Steve Jobs continua ad amministrare nonostante la sua assenza

Sono passati ormai più di sei mesi da quando Steve Jobs ha lasciato il day-to-day management di Apple (ovvero le operazioni giornaliere che svolge un amministratore delegato) per occuparsi di un problema ben più importante, ovvero la sua salute. Nonostante la sua assenza fisica, tuttavia, l’iCEO continua ad influenzare le scelte strategiche più importanti della sua azienda.

Quella che si appresta ad essere la più lunga delle sue tre assenze per malattia non impedisce ad un uomo di straordinaria passione di partecipare attivamente alla direzione dell’azienda che è specchio della sua anima. Continua a suggerire, a fare domande e a interrogarsi sul futuro di un’azienda che sembra essere sempre di più pronta per l’era del dopo-Steve.

WSJ: il board Apple discute del successore di Steve Jobs

Con un tempismo assai sospetto, ovvero a circa 20 minuti dall’annuncio dei risultati fiscali Apple per il Q3 2011 che si sarebbero rivelati stratosferici, ieri il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo bomba a firma Yukari Iwatani Kane su ipotetiche discussioni del CdA di Apple sulla successione a Steve Jobs.
“Fin da quando Steve Jobs si è assentato per malattia quest’inverno” scrive la giornalista, “alcuni membri del board hanno discusso della successione del CEO con esperti reclutatori di dirigenti e almeno il capo di una nota azienda tecnologica di alto profilo”.

La biografia di Steve Jobs ha un nuovo titolo

La prima e unica biografia autorizzata di Steve Jobs, già disponibile in preordine su Amazon e già passata brevemente nella Top 50 dei libri più venduti sul portalone di e-commerce di Jeff Bezos, ha un nuovo titolo.
Non sarà più “iSteve: the book of Jobs” bensì un più semplice, minimalista e più elegante “Steve Jobs by Walter Isaacson“. Il titolo precedente, scelto dal dipartimento marketing dell’editore Simon & Schuster richiamava un parallelo fin troppo inflazionato con il biblico “libro di Giobbe” e alla fine non è risultato particolarmente gradito neppure all’autore, che ha deciso di cambiare.

Zuckerberg si è ispirato a Steve Jobs per amministrare Facebook

Mark Zuckerberg è un giovane imprenditore che ha creato dal nulla un impero milionario: Facebook. Una sorte simile a quella del CEO di Apple, Steve Jobs, che in un anonimo garage della California ha ideato e prodotto, con l’aiuto di Steve Wozniak, il primo PC. Pare che Zuckerberg abbia scelto di seguire, durante la creazione della sua compagnia, le politiche applicate dallo stesso Jobs per amministrare Apple. Come spiegato da Bryan Veloso, ex designer per il social network: “Non è un segreto che Zuckerberg si sia al tempo ispirato a Steve Jobs.”

Steve Jobs fa i preparativi per la “pensione”?

Steve Jobs lascia la parola a Phil Schiller al WWDC 2011
Nell’ultimo keynote svoltosi un paio di giorni fa per presentare le ultime novità, molte delle quali già “annunciate”, abbiamo notato qualcosa di insolito rispetto ai precedenti eventi.

Chi ha avuto modi di assistere dal vivo all’evento (o ai vari Live organizzati in rete) o chi ha visto il keynote dopo che Apple lo ha reso disponibile avrà notato sicuramente la durata eccezionale di quasi due ore viste le tante novità mostrate. Ma c’è anche qualcos’altro.

