell’azienda di Redmond, in un’intervista rilasciata al termine di un importante incontro con i partners Microsoft allo Stadio di Wembley, a Londra :

“Una delle cose che la gente ripete di continuo riguardo il Mac di Apple è che il Sistema Operativo è fantastico, che è molto grafico e semplice da usare. Ciò che abbiamo tentato di fare con Windows 7 -sia nel formato tradizionale, sia nella versione touch- è stato creare un look and feel alla Mac in termini grafici.”

Apple all’attacco di Windows 7 con la pubblicità

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Phil Schiller lo aveva annunciato: il lancio di Windows 7 è una grande occasione per Apple e l’arrivo del nuovo sistema operativo di Microsoft farà passare alla Mela un bel numero di ex-utenti Windows tuttora ancorati al proprio vecchio XP. Per facilitare “il transito”, Cupertino ha pensato bene di giocare all’attacco grazie a piazzamenti pubblicitari mirati. Dopo la prima tranche di tre spot della serie Get A Mac arrivano ora un nuovo Web Ad, ospitato dal New York Times, e una campagna Adwords che punta a rubare i clic degli utenti che su Google cercano informazioni su Windows 7.

Windows 7 su Boot Camp entro fine anno

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Nonostante su internet ci siano molte persone che hanno installato Windows 7 sulla partizione di Boot Camp, tra i quali anche il nostro lettore Gianluca Furnarotto che ci ha raccontato la sua esperienza di aggiornamento da Vista a 7 avvenuta non senza problemi, al momento il nuovo sistema operativo di Microsoft non è ancora ufficialmente supportato sui computer della Mela.

Da poche ore è tuttavia comparsa una nota dal titolo About Boot Camp and Windows 7 sul sito del supporto tecnico di Apple che afferma che la piena compatibilità tra Windows 7 e Boot Camp sarà garantita prima della fine dell’anno, dopo un aggiornamento software di Boot Camp stesso.

Apple si prepara ad “accogliere” Windows 7

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Secondo il parere di analisti ed esperti del settore, il lancio di Windows 7 previsto per il 22 ottobre prossimo potrebbe favorire, paradossalmente, le vendite dei computer di Apple. Ne abbiamo parlato pochi giorni fa in questo articolo: “Windows 7 farà aumentare le vendite dei Mac“. Molti utenti, è la tesi, sono pronti a cambiare il proprio PC e fra di essi non saranno sicuramente pochi coloro che decideranno di acquistare un Mac anziché un nuovo PC.

A rincarare la dose sulla questione ci pensa Phil Schiller. Il vice presidente della divisione Marketing di Apple, parlando con i reporter di BusinessWeek pare proprio confermare la teoria. L’articolo del noto periodico si spinge oltre, lasciando intendere che l’azienda di Cupertino è pronta a lanciare una nuova offensiva pubblicitaria finalizzata a conquistare proprio la fascia di utenza pronta a passare ad un nuovo computer con l’avvento di Windows 7.

Windows 7 farà aumentare le vendite dei Mac

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La prossima settimana uscirà finalmente Windows 7 ma paradossalmente anche (e soprattutto?) Apple potrebbe beneficiare del lancio del nuovo sistema operativo di Microsoft. E’ il parere di Brian Marshall, di Broadpoint AmTech. L’analista ha preso in esame lo storico dei dati di vendita dei Mac in concomitanza con i lanci dei maggiori upgrade di Windows, ovvero XP e Vista e ha osservato che in entrambi i casi si sono registrati picchi di “gradimento” da parte del pubblico per i computer della Mela.

Snow Leopard e Windows 7: politica dei prezzi

Nei mesi scorsi Microsoft ha speso più di 300 milioni di dollari per imbastire una grande campagna pubblicitaria a più fasi di cui vi abbiamo spesso parlato anche qui su TAL. L’ultima infornata di spot, quelli della serie Laptop Hunters, puntava a mettere in evidenza un presunto punto debole dei Mac rispetto ai computer Windows, ovvero l’eccessivo prezzo dell’hardware.
E’ stata una campagna anomala, dato che il committente (Microsoft) ha voluto mettere in evidenza quello che considera un pregio dei prodotti di altre aziende (principalmente HP) senza fare praticamente mai riferimento al proprio software.
Alla luce dei nuovi variegati prezzi di Windows 7 non è difficile intuire il perché di quella decisione. Una posizione come quella di Microsoft (cheap is better) si ritorce contro l’azienda di Redmond.

