Steve Jobs, action figure in vendita a febbraio

Steve Jobs Action Figure

Steve Jobs Action Figure

In Icons e Dragon In Dreams hanno annunciato l’imminente arrivo di una action figure dedicata a Steve Jobs, realizzata veramente a tempo di record. Il pupazzo, interamente di plastica, è alto circa 30 centimetri e può contare su vari punti di articolazione e su mani prensili, come un moderno Big Jim.

L’action figure di Steve Jobs è incredibilmente realistica, il livello di dettaglio è davvero elevato, il fondatore di Apple viene ritratto con jeans, lupetto nero e New Balance ai piedi. Da notare la barba incolta e gli occhiali, particolari non semplici da riprodurre in una statuina alta pochi centimetri.

L’intervista a Steve Jobs nel documentario sulla Biblioteca del Congresso

C’è un video di Steve Jobs che gira sul Web da parecchio tempo, datato 1990, in cui il co-fondatore Apple parla dei computer come “biciclette per la mente” in quanto strumenti in grado di potenziare sensibilmente le nostre facoltà naturali. Di quel video, che molti di voi probabilmente avranno già visto, è disponibile online una versione più estesa nella quale Jobs, allora 35-enne, discute in maniera più ampia del futuro della Biblioteca del Congresso assieme al fondatore dello Whole Earth Catalog Stewart Brand, mito giovanile di Steve nonché reale “ideatore” della frase “Stay Hungry, Stay Foolish”.
L’intervista  a Steve Jobs fa parte di un documentario intitolato “Memory & Imagination: New Pathways To The Library of Congress” con cui l’importante istituzione statunitense intendeva analizzare le possibilità future della Biblioteca.

Steve Jobs, a Torino una mostra dedicata al fondatore di Apple

Mostra Steve Jobs

Mostra Steve Jobs

Una mostra interamente dedicata a Steve Jobs, a Torino. Dal primo dicembre 2011 al 26 febbraio 2012 nel museo regionale di scienze naturali del capoluogo piemontese si tiene un evento interamente dedicato alla figura di un uomo che ha radicalmente cambiato il mondo dell’information technology.

Durante la mostra sarà possibile assistere a seminari, presentazioni, percorsi interattivi, ricostruzioni ed archivi multimediali, per vivere a tutto tondo il genio di Steve Jobs. Per tutta la durata dell’evento sarà possibile anche ammirare l’Apple I, ricostruito in scala 1:1.

Steve Jobs: Sony ha già parlato con l’autore di The Social Network per la sceneggiatura

La biografia ufficiale di Steve Jobs, scritta da Walter Isaacson, è in vendita da poco più di un mese, ma nel giro di pochi giorni Amazon ha confermato che si tratta del secondo libro più venduto dell’anno, e che potrebbe facilmente diventare il primo entro la fine di dicembre. Sull’onda del successo del testo e con lo scopo di sfruttare l’onda di successo della figura di Jobs, che di questi tempi è diventata iconica, Sony Pictures ha già acquistato i diritti per produrre una pellicola tratta dalla biografia.

La Mercedes di Steve senza targa: svelato il mistero

Come alcuni di voi già sapranno, in questi giorni su TAL siamo entrati in modalità spoiler-free, per consentire a tutti di leggere in santa pace e senza fastidiose anticipazioni la biografia di Steve Jobs. La precauzioni che ho adottato per evitare di essere vittima io stesso degli spoiler che tutti i siti del Tech Web sembrano intenzionati a pubblicare, mi spingono ad ignorare molti articoli che popolano il mio feed reader sulla base dei loro titoli. Se nel titolo si annida la promessa di una rivelazione succulenta solitamente tiro oltre senza leggere di più, non senza una punta di risentimento verso chi vuole a tutti i costi rovinarmi la lettura di un libro ben scritto e denso di piccoli particolari da gustare con calma.
Per questo motivo ho quasi mancato una “vera rivelazione” su uno dei tanti misteri mondani che fornivano quel tocco di eccentricità post-hippy alla figura di Steve Jobs: il motivo per cui la Mercedes dell’iCEO circolava sempre senza targa.  Presupponevo, sbagliando, di trovarmi di fronte ad un altro estratto del libro di Walter Isaacson. Lo svelamento del “segreto della targa” va invece attribuito a Jon Callas, CTO di Entrust con un passato alla Apple.