Steve Jobs presenta il nuovo campus di Cupertino

Steve Jobs si è rivolto all’amministrazione del comune di Cupertino per presentare ufficialmente e in maniera pubblica i progetti per un nuovo e maestoso campus che dovrebbe andare a fare da complemento all’originale Apple Campus dell’Infinite Loop. Durante l’incontro un Jobs un po’ fiacco ha esposto con dettaglio (e con una immancabile serie di diapositive da keynote) le caratteristiche della costruzione.

iSteve: la biografia ufficiale di Jobs in preordine

Steve Jobs, carismatico fondatore di Apple e guru dell’informatica contemporanea, è molto restio a rilasciare interviste. Si sa ben poco della sua vita privata e della sua famiglia, e compare in pubblico sempre con minor frequenza. Anche per questo c’è sempre molta attesa per le sue apparizioni, come quella che lo vedrà tenere il keynote di apertura della WWDC proprio questa sera.

A causa di questa natura riservata, non è mai stato facile delineare una biografia completa della vita di Jobs, e quei pochi testi che si trovano in commercio non hanno ricevuto l’approvazione ufficiale dallo stesso Jobs. La situazione sta per cambiare. Come già vi avevamo preannunciato Walter Isaacson è al lavoro sulla biografia ufficiale del CEO di Cupertino. iSteve: The Book of Jobs, è il titolo del testo che ricalca il biblico Libro  di Giobbe con un gioco di parole sul cognome di Jobs, che è ora disponibile per il preordine su Amazon.com.

Il giovane Steve Jobs nelle parole di Michael Scott, primo CEO di Apple

Quando nasce una compagnia dall’intuizione di persone giovani e geniali, c’è da chiedersi se sia davvero il caso di lasciare la guida dell’azienda ai suoi fondatori. È stato il caso di Larry Page e Sergey Brin con Google, ed è stato lo stesso per Steve Jobs e Steve Wozniak.
Michael Scott è stato il CEO di Apple ai tempi in cui il guru dell’informatica era ancora una testa calda e Apple stava progettando l’Apple II. In una intervista rilasciata in esclusiva a Business Insider, Scott dice la sua a proposito di Steve Jobs agli albori di Apple.

Steve Jobs al CEO di Nike: “sbarazzati della robaccia”

“Get rid of the crappy stuff”, “sbarazzati della robaccia”. E’ questo il consiglio che Steve Jobs ha fornito al CEO di Nike Mark Parker nel 2008, poco dopo la sua nomina. Il simpatico aneddoto è stato riproposto in un articolo su Forbes da Carmine Gallo, autore di un paio di libri sui segreti comunicativi di Steve Jobs. La vera fonte, come fa notare P.E.DewWitt è però un’intervista del 2010 al CEO di Nike condotta dall’editor di Fast Company Robert Safian durante la conference Innovation Uncensored, di cui potete vedere un estratto a seguire.

Nel 2008 Parker fu contattato telefonicamente da Steve Jobs, che dopo le congratulazioni di rito gli disse: “Nike crea alcuni dei migliori prodotti del mondo. Prodotti che è facile desiderare. Ma fate anche un sacco di robaccia. Sbarazzati semplicemente della robaccia e concentrati sulle cose buone”.

La biografia autorizzata di Steve Jobs sarà pronta nel 2012

L’editore statunitense Simon&Schuster ha annunciato ieri che nel 2012 verrà pubblicata la chiacchieratissima biografia autorizzata di Steve Jobs. Il libro si intitolerà “iSteve – The Book of Jobs” e si baserà principalmente su informazioni tratte da interviste private a Steve e ai suoi familiari. Sarà, in sostanza, il primo libro su co-fondatore di Apple ad attingere direttamente dalla fonte principale.

L’uomo che si è guadagnato la fiducia di Steve Jobs a tal punto da rendere possibile questa biografia si chiama Walter Isaacson. Ex editor di Time e dirigente alla CNN, Isaacson ha alle spalle un’invidiabile carriera giornalistica nonché due bestseller biografici su due grandi geni: Albert Einstein e Benjamin Franklin.

