Tutte le interviste di Steve Jobs alla D Conference

Ieri si è chiusa la D10 Conference, la tre giorni di interviste e incontri con gli executive del settore dell’IT, organizzata da All Things Digital in California.
L’evento era stato inaugurato martedì da un’intervista di Kara Swisher e Walt Mossberg al CEO Apple Tim Cook ed è proseguita con molte altre “chiacchierate” interessanti, compresa quella fra Mossberg, Larry Ellison ed Ed Catmull dedicata al ricordo di Steve Jobs. 

Per commemorare ulteriormente la figura del co-fondatore Apple All Things Digital ha preparato una raccolta di tutti gli interventi di Steve alle D Conference degli anni passati e l’ha resa disponibile nella sezione podcast di iTunes, da cui è possibile scaricarla gratuitamente.

Aaron Sorkin parla del film su Steve Jobs alla D10


Aaron Sorkin è l’autore di The Social Network, pluripremiato lungometraggio sull’ascesa di Mark Zuckerberg. Ma non solo. Sorkin è (e sarà per diverso tempo) al lavoro sullo script del film su Steve Jobs, ispirato alla biografia scritta da Walter Isaacson. Lo sceneggiatore si è trovato a parlare con Walt Mossberg durante la D10 Conference, per discutere proprio sul film.

Larry Ellison e Ed Catmull parlano di Steve Jobs alla D10

In veste di CEO Apple Steve Jobs partecipò diverse volte alla D Conference organizzata dal suo amico Walt Mossberg. Ieri la D10 ha ricordato Steve con un panel dedicato cui hanno preso parte Ed Catmull, Presidente di Pixar, e Larry Ellison, CEO di Oracle, due delle figure più importanti nella vita professionale e personale del co-fondatore Apple.

L’argomento cardine era il ricordo di Steve e i due non hanno mancato di condividere alcuni interessanti aneddoti e riflessioni sull’uomo ma soprattutto sulla sua eredità. Un’eredità che secondo Ellison si può riscontrare non solo alla Apple ma anche nel modo in cui molti nuovi imprenditori della Silicon Valley gestiscono “il potere” all’interno delle proprie aziende.

Sotheby’s mette all’asta un manoscritto di Steve Jobs del 1974

Quanto può valere la nota manoscritta negli anni ‘70 da un diciannovenne appassionato di elettronica? Fra i 10.000 e i 15.000 dollari se quel diciannovenne si chiamava Steve Jobs.


E’ la valutazione che ha fornito la nota casa d’aste Sotheby’s per un documento di cinque pagine che sarà venduto il prossimo 15 giugno. E’ l’unico manoscritto di Jobs risalente al periodo in cui lavorava per Atari. Nella nota, destinata al suo manager Stephen Bristow, il futuro co-fondatore Apple aveva appuntato alcune osservazioni su un dettaglio elettronico relativo alla scheda madre del gioco Atari World Cup Football.

jOBS sarà girato nel garage dei genitori di Steve Jobs

jOBS

jOBS

Si intitola jOBS (Get Inspired) il film indipendente dedicato al co-fondatore di Apple con protagonista Ashton Kutcher, ex marito di Demi Moore e star della serie TV Due uomini e mezzo, sconosciuta (o quasi) dalle nostre parti, vero fenomeno di culto negli USA, con una media di 30 milioni di spettatori a puntata.

Le riprese di jOBS, fanno sapere i produttori, inizieranno a giugno, la produzione girerà in luoghi di “culto” come l’abitazione dove Jobs abitava da bambino, a Los Altos, in California.

Steve Jobs The Lost Interview, torna nelle sale il prossimo 11 maggio

Steve Jobs, The Lost Interview - TheAppleLounge.com

Steve Jobs, The Lost Interview - TheAppleLounge.com
Nel 1995 fu girato un documentario dal nome Triumph of the Nerds che, per essere realizzato, richiese un’intervista a Steve Jobs. Il video originale dell’intervista è andato perduto, ma, anni dopo, una copia su VHS è stata ritrovata dal regista del documentario nel proprio garage. Il video mostra lo Steve Jobs che da lì ad un paio d’anni circa sarebbe tornato a casa per poi iniziare la sua ascesa ed il conseguente cambiamento del mondo rispetto a com’era prima.