Paragon Software porta l’HFS+ su Windows

Mentre Mac OS X riesce nativamente a leggere un drive NTFS (ma non a scriverlo), un Hard Disk formattato con il filesystem HFS+ utilizzato da Mac OS X non può essere né letto né scritto da una macchina su cui gira Windows.
Paragon Software Group vuole porre rimedio a questa lacuna con un nuovo applicativo chiamato, con poca fantasia, HFS for Windows. Il software è ancora in fase beta e chi decide di iscriversi come tester riceverà una copia omaggio della versione definitiva del programma.

Microsoft si fa pubblicità con un Mac e una Playstation

Povera Microsoft! Le agenzie pubblicitarie di cui è cliente proprio non ne vogliono sapere di utilizzare un PC per promuovere il Sistema Operativo di Redmond. Quelle che vedete ad inizio post sono due immagini tratte da un booklet che Microsoft inserisce nel bundle di alcuni portatili HP Pavillion per pubblicizzare le funzionalità di Windows Vista. Nella prima foto la famigliola felice utilizza un bel MacBook Pro, nella seconda i due bambini giocano nientemeno che con una Playstation, concorrente diretta della Xbox. Trascuratezza e scarsissima cura dell’immagine del proprio prodotto, ecco che cosa comunica questo pamphlet a chi si accorge della discrepanza.

Rilasciato Parallels Desktop 4.0

Parallels Desktop è forse il più famoso software di virtualizzazione desktop per Mac OS X e permette, tra le altre cose, una migrazione dei nuovi utenti meno impegnativa, consentendo l’installazione e il funzionamento di istanze Windows (o linux) direttamente in parallelo al nostro sistema principale.
Oggi Parallels ha rilasciato un major upgrade che include, estetismi a parte, un sacco di funzionalità desiderate da tutti i possessori attuali. Ecco le novità più succose di questa release:

  • supporto a DirectX 9 e OpenGL 2.1 (e qui viene spontaneo pensare ai videogames)
  • gestione remota attraverso un iPhone
  • migliore integrazione Windows/Mac con tanto di drag n’drop e copia-incolla integrati
  • gestione estremamente migliorata delle periferiche usb esterne
  • un SDK per la creazione di applicazioni cross-platform sfruttando Parallels

Microsoft, avvolgi le tue finestre intorno a me

Tranquilli non siamo impazziti. Il titolo richiama la traduzione di un verso della nuova canzone ideata da Microsoft per il video che pubblicizza la Professional Developer Conference 2008. Si tratta ovviamente di un video interno ad uso e consumo dei dipendenti e dell’indotto di Redmond che è successivamente stato caricato su YouTube. Se vi ricordate la Vista Street Band di Bruce ServicePack allora saprete che Microsoft ha una lunga tradizione di ridicoli video interni che poi immancabilmente diventano pubblici. Video dopo il salto.

Ballmer è un PC, o un invasato?


La Monkey Dance è difficile da dimenticare, la cantilenante incitazione a corredo di un indegno bagno di sudore – developers developers developers developers – è allo stesso modo impressa ad eterna memoria in decine di video e remix che continuano a collezionare visualizzazioni su YouTube e Google Video. Steve Ballmer è tornato a svelarsi per ciò che realmente è, e ha riproposto una delle sue solite ridicole sortite in una clip registrata per la nuova fase della campagna pubblicitaria di Microsoft.

“I’m a PC” ma uso un Mac. C’è una prova?