Amazon: biografia di Steve Jobs sarà libro più venduto dell’anno

La biografia ufficiale di Steve Jobs è in vendita da ieri in tutto il mondo, inclusa l’Italia, dove è stata tradotta e pubblicata da Mondadori. A sole 24 ore di distanza pare che il libro sia letteralmente destinato a fare scintille, e non solo per i contenuti esclusivi che Walter Isaacson ha raccolto nel corso di decine di interviste con Jobs e i suoi conoscenti, ma anche per le vendite. I pre-ordini della biografia hanno scalato le classifiche di Amazon, e il libro potrebbe diventare il più venduto dalla compagnia di Jeff Bezos di tutto il 2011.

Dalla biografia: Steve e la “distruzione di Android”; l’iCEO triste per HP

Lunedì prossimo uscirà in tutto il mondo la prima biografia autorizzata di Steve Jobs, firmata Walter Isaacson. L’attesa è alle stelle, mentre cominciano a trapelare altri brani salienti del libro che senza ombra di dubbio si piazzerà immediatamente in testa alle classifiche di vendita in mezzo mondo. Dopo La Stampa, che ieri ha pubblicato un interessante passaggio sul rapporto fra Jobs e Jony Ive e dopo Repubblica, che ieri ha pubblicato uno stralcio della traduzione italiana gentilmente fornito da Mondadori (il cortocircuito politico-editoriale è parecchio interessante) in cui si racconta la storia dell’iPod special edition per gli U2, ecco che oggi saltano fuori altri passaggi salienti grazie all’Associated Press.
Nella biografia si parla esplicitamente della rabbia di Steve nei confronti di Android e di come fu lui stesso ad ordinare la guerra legale contro HTC che aprì una seconda fase di quelle che ormai potremmo definire come “smartphone wars”. Ma ci sono anche altri spunti interessanti.

Spoiler Alert: seguono alcuni stralci della biografia, con dettagli riportati dalla Associated Press. Se non volete altre informazioni perché volete leggere il libro senza aver letto il “trailer”, non proseguite oltre.

Steve Jobs ha continuato a lavorare ad un “nuovo prodotto” fino al giorno prima della sua scomparsa

Masayoshi Son, CEO della compagnia telefonica giapponese Softbank

Masayoshi Son, CEO della compagnia telefonica giapponese Softbank

Non è nostra intenzione speculare sulla morte di Steve Jobs con articoli riguardanti notizie “trapelate” da chissà quali fonti o storielle raccontate da un qualche analista. Ciò che vi proponiamo è infatti la testimonianza diretta di Masayoshi Son, CEO della compagnia telefonica giapponese Softbank.

Pare che Son stesse partecipando ad un incontro con Tim Cook, quando ad un certo punto il CEO di Apple si sarebbe dovuto assentare a causa di un’improvvisa telefonata. Questo incontro avveniva il giorno stesso dell’ evento del 4 Ottobre, durante il quale veniva presentato al mondo il nuovo iPhone 4S: a chiamarlo era proprio Steve Jobs.

Apple Store chiusi per un ora il 19 ottobre

Apple Store Chiusi

Apple Store Chiusi

Mercoledì 19 ottobre Apple terrà un evento interno dedicato ai dipendenti per ricordare Steve Jobs. La cerimonia di commemorazione si terrà alle 10:00 del mattino presso il campus dell’azienda, la società però vuol fare in modo che tutti, ma proprio tutti i dipendenti possano assistere al tributo.

Per questo gli Apple Store resteranno chiusi per un ora, i commessi potranno così assistere all’evento che sarà trasmesso in tutti i negozi. Al momento purtroppo non sappiamo se la cosa sarà limitata ai negozi sparsi per gli Stati Uniti o se la direttiva è valida per tutti gli store.

Il mistero della “divisa” di Steve Jobs svelato nella sua biografia

Una delle trovate di Scoopertino che ironizzava sulla "divisa" di Steve Jobs

Era prevedibile: a due settimane dalla pubblicazione dell’attesissima e preordinatissima biografia ufficiale di Steve Jobs firmata da Walter Isaacson iniziano a circolare i primi stralci del libro a fini promozionali. Il brano che Isaacson (o molto probabilmente Simon & Schuster) ha fatto pervenire in anteprima a Gawker svela (per la prima volta in maniera definitiva) le origini dell’indumento più iconico della “divisa” pubblica di Steve Jobs, ovvero il suo classico “mock turtleneck” nero.
Isaacson rivela che il capo di abbigliamento, firmato dallo stilista nipponico Issey Miyake, nasconde una storia abbastanza curiosa. John Lasseter aveva rivelato un aneddoto simile al Financial Times nel 2010, ma Steve ha raccontato al suo biografo nei dettagli l’origine di quella scelta stilistica così particolare.