Il video è già apparso in poche, selezionate sale americane lo scorso novembre e sta per tornare a disposizione del pubblico a partire da venerdì prossimo, 11 maggio. Distribuito da Magnolia Pictures, il video di circa 70 minuti e chiamato Steve Jobs, The Lost Interview sarà disponibile in altre poche selezionate sale americane. Per l’elenco delle sale in cui sarà possibile vedere il filmato rimandiamo sul sito di Landmark Theatres nei cui cinema avverranno le proiezioni.

Infine, dopo il salto trovate il video del promo. Buona visione se passate nel Paese dello zio Sam o se vi trovate già lì. E non dimenticate di dirci nei commenti le vostre impressioni.

Steve Jobs nei panni di Roosevelt in un video promozionale Apple degli anni ’80

Per commemorare Steve Jobs ad un giorno dalla sua scomparsa, Harry McCracken pubblicò sul suo Technologizer un raro video che i collaboratori di Steve Jobs avevano montato per lui come regalo di compleanno.
Il video, ora rimosso da YouTube a causa di una lamentela di Sony ME per i diritti sulla canzone di Bob Dylan che faceva da colonna sonora, è un collage di spezzoni ripresi da materiale promozionale Apple e comprendeva anche alcuni camei di Steve Jobs. Fra gli altri, un piccolo passaggio conclusivo in cui Steve imitava Franklin Delano Roosvelt.
Ora il video da cui quel passaggio era tratto è riemerso grazie ad un esclusiva di Buzzblog (Network World): si tratta di un filmato promozionale di nove minuti intitolato 1944, destinato alla divisione vendite Apple internazionale che nel 1984 avrebbe iniziato a promuovere il Macintosh nel mondo.

Steve Jobs: le interviste degli anni di NeXT e Pixar

Steve Jobs è tornato ad Apple dopo avere passato 11 anni lontano dalla compagnia. Prima di questa “pausa”, Jobs ha fondato e reso famosa Apple. Rientrato nell’azienda alla fine degli anni 90 l’ha rilanciata, presentando al mercato gli iconici iMac e iPod. Ma cosa è successo in quei lunghi 11 anni? Ha cercato di rispondere a questa domanda Bren Schlender, che in un articolo per Fast Company recupera alcune interviste fatte proprio a Jobs da cui emergono interessanti dichiarazioni.

Page: “Le dichiarazioni di Jobs su Android? Tutta scena” [Aggiornato]

[Aggiornamento]: Steve Isaacson, biografo di Jobs, ha negato ieri sera le affermazioni di Page, spiegando le ragioni per cui Jobs era così “termonucleare” quando si trattava di parlare di Android. Il suo comportamento era dovuto alla sua esperienza con Microsoft. Jobs credeva in un sistema chiuso, dove fosse possibile controllare software e hardware. Gates era però riuscito a “rubare” l’interfaccia di Apple, e a rivenderla in maniera promiscua a Dell e IBM. Microsoft ha così superato Apple, diventando la forza dominante del mercato PC. Jobs aveva osservato la stessa situazione in ambito smartphone. Spiega Isaacson: “È la copia di quello che è successo con Android. Prima viene dato in licenza in maniera promiscua. Poi Android sorpassa Apple per quota di mercato. Questo lo ha fatto assolutamente infuriare. Non era una questione di soldi. Ha detto: ‘Non sono qui per essere comprato. Vi distruggerò’.”

Steve Jobs non odiava davvero Android, almeno non secondo a Larry Page, co-fondatore e attuale CEO di Google. No, dice Page, Jobs dimostrava il suo disprezzo verso il sistema operativo di Moutain View “solo per spettacolo”. Lo racconta proprio Page in una intervista pubblicata da Bloomberg Businessweek, cercando di mitigare le dichiarazioni che Jobs ha fatto al suo biografo, Walter Isaacson.

