GV Connect, Google Voice per iPhone

Google Voice Connect

Google Voice Connect

Dopo che Apple ha rivisto e modificato le rigide regole per l’accettazione delle applicazioni su App Store, iniziano ad arrivare software interessanti, come questo GV Connect, in fase di approvazione da oltre un anno e che solamente ora ha trovato spazio negli scaffali virtuali di App Store.

GV Connect è un app che permette di effettuare chiamate VoIP tramite iPhone ed iPod Touch, sfruttando Google Voice. Il servizio di Big G è attivo per ora solamente negli Stati Uniti. In ogni caso si tratta di un passo avanti importante, un precedente difficilmente ignorabile che permetterà ad altre applicazioni simili di sbarcare su App Store nel prossimo futuro. In primis quella ufficiale di Google, nel limbo da mesi.

Apple è diventata più permissiva nell’approvazione delle app?

La settimana scorsa, come vi abbiamo fatto sapere in un post precedente, Apple ha rilassato alcuni dei vincoli dell’App Store. In particolar modo sono stati rivisti i paragrafi 3.3.1, 3.3.2 e 3.3.9 dei termini di servizio di iOS 4 che impedivano l’utilizzo di compilatori di terze parti come il packager for iPhone di Adobe.

Oltre a garantire una visione più “aperta” della piattaforma e permettere a più sviluppatori di avvicinarsi al mondo di iOS, sembra che la decisione abbia condizionato in qualche modo anche il processo di approvazione delle app. Come riporta il Los Angeles Times, infatti alcuni sviluppatori, che avevano visto “parcheggiare” le proprie app per diverso tempo in attesa di approvazione, sono stati avvisati di aver superato il processo di selezione.

Gangstar Miami Vindication in uscita il 23 settembre

Gangstar Miami Vindication 2

Gameloft ha annunciato la data di uscita su App Store di Gangstar 2 (il titolo ufficiale è Gangstar Miami Vindication). Il gioco uscirà il 23 settembre (il prezzo non è stato ancora comunicato) e sarà compatibile con iPhone ed iPod Touch. La versione ottimizzata per iPad uscirà nelle prossime settimane.

Gangstar è un gioco d’azione che ricorda molto da vicino Grand Theft Auto. Il primo capitolo, rilasciato nell’estate 2009, ha ottenuto uno strepitoso successo (più di un milione di copie “virtuali” vendute) e questo seguito, ne siamo sicuri, riuscirà a fare anche meglio del suo predecessore.

Apple ancora sotto accusa da parte di FTC

Apple FTC

La FTC (Federal Trade Commission, l’associazione americana che si occupa, tra le altre cose, di garantire la libera concorrenza) non allenta la presa su Apple. Secondo quanto riportato dalla sempre ben informata Yukari Iwatani Kane del Wall Street Journal, la casa di Cupertino è ancora sotto indagine da parte della commissione, nonostante le recenti modifiche apportate ai T.o.S. dell’iOS developer program e la pubblicazione delle linee guida per lo sviluppo e la pubblicazione di applicazioni su App Store.

La storia è nota, anche confermata solo indirettamente dal riserbo che la FTC ha mantenuto sui documenti relativi a questa indagine. Apple è finita sotto inchiesta per le sue rigide regole sullo sviluppo delle app. Nello specifico il vecchio agreement poneva seri limiti alla pubblicazione di applicazioni sviluppate con tool diversi da Xcode.

Adobe Flash CS5: Adobe riprende lo sviluppo del Packager for iPhone

Gli inaspettati cambiamenti di ieri che hanno drasticamente allentato, fra le altre, le restrizioni dell’App Store verso le applicazioni realizzate con compilatori di terze parti hanno avuto subito una conseguenza importante.
Adobe ha annunciato ufficialmente che è già ripartito il lavoro di sviluppo sul Packager per iPhone, un tool di compilazione integrato in Flash CS5 che permette ai developer di creare un’applicazione per iPhone direttamente dal codice sviluppato con Action Script 3.