Il mondo a lutto per Steve Jobs

Fiori e mele sulla 5th Avenue

È successo davvero. Questo il primo pensiero, svegliandosi stamattina, “the day after”, quasi con quella tipica vana speranza di aver fatto solo un brutto sogno. Era la notizia che non avremmo mai voluto riportarvi, non così presto almeno.

Il mondo intero è a lutto. Ieri abbiamo assistito ad una vera e propria valanga di messaggi di cordoglio, di tributi, di semplici gesti che ci confermano in un modo o nell’altro l’importanza del genio che ci ha appena lasciato. In questo post vi riporteremo i pensieri e le parole di personalità quali Bill Gates, Steve Wozniak, Barack Obama, Rupert Murdoch e tanti altri che abbiamo trovato in giro per il web, tutte tradotte in italiano.

La biografia di Steve Jobs esce il 24 ottobre

Steve Jobs e Walter Isaacson

L’editore statunitense Simon & Schuster ha annunciato ieri che l’attesissima biografia di Steve Jobs firmata da Walter Isaacson arriverà sugli scaffali prima del previsto: non più a fine novembre come precedentemente annunciato bensì il prossimo 24 ottobre.
Il libro si può già ordinare su Amazon (dove le prenotazioni in questi giorni sono schizzate alle stelle) o anche tramite iBookstore. Nella versione italiana della libreria virtuale di Apple sono presenti due versioni del libro: una è l’edizione UK, a 15,99€, l’altra è la versione tradotta di Mondadori. Per entrambe la data di uscita è la stessa della versione americana, anche se Mondadori, cui avevo richiesto qualche giorno fa un commento, non ci ha fatto sapere se effettivamente la data è confermata ufficialmente e sostituisce la precedente.

L’autore dell’unica vera biografia autorizzata di Steve Jobs, ha condiviso con Phil Elmer-DeWitt, ieri, una testimonianza di cui vi consiglio vivamente la lettura. E’ un estratto dell’articolo che Isaacson ha scritto per il numero speciale di TIME di questa settimana, disponibile da oggi anche su iPad. Un altro estratto estremamente toccante dell’articolo di Isaacson è stato pubblicato da 9to5 Mac.

SetteB.IT porta a Cupertino i tributi dei lettori, inviate il vostro [Update]

Foto commemorativa a Palo Alto. Foto: jirfy on Flickr

Riprendiamo le pubblicazioni dopo la doverosa pausa che ha seguito l’annuncio della dipartita di Steve Jobs. Lo facciamo con la segnalazione di una bella iniziativa organizzata da setteB.IT (leggete il testo in fondo, in rosso) per permettere a tutti i lettori di portare fisicamente il proprio tributo a Steve Jobs in quel di Cupertino. Se volete far arrivare oltre oceano un pensiero, un’immagine o un’altra testimonianza per Steve potete farlo inviando un PDF di una pagina (in formato U.S. Letter, mi raccomando) all’indirizzo [email protected]. Verrà stampato insieme ai molti altri documenti che perverranno e saranno adagiati fra le migliaia di tributi già presenti in queste ore sul prato del Campus a Inifinite Loop.
Continuate a leggere per i dettagli.

Update del 9/10/2011: Missione compiuta, i vostri (e nostri) messaggi per Steve sono arrivati a destinazione. Leggete l’aggiornamento dell’articolo di setteB.IT

Un tributo a Steve lungo 21 km

Joseph Tame è un Digital Media Producer inglese che vive e lavora a Tokyo. Il suo hobby, a metà fra corsa e tecnologia, è quello di disegnare con il GPS: con il suo iPhone appresso, Tame corre per le strade di Tokyo secondo percorsi prestabiliti che una volta renderizzati su un’applicazione ad hoc rivelano un disegno sulla mappa. Un’intera sezione del suo sito è dedicata a questa sua passione.
L’ultima creazione dell’eclettico corridore tecnologico, super appassionato Apple, è un grande logo della Mela realizzato con una corsa di 21 km come tributo a Steve Jobs.

