Chi sarà il successore di Steve Jobs?

ivejobs2.jpgIl nome di Apple è legato a doppio filo, nel male ma soprattutto nel bene a quello del suo fondatore Steve Jobs. Il buon Steve ha già compiuto 52 anni e mentre in Italia in molti lo definirebbero ancora “giovane dirigente”, per gli standard americani è praticamente prossimo alla pensione. Chi potrebbe essere il prescelto che prenderà le redini dell’azienda di Cupertino? Il noto quotidiano inglese Times si è fatto la domanda e si è dato la risposta: Jonathan Ive, l’attuale Senior Vice President per il Design Industriale di Apple, è il nome su cui puntare.

Chi l’ha detto? Steve Jobs!

steve_jobs.jpgVi siete mai chiesti cosa resterebbe di Oscar Wilde o Jim Morrison se non avessero mai pronunciato le loro frasi più famose, che tutti almeno una volta abbiamo letto o scritto sui diari delle superiori, che sono state riprese dalla comunicazione di massa e si sono trasformate in slogan di cui spesso s’ignora l’origine? Resterebbero certamente grandi opere letterarie e pagine della storia della musica rock, ma mancherebbe quel quid che mitizzi in maniera immediata e globalmente riconosciuta la figura e l’esistenza di questi personaggi, forse semplificandone le complessità ma certamente delineandone il pensiero e la forma mentis in un ottica di fruizione immediata. Forse è presto per parlare in questi termini di Steve Jobs, anche perché per fortuna è ancora vivo e vegeto e non riposa al Père Lachaise come i due illustri signori citati. Tuttavia stiamo parlando di una leggenda vivente, almeno secondo i recenti riconoscimenti, e abbiamo pensato che poteva essere utile scartabellare fra i numerosi aforismi che gli si attribuiscono per cercare di capire meglio il carattere di questo Prometeo della tecnologia globale.

Ecco a voi dunque alcune citazioni scelte direttamente dal nutrito carnet di frasi celebri del più potente businessman d’America.

Jobs entra a far parte della California Hall of Fame

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Courtesy of Gizmodo

Periodo di grandi soddisfazioni e riconoscimenti per Big Steve Jobs. Dopo essere stato scelto da Fortune come businessman più potente d’America, da martedì scorso il CEO di Apple è ufficialmente entrato a far parte della California Hall of Fame, una recente istituzione fortemente voluta dal Governatore Schwarzenegger e dalla moglie Maria Shriver, finalizzata alla promozione della storia, delle personalità e della cultura dello stato della West Coast.

Da “Think different” a “Get a Mac”, storia dell’advertise di Apple

Un libro di Antonio Dini ci da lo spunto per ripercorrere 20 anni di pubblicità Apple

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Think Different è persino grammaticalmente non corretto, perchè dovrebbe essere scritto “Think Differently”. Ma niente riesce a togliere potenza alla campagna pubblicitaria – giocata contemporaneamente con uno spot televisivo e migliaia di affissioni – più importante fra tutte quelle utilizzate da Apple in oltre trent’anni di storia. Think Different, “pensa in maniera differente”, è un esercizio di comunicazione emozionale che ha fatto scuola al punto di essere una delle campagne più imitate al mondo. Se lo scopo della pubblicità è suscitare emozioni che accendono i desideri, i quali, a loro volta, spingono agli acquisti, Think Different ridefinisce lo scopo della pubblicità perchè fa qualcosa in più. Costruisce delle identità. Spiega cioè, in chiave emotivo-evocativa, che cos’è Apple, che cos’è il suo prodotto di punta (il Macintosh) e chi è il suo utilizzatore. E questo, nel 1997 era il principale problema di Steve Jobs una volta tornato alla guida di Apple.[…]

Steve Jobs: professione iGod

steve_jobsoldschool.jpg Carismatico fondatore di Apple Computer e CEO di Pixar, pioniere dell’industria informatica, cinematografica, musicale e da quest’anno, con il lancio di iPhone, dell’industria delle telecomunicazioni. Ce n’era abbastanza perché la rivista Fortune questa settimana decidesse di conferire a Steve Jobs il titolo di uomo d’affari più potente del 2007.