Google e il ruolo di Steve Jobs in un nuovo libro

Di recente è stato messo in vendita un libro di Steve Levy su Google intitolato: “In The Plex: How Google Thinks, Works and Shapes Our Lives”. Il testo si prende la briga di raccontare gli ultimi anni di Google, le relazioni tra la compagnia di Mountain View e quella di Cupertino, oltre che spiegare quale sia stato il ruolo di Steve Jobs al momento della creazione di quella che è oggi una delle compagnie più importanti della Silicon Valley.

TAL intervista Jay Elliot

Jay Elliot è un veterano Apple: a Cupertino ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente nel periodo 1980-1986. Componente di punta del primo team Macintosh, Elliot aveva conosciuto Steve Jobs per puro caso, poco dopo aver lasciato la IBM.
Jay Elliot è anche l’autore della nuova biografia dell’iCEO, “Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro”, edita in italia da Hoepli. Poco prima dell’inizio della presentazione romana del libro, che si è svolta ieri alla Feltrinelli di Piazza Colonna, abbiamo avuto l’occasione di fare qualche domanda ad Elliot. A seguire trovate il video completo dell’intervista e una breve gallery fotografica dell’evento.

Recensione: “Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro” di Jay Elliot

“Dovete credere in qualcosa: l’istinto, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai tradito, e ha fatto la differenza nella mia vita” – Steve Jobs

Il fatto che in quarta di copertina troneggi la frase che ho citato in apertura, la dice lunga sull’approccio con cui l’autore (Jay Elliot) si è avvicinato alla scrittura di questo “Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro”, edito da Hoepli. Uno sguardo sull’iCEO che è dietro ai prodotti tecnologici più apprezzati di sempre, al suo stile manageriale “anomalo” e alla sua personale visione del mondo e delle persone.

Circa 230 pagine alla scoperta di un uomo, un visionario, narrate dall’autore che per anni ha lavorato al fianco di Jobs, fungendo da mentore, amico e persona di fiducia: Jay Elliot, ex vicepresidente esecutivo di Apple, è probabilmente una delle persone migliori che possa parlare di Jobs, descrivendolo come è realmente.
E scopriamo che, come al solito, il personaggio è a metà, tra l’uomo e il mito.

Vi siamo vicini col cuore, Steve e l’intero Team Esecutivo

Steve Jobs e Tim Cook

Steve Jobs e Tim Cook
Dal giorno 11 marzo 2011 siamo tutti un po’ giapponesi. Un popolo che spesso è ammirato per la propria forza, determinazione, educazione e precisione. Un popolo che, “svegliato il gigante che dorme”, riuscì a riprendersi dopo la devastazione nucleare diventando, per molti anni, un esempio di innovazione tecnologica che tutti cercarono di inseguire.

Intere regioni sono rase al suolo dalla natura. Uno spettacolo simile a quello che l’uomo realizzò durante la seconda guerra mondiale con la sua follia atomica. E l’incubo nucleare che non ha realizzato la devastazione di questi giorni è comunque dietro l’angolo pronto ad aggravare ulteriormente la situazione.

La situazione è sotto gli occhi di tutti ed Apple non è stata a guardare cercando di offrire quanto più aiuto possibile al popolo giapponese ed ai propri dipendenti su sul territorio nipponico.

Steve Jobs, il quasi Cavaliere

El Jobso, The Steve, His Steveness, iCeo. Di nickname affettuosi con cui appellare il co-fondatore di Apple ne abbiamo a bizzeffe, è poter aggiungere alla lista anche l’epiteto di Sir Steve sarebbe stata la ciliegina sulla torta.

Purtroppo non potrà mai accadere, anche se ci si è andati parecchio vicini. Eh si, perché a quanto riporta il Telegraph citando la testimonianza di un non meglio precisato parlamentare inglese, nel 2009 Steve Jobs è quasi diventato Knight Commander of the Most Excellent Order of the British Empire. A bloccare la definitiva assegnazione della carica onorifica, che sembrava cosa fatta, è stato l’allora Primo Ministro Gordon Brown.