Steve Jobs: la biografia conterrà i dettagli delle dimissioni

È di poco più di un giorno fa la notizia che Steve Jobs ha rassegnato le dimissioni da CEO di Apple per lasciare il posto a Tim Cook. Non c’è dubbio che l’evento rappresenti un momento storico tanto per la compagnia (Jobs è stato CEO dal 2000 fino a ieri) quanto per l’uomo. Anche per questa ragione Walter Isaacson introdurrà i dettagli delle dimissioni di Apple in Steve Jobs, il suo libro biografico ufficiale sulla vita dell’ormai ex-CEO più importante della Silicon Valley.

Abramsky: Steve Jobs come Henry Ford e Walt Disney

Ford, Disney, Jobs

La notizia delle dimissioni di Steve Jobs, giunta nella notte fra mercoledì e giovedì, ha generato un comprensibile tsunami di reazioni disparate e ieri ha fatto il giro di tutti i media. Non mancano ovviamente le analisi di ogni ordine e grado, comprese quelle di certe pubblicazioni blasonate che ne hanno affidato la stesura a chi di Apple non si è mai occupato e lo dimostra con strafalcioni e banalità una via l’altra.
Non possono mancare, in casi come questi, i report degli analisti finanziari, preoccupati principalmente di capire quale sarà per Apple l’effetto dell’assenza di Steve Jobs al timone. Quasi tutti concordano sul fatto che Apple potrà continuare a percorrere la sua strada di successo senza intoppi e Mike Abramsky, di RBC Capital Markets, propone un interessante paragone fra Steve Jobs e altri due visionari le cui aziende fioriscono ancora oggi nonostante i rispettivi fondatori le abbiano lasciate molti anni fa.

Le dimissioni di Steve Jobs: the aftermath

Quel giorno, quello in cui Steve Jobs ha dato le proprie dimissioni, è arrivato. Tutti, più o meno, ci aspettavamo la notizia ma ciò non toglie che l’annuncio dato ieri notte dall’azienda sia stato un vero e proprio shock.
Nella lettera in cui annunciava l’abbandono della carica di CEO Steve Jobs ha fatto capire con una sola frase, “chiedo che sia messo in atto il nostro piano di successione”, che le procedure per il passaggio delle consegne erano già stabilite e decise, nonostante l’assenza di una strategia pubblica sia spesso stata oggetto di contestazione da più parti.
Cosa succede ora? John Gruber ha pubblicato qualche ora fa un articolo in cui riassume in maniera egregia quale sarà il futuro di una Apple senza Steve Jobs al timone.
E nonostante molti si siano attenuti alla facile equazione implicita dimissioni=peggioramento delle condizioni di salute di Steve, con tanto di titoli da brividi sui giornali online, il decano del giornalismo tecnologico statunitense, Walt Mossberg, sostiene che Steve continuerà ad essere coinvolto nelle decisioni strategiche dell’azienda.

Tim Cook è il CEO giusto per Apple?

La giornata di ieri, probabilmente, sarà la data dell’anno (o forse del decennio) per il mondo Apple. Le dimissioni di Steve Jobs, CEO e co-fondatore dell’azienda, costretto quasi sicuramente ad abdicare a causa delle sue serie condizioni salute. Il pomeriggio americano è stato sconvolto da questa notizia, quasi come un fulmine a ciel sereno. Ovunque, su Twitter, Facebook e i più famosi giornali/blog è apparsa la notizia.

Tim Cook, che era stato nominato CEO ad-interim per il periodo di assenza di Steve Jobs, sarà il nuovo amministratore delegato dell’azienda di Cupertino e dovrà fare i conti tutti i giorni con l’inevitabile ombra della gestione Jobs. Non sarà di certo facile, ma secondo il Consiglio di Amministrazione (e lo stesso Steve Jobs, che lo ha indicato come suo successore), Cook ha tutte le carte in regola per svolgere questo ruolo e per dare inizio ad una nuova era.

Steve Jobs rassegna le dimissioni

In una triste nota resa pubblica solo pochi minuti fa, Steve Jobs, fondatore della storica compagnia di Cupertino, ha rassegnato le dimissioni da CEO di Apple. Nella lettera, Jobs indica come suo successore Tim Cook, che lo ha sostituito nei suoi momenti di assenza dovuti alla salute cagionevole.