Lo scorso giugno, alla vigilia del lancio di iPhone sul New York Magazine era stato pubblicato un articolo di John Heilemann, in cui l’autore si chiedeva se la carriera di Steve, l’iGod, non fosse ormai arrivata ad un picco, preludio di un’inesorabile discesa. Sei mesi e svariati milioni di iPhone venduti più tardi, anche i dubbi di chi si chiedeva quali pazzi avrebbero comprato un telefono da 500$ sembrano fugati definitivamente e Steve Jobs è membro effettivo dell’empireo del Business, insieme a personaggi del calibro di Rupert Murdoch.

T-shirt Apple e il collezionismo delle magliette con la mela morsicata

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I fan della mela morsicata non sono gente comune. Sono spesso persone che hanno fatto della loro “diversità” una bandiera, come nelle lotte sociali, come nel 68′. Gente che resiste strenuamente in una società che vorrebbe piegarli all’uso di strumenti più facili, più ovvii. Gente che non si è mai arresa a Windows, insomma. Come quelli che bevono la Pepsi invece della Coca Cola, o vanno da Burger King invece che da Mc Donald’s. E questa passione non passa solo attraverso un sistema operativo. E’ un orgoglio che “batte dentro”, quello di essere diversi, “unici”.

Ed è per questo che nella storia di Apple i gadget hanno avuto sempre un ruolo fondamentale nella costruzione dell’identità del Mac-user. Le t-shirt, i cappellini, i badge. Tutti elementi per far conoscere al prossimo la “malattia” di cui si è portatori. Ma ve lo immaginate uno che va in giro con la maglietta di Vista? O uno che in macchina attacca un adesivo con la finestrella colorata?
Nemmeno io. Invece un vero fan dell’Apple si compiace e sorride all’auto che gli sta accanto perchè ha visto una meletta bianca attaccata posteriormente. Vorrebbe fermarlo, quasi. Anche se ha comprato solo un iPod.

Wired: le 15 profezie meno azzeccate sulla Apple

 

 

nostradamus.jpgNostradamus non ha mai predetto il futuro di Apple nelle sue quartine, nonostante ciò che il Sun pretenderebbe di dare a bere ai propri sprovveduti lettori. Tuttavia molti analisti e giornalisti che si occupano di tecnologia hanno egregiamente svolto questo lavoro al posto suo e in passato hanno scritto previsioni di ogni tipo riguardanti l’azienda di Cupertino: spesso e volentieri non ci hanno preso per nulla. L’autore del blog Gadget Lab del network di Wired, Rob Beschizza, con il quale ho avuto il piacere di collaborare in passato, elenca le 15 più stupide e meno azzeccate profezie su Apple di tutti i tempi.

Steve Wozniak parla di Leopard e iPhone

steve1.jpgSteve Wozniak, l’uomo che trent’anni fa fondò Apple Computer insieme all’ amico Steve Jobs, ha rilasciato una interessante intervista a Laptop Magazine in cui parla delle recenti scelte di Apple in occasione dell’ uscita del nuovo OSX Leopard. Nonostante dica di non conoscere ancora nei particolari il nuovo sistema operativo della Apple, Steve assicura che passerà al nuovo OSX, nonostante non ritenga che Leopard possa contribuire ad una vera semplificazione del modo in cui un computer viene utilizzato.

“All’ inizio, con i primi Apple, sognavamo che un computer potesse farti fare ciò vuoi. L’idea era che le piccole icone potessero suggerirti ciò che volevi fare, ma ora io mi trovo a dovermi districare fra strani simboli che spesso non sono posizionati nella maniera più efficace. Quando devo svolgere una semplice procedura devo cercare fra le cartelle o nella zona bassa dello schermo. Non credo che niente di tutto questo possa essere risolto con Leopard, perché oggi si incentivano scelte di sviluppo diverse da quella che seguivamo agli esordi.”

Flickr e i prototipi Macintosh

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Spulciando la rete a volte ci si imbatte in cose curiose. Grazie alla segnalazione di un nostro collaboratore sul noto sito di photo sharing FLICKR abbiamo trovato un pool che ospita diverse centinaia di immagini di prototipi Apple (parafrasando una celebre frase di Blade Runner) che voi umani non potreste nemmeno immaginarvi (per vederli, dovrete effettuare il login con il vostro account FLICKR, altrimenti createne uno).