Jackling House, le foto della demolizione

La Jackling House non c’è più. La casa costruita per il magnate del rame Daniel Jackling dall’architetto George Washington Smith negli anni venti, dimora di Steve Jobs dal 1984 al 1991 è stata demolita questa settimana.
La villa fu al centro di un lungo braccio di ferro legale fra Jobs, che voleva raderla al suolo per costruirne una più bella e “di maggior valore storico” e i “conservazionisti” che invece volevano preservare quello che veniva definito come l’esempio del movimento architettonico noto come “revival coloniale spagnolo”. Gizmodo, con slancio forse eccessivo, ha noleggiato un aereo da turismo per scattare le foto che vedete in questa pagina.

La Jackling House verrà demolita presto

E’ ufficiale, la Jackling House verrà demolita presto. La villa in stile coloniale spagnolo in cui Steve Jobs ha vissuto per una decina d’anni nel corso degli anni ’80 era oggetto del contendere fra il CEO di Apple e “conservazionisti” di alcune associazioni della zona, che non vorrebbero eliminare questo pezzo di storia della California. Lo scorso anno, a marzo, un giudice ha dato però definitivamente via libera ai piani dell’iCEO.

La storia della villa è, a dire il vero, piuttosto recente: la casa fu costruita nel 1926 per il magnate del rame Daniel Jackling su progetto dell’architetto George Washington Smith.

Steve Jobs: speculazioni su AAPL e altri avvistamenti

Ancora una volta le condizioni di salute di Steve Jobs sono state la scusa per manipolare l’andamento delle quotazioni di Apple. Ieri un’inspiegabile crollo di 6 punti si è consumato nel corso di una mezzora e 10 miliardi di dollari sono andati in fumo prima che il titolo riuscisse a riprendersi abbastanza bene. Alla base di questo flash crash quasi inspiegabile, probabilmente l’ennesima falsa notizia sulla salute dell’iCEO.

Il fatto curioso è che proprio ieri il Wall Street Journal ha pubblicato un lungo articolo a firma di Yukari Iwatani Kane (vale a dire la corsia preferenziale di Cupertino per far passare notizie controllate sul WSJ) secondo il quale Steve Jobs starebbe lavorando da casa per seguire da vicino lo sviluppo del prossimo iPad e del prossimo iPhone.

Steve Jobs di nuovo in malattia

Con una mail indirizzata ai dipendenti e successivamente fornita da Apple ai media, Steve Jobs ha comunicato di aver richiesto un nuovo periodo di assenza per malattia dopo quello che lo ha tenuto lontano dall’azienda nella primavera del 2008 e durante il quale l’iCEO aveva subito un trapianto di fegato.
Nella sua missiva Jobs non rivela nulla della sua attuale condizione e anzi chiede che la privacy sua e della sua famiglia venga rispettata. Nessuna data di rientro previsto è stata svelata. L’iCEO fa solamente sapere che anche in questa fase di assenza continuerà a prendere decisioni strategiche per l’azienda mentre la gestione delle operazioni quotidiane verranno affidata al COO Tim Cook.

Steve Jobs contro la Blu-Ray Disc Association

Apple Blu-Ray

Apple Blu-Ray

Secondo quanto riferito dal sito francese MacBidouille Steve Jobs è ancora sul piede di guerra con la Blu-Ray Disc Association. Durante l’estate era nata una querelle tra i vertici dell’associazione ed il CEO di Apple, la prima si lamentava del mancato supporto al Blu-Ray da parte di Apple, per tutta risposta Jobs ha dichiarato di non essere assolutamente interessato a questo supporto.

Nonostante questo, Apple fa ancora parte del consorzio, ma Jobs non ha alcuna intenzione di usare il Blu-Ray sui suoi prodotti ed anzi, rincara la dose. In una riunione tenuta negli uffici di Cupertino infatti Steve si sarebbe lasciato andare a commenti non proprio simpatici sulla gestione della Blu-Ray Disc Association.