Ashton Kutcher interpreterà Steve Jobs in un film indipendente

Ashton Kutcher

Ashton Kutcher

Secondo quanto riporta Variety (noto sito di cinema e spettacolo) Ashton Kutcher interpreterà Steve Jobs in un film indipendente intitolato semplicemente “Jobs”. Sperando che non sia un pesce d’aprile in ritardo, l’ex fidanzato di Demi Moore si calerà nei panni del fondatore di Apple, un ruolo decisamente importante, di quelli che potrebbero rovinare una intera carriera insomma.

Del film non sappiamo nulla al momento, se non che sarà diretto da Joshua Michael Stern, mentre la sceneggiatura sarà opera di Matt Whiteley, nomi piuttosto sconosciuti al grande pubblico, comunque autori di film per la Disney ed altre importanti case di produzione cinematografiche.

Apple non ha più un CEO in divisa d’ordinanza

Tim Cook, il CEO di Apple non porta la divisa - TheAppleLounge.com

Che la mancanza di una figura carismatica come quella di Steve Jobs si faccia sentire è cosa nota a tutti. I keynote di Apple non sono più come prima e non si respira più quel velato campo di distorsione della realtà che aveva attirato anche le alte cariche governative americane e con cui il fu iCEO era solito condire ogni parola che usciva dalla sua bocca.Tim Cook, il CEO di Apple non porta la divisa - TheAppleLounge.com

Inoltre, Jobs era come un cartone animato. Come un eroe dei fumetti. Quei personaggi che siamo abituati a vedere vestiti sempre nello stesso modo. Dalla prima all’ultima puntata. Nelle foto ufficiali della leadership di Apple così come nella realtà. Nel quotidiano così come nelle grandi occasioni, magari seduto a tavola col Presidente degli Stati Uniti d’America. Come dimenticare i turtleneck neri coi Levi’s, le New Balance e gli occhiali (privi di montatura) alla Harry Potter? La divisa, spiegata poi nella biografia ufficiale di Jobs, sembrava dover essere una caratteristica anche del nuovo CEO (oltre che degli altri SVP -eccezion fatta solo per Ive-) seppur diversa da quella dell’iCEO visto come è solito vestirsi per le presentazioni di nuovi servizi e prodotti. Ed invece così non è.

Tutti i video di Steve Jobs in una sola pagina

Chiunque sia interessato alla storia di Apple o, più in generale, dell’informatica, ha sicuramente ricercato e visionato più volte i video in cui compare il compianto Steve Jobs in giro per la rete. Le sue apparizioni, tra keynote, eventi, interviste ed altro, sono tantissime e alcune molto difficili da trovare.

Scott Hurff, uno dei fondatori di Chili Tv, ha pensato di raccoglierli e catalogarli in una sola pagina: The Ultimate Steve Jobs Collection.

Steve Jobs riceve un Grammy postumo, lo ritira Eddy Cue

Steve Jobs

Steve JobsLo sapevamo da dicembre, all’edizione numero 54 dei Grammy Awards Steve Jobs sarebbe stato premiato con un Grammy postumo, per l’enorme contributo dato al mondo della musica. Detto fatto, durante la cerimonia il fondatore di Apple è stato premiato con un Trustees Award, riconoscimento prestigioso che nel corso degli anni è stato assegnato solamente a personalità che hanno cambiato davvero il mercato musicale.

Qualche nome? Les Paul, Clive Davis, Thomas Edison, Walt Disney ed i Beatles, non proprio gli ultimi arrivati insomma. A ritirare il premio Eddy Cue, vicepresidente della divisione Internet Software and Services di Apple.

Steve Jobs in Soul Calibur 5

Steve Jobs

Steve Jobs

Soul Calibur 5, uscito lo scorso 3 febbraio su PlayStation 3 ed Xbox 360, è un picchiaduro con un editor dei personaggi davvero ricco di opzioni e possibilità. Difficilmente troverete un editor così completo in altri giochi del genere, pensate che smanettando con pattern, pettinature e corazze è persino possibile ricreare Steve Jobs.