OSX Leopard su Wall Street Journal e NY Times

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Steve Job, Bill Gates e Walt Mossberg

 

Il Wall street Journal e Il New York Times hanno dedicato due approfonditi articoli al nuovo OSX 10.5.
Walt Mossberg nel suo pezzo per il Wall street Journal mette in luce la superiorità del nuovo gattone di mamma Apple rispetto a Windows Vista.

“ Ho messo a confronto un Macbook Pro con Leopard preinstallato e un Sony Vaio con Vista preinstallato , ma nonostante avessi rimosso tutto il software inutile dal laptop della Sony, Vista rimaneva drasticamente più lento a caricare rispetto a Leopard.”

E’ fatta: Dopo 25 anni Apple supera di nuovo IBM

La rincorsa è durata 25 anni, ma alla fine Apple non ci ha messo poi molto. In paio di settimane fa gli analisti avevano previsto che Apple avrebbe superato IBM nella capitalizzazione di mercato. Georges Yared, analista dell’omonima Yared Investment Research aveva previsto il passaggio “before the first quarter of 2008…” E non abbiamo dovuto aspettare neanche così a lungo. Sull’onda dei guadagni record di Lunedì mattina il prezzo delle azioni Apple è schizzato a 186$ portando la capitalizzazione del gruppo a 161 miliardi di dollari, ben al di sopra di quella del colosso IBM (156 miliardi di dollari).

Questo succede per la prima volta nella storia di Apple. Si può dunque ora affermare che la compagnia outsider nell’industria dei computer, quella del “think different” per intenderci, si sia finalmente allineata alle altre compagnie.

Se ricordate questo celebre spot Apple del 1984 (siamo qui apposta per rinfrescarvi la memoria) dalla lotta al “Grande Fratello” si è passati dall’altra parte della barricata. Apple da oggi (veramente già da qualche tempo, ma i simboli hanno il loro peso), è ufficialmente uno dei “Grandi Fratelli” del pianeta.

iPhone, YouPorn e i dispositivi hard: Una amicizia segreta?

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Il rapporto tra Apple e pornografia è sempre stato particolare. I dispositivi di cupertino così attenti al design, all’innovazione, hanno solleticato più di una volta le fantasie di aziende produttrici di software per la pornografia. Basti pensare ai numerosi dispositivi creati per l’iPod in vendita nei pornoshop di mezzo mondo, come l’iGasm di Ann Summers (il link ci sono, ma sono SOLO PER ADULTI), o iBuzz (Video all’interno).

Nell’era di YouPorn, PornTube e chi più ne ha ne metta, Apple più di una volta si è lamentata di queste “attenzioni” spesso intervenendo con forza nel ritiro di materiale o pubblicità che si richiamavano troppo esplicitamente alle sue pubblicità. E alcune considerazioni sul nuovo iPhone lascerebbero intendere che questa volta potremmo esserci di nuovo.

Le radici da software-house di Apple

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Se vi dico Mac a cosa pensate?
E se vi dico iPhone?
Se vi dico iPod touch?

Se la risposta è sempre la stessa ed è Mac OS X forse la pensiamo allo stesso modo su quello che è realmente la Apple: una casa che essenzialmente produce software.

Steve Jobs non ne ha mai fatto mistero: la sua creatura è Mac OS X e tutto il resto è solo un pretesto per vendere dell’ottimo software. Lo stesso Jobs, all’ultimo D5 All things digital ha affermato che il più grosso merito di Bill Gates era quello di pensare soprattutto al software, tralasciando la parte hardware (se vi siete persi la meravigliosa intervista a due con Walt Mossberg cliccate immediatamente qui).

Quanto vale Leopard, un analisi

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Ora che l’uscita è imminente, facciamo una valutazione: Quanto vale Leopard?

Per Steve Jobs e per Apple, Leopard vale davvero una fortuna.

E’ quello che sostiene Gene Munster, analista di Piper Jaffray, secondo cui la vendita di Leopard porterà nelle casse di Cupertino una somma attestata intorno ai 240 milioni di dollari!

Una mela in tutte le case: l’Apple II

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Abbiamo già parlato dell’Apple I come del primo personal computer della storia, però non è stato certo lui, con i suoi 200 esemplari prodotti, a far si che l’informatica diventasse un affare di dominio pubblico.

Il merito va al suo diretto successore: quel mito che portava il nome di Apple II.