Giusto sabato ci appellavamo, in senso lato, al legittimo sospetto: ma se la Crispin Porter + Bogusky è addirittura finita sul sito di Apple come agenzia pubblicitaria emerita per l’uso dei Mac “on the field” non è forse lecito dubitare che anche la recente mega-campagna di Microsoft, di cui gli spot “I’m a PC” sono l’ultima emanazione, possa essere stata realizzata su un Mac? I dati EXIF di una delle immagini tratta dai nuovi spot e diffusa da Microsoft sul proprio sito ad uso e consumo della stampa sembra confermare proprio queste ipotesi.

Gli spot Microsoft sono “made on a Mac”?

I soci della CP+B; al centro, seduto, Bogusky. Da sinistra, Jeff Steinhour, Chuck Porter, e Jeff Hicks

Ammettiamolo: a chi non è passato per la testa che i nuovi spot di Microsoft possano essere stati realizzati utilizzando dei Mac? Del resto i computer di Cupertino sono quasi uno standard consolidato nel settore del montaggio audio-video e della post produzione cinematografica. Tuttavia scoprire che la campagna di Microsoft da 300 milioni di dollari è stata realizzata utilizzando dei Mac sarebbe un colpo abbastanza duro per la credibilità di questa nuova serie di commercial. Non abbiamo ancora questa certezza al momento, ma possiamo invece constatare che la Crispin Porter + Bogusky, ovvero l’agenzia che ha ideato la campagna di Redmond,  è stata addirittura inserita da Apple nelle pagine dedicate ai profili dei professionisti che utilizzano i computer della mela per il proprio lavoro. Il motivo? La realizzazione della campagna Gipsy Cab per la Volkswagen in cui l’agenzia utilizzò un numero spropositato di Mac per girare in tempo reale ed editare i filmati per la pubblicazione online nel giro di 24 ore.

“I’m a PC”, arriva la risposta di Microsoft a Get a Mac

La campagna pubblicitaria da 300 milioni di dollari che Microsoft ha messo in piedi per riabilitare il proprio brand è entrata nella fase due. In tre nuovi spot il gigante che fu di Bill Gates cerca disperatamente di far sembrare cool chi usa un PC, ma è solo l’ennesima riprova che tentare di riaffermare il valore di un prodotto a colpi di marketing e di dollari non necessariamente produce buoni frutti. Ai consumatori decidere se Microsoft è riuscita nell’intento. I nuovi spot (video dopo il salto), che insistono in maniera pressante sul mantra “I’m a PC” e che dovrebbero mostrare come l’utenza di PC sia la più eterogenea possibile, vengono introdotti da un ingegnere di Microsoft ([email protected]) vestito come John PC Hodgman. Si sente già la nostalgia di Seinfeld.

Microsoft: addio Seinfeld, arriva la copia di PC-Hodgman

Secondo quanto riportato dal New York Times l’idillio fra Microsoft e Jerry Seinfeld sarebbe già arrivato al capolinea. Il comico americano, che verrà sicuramente inserito da E! nella Top 100 di chi è riuscito a guadagnare 10 milioni di dollari “lavorando” il meno possibile, potrebbe non comparire più nei nuovi spot lanciati da Microsoft e volti a riabilitare il brand dell’azienda di Redmond. Le due puntate lanciate finora, Shoe Circus e New Family, rimarrebbero in tal caso le uniche della serie Bill & Jerry. Microsoft punterà invece con decisione a smontare lo stereotipo del PC grigio e noioso che John Hodgman ha saputo plasmare con abilità notevole nel corso degli anni con la serie Get A Mac.

Bill Gates e Jerry Seinfeld: secondo atto

Da ieri sulle TV americane va in onda il secondo spot della nuova campagna multimilionaria di Microsoft. I protagonisti sono sempre Bill Gates e Jerry Seinfeld, che questa volta invece di acquistare scarpe in un discount si trovano a dover convivere con una normale famiglia media americana (marito, moglie, tre figli, nonna che gira per casa svolgendo qualsiasi mansione) allo scopo di connettersi, con risultati prevedibili. Anche in questo caso l’argomento “Windows Vista” non viene mai toccato direttamente, solamente sul finale i due protagonisti ripetono la scenetta, senza churro in mano, sul futuro del PC. Dopo il salto il video e una breve analisi.