In particolare i giocatori giapponesi hanno messo mano all’editor per creare eroi ei cartoni animati e dei fumetti, un fan Apple ha dato vita al Steve Jobs, personaggio che poi può essere usato nel gioco.

Steve Jobs continua a “vivere” nell’Apple Campus

Le frasi celebri di Steve Jobs nell'Apple Campus

Le frasi celebri di Steve Jobs nell'Apple Campus
Immagine tratta da 9to5Mac.com

Nell’ottobre 2011 Apple ha subito il più grosso colpo dal momento della sua fondazione. La dipartita del co-fondatore Steve Jobs è ancora dura da assimilare anche se il mercato sembra averla già assimilata piuttosto bene visti i numeri che la Mela riesce a far registrare anche senza la presenza del primo iCEO.

L’importanza di Jobs per Apple stava nella passione che metteva in ciò che faceva, nel suo intuito, nella sua maniacale precisione e la cura dei dettagli. Ma, cosa più importante, era un gran motivatore. Se era ingrado di distruggere con le sue parole il lavoro dei suoi collaboratori, allo stesso modo era in grado di infondere in loro gli stimoli giusti per spingerli a fare sempre meglio.

Tim Cook, che Jobs lo conosceva molto bene, sa quanto le parole del suo ex capo potessero essere stimolanti e così a Cupertino le parole di iSteve risuonano ancora.

Unboxing: la stanza di Apple dedicata al design delle scatole

 

 

Inside Apple, il libro di Adam Lashinsky che sarà disponibile da domani, ha già rivelato dei segreti di Apple, ad esempio il fondamentale ruolo di Eddy Cue negli accordi di Apple con case discografiche e studi cinematografici, o l’importanza della figura di Scott Forstall nel piano di successione a Steve Jobs. A poche ore dal lancio ufficiale del libro arrivano altre indiscrezioni, riportate da NetworkWorld, in cui viene descritta una stanza dell’unboxing, un luogo dove Apple studia e progetta le scatole per i suoi prodotti.

Jobs aveva messo in guardia Push Pop Press?

Ammettiamolo: la demo mostrata pochi giorni fa del nuovo iBooks e, soprattutto, dei nuovi libri di testo per iPad ci ha sicuramente fatto tornare in mente Push Pop Press, l’azienda creata da due ex-ingegneri Apple che avevano provato a rivoluzionare l’editoria proponendo un nuovo concetto di interattività e lettura. Frutto del loro lavoro, “Our Choice” la versione digitale del libro di Al Gore sui cambiamenti climatici.

Il bellissimo progetto è poi finito nelle grinfie di Facebook, rimanendo solo un bell’esperimento lasciato a metà. Eppure, qualcuno si era già accorto di loro: stando a quanto riportato in questi giorni, lo stesso Jobs avrebbe contattato l’azienda per metterli in guardia dei possibili rischi legali della loro attività.

Steve Jobs, In Icons blocca la produzione dell’action figure

Steve Jobs

Steve JobsL’azienda cinese In Icons ha annunciato oggi di aver interrotto ufficialmente la produzione dell’action figure dedicata a Steve Jobs. La commercializzazione era prevista per il mese di febbraio, subito dopo l’anuncio però la società ha ricevuto subito critiche e commenti negativi.

Tandy Cheung, fondatore di In Icons, ha annunciato di aver fermato la produzione dell’action figure a seguito delle pressioni ricevute dalla stessa Apple e dalla famiglia di Steve Jobs. L’azienda non ha violato alcun copyright, sostiene Tandy, nonostante questo la produzione viene bloccata definitivamente.

Steve Jobs: la action figure legale in quasi tutti gli Stati Uniti

Anche voi avrete probabilmente pensato, vedendo la action figure di Steve Jobs comparsa sulla rete negli scorsi giorni, che non sarebbe durata a lungo. Gli avvocati di Apple hanno già inviato la loro lettera di cease and desist alla compagnia cinese che sta producendo il Jobs in miniatura, ma Paid Content sostiene che in realtà la bambola sarà legale in diversi stati, e Apple non avrà modo di interromperne la produzione e la vendita.