App Store: ecco le linee guida per l’approvazione delle app

Apple ha annunciato la rimozione dei limiti sulla pubblicazione di applicazioni per iPhone, iPod touch o iPad sviluppate e compilate con strumenti altri rispetto ad Xcode. E’ una svolta interessante che sembra mettere la parola fine alle polemiche degli ultimi mesi seguite ai cambiamenti apportati in questo senso ai T.o.S. di iOS 4.0.E’ stata rimossa anche la sezione del paragrafo 3.3.9 che sembrava mettere fuori gioco AdMob, la concessionaria di pubblicità di proprietà di Google diretta concorrente di iAd.

In un insolito sprazzo di trasparenza, che si spera sia l’inaugurazione di un nuovo corso per l’App Store ma che potrebbe anche essere stato forzato dal crescente interesse degli organi statunitensi che vigilano sulla concorrenza, Apple ha pubblicato per la prima volta le linee guida sulle modalità di approvazione delle applicazioni in App Store.

App Store: Apple apre ai compilatori di terze parti e pubblica le regole di approvazione

Con una mossa abbastanza inaspettata, ma forse resa necessaria dal recente scrutinio cui era stata sottoposta da parte degli organi regolatori della concorrenza, Apple ha comunicato oggi di aver rivisto le sezioni 3.3.1, 3.3.2 e 3.3.9 dei termini di servizio dell’iOS developer program. Si tratta delle clausole che impedivano agli sviluppatori di utilizzare compilatori di terze parti (e cross-compilatori) per creare le proprie applicazioni per iPhone, iPod e iPad.

Adobe, che aveva puntato su un iPhone packager da inserire nella versione CS5 di Flash era forse la vittima più illustre di questa restrizione (motivata da Steve Jobs in persona nella sua lettera aperta “pensieri su Flash”).

Ventata di trasparenza generale per App Store: sono state pubblicate per la prima volta anche le linee guida sulla metodica di approvazione delle applicazioni.

Update: Vista la piega che ha preso la notizia rimbalzando per agenzie e testate online abbastanza importanti, è bene specificare. Flash Player non c’entra niente con questo cambiamento. Per farla breve: ora gli sviluppatori potranno usare il compilatore per iPhone di Adobe Flash CS5, ma di Flash come “plugin per la visualizzazione di video online”, come si legge in giro, su iOS non ne vedremo traccia anche dopo queste modifiche.

La crescita di App Store e iPhone Music Store a confronto

Asymco ha pubblicato un interessante grafico comparativo fra la crescita del numero di download su iTunes Music Store e su App Store. L’ immagine che vedete in apertura parla chiaro: App Store è arrivato in 2 anni e un paio di mesi al livello che iTunes Music Store ha raggiunto più o meno in 5 anni.

Se questo livello di crescita dovesse continuare ad essere rispettato, e non ci sono validi motivi perché non debba esserlo, secondo l’autore del grafico il sorpasso delle applicazioni sulle canzoni potrebbe avvenire anche prima della fine dell’anno. Non è detto che sia esattamente così e i fattori da tenere di conto sono tanti, ma è praticamente certo che al più tardi nel 2011 App Store supererà abbondantemente i volumi di scaricamento dello Store musicale.

Tutti i numeri del Keynote di ieri

In mezzo alla miriade di prodotti, software e nuovi servizi che Jobs ha presentato ieri (durante un keynote ricco di novità), non sono mancati i “numeri”, o meglio i traguardi raggiunti dall’azienda e che l’iCEO ha giustamente sottolineato nel corso dell’evento.
Canzoni scaricate, applicazioni disponibili, utenti registrati: decine di numeri e cifre che Jobs ci ha presentato e che riassumiamo qui per dare un’idea di quanto Apple sia cresciuta nell’ultimo periodo.

Gli Angry Birds verso il grande schermo?

Mikael Hed, CEO di Rovio – Foto: Reuters

Angry Birds, il gioco per iPhone e iPod in cui una ciurma di uccellini vendicativi deve distruggere le costruzioni dei porcellini verdi ladri di uova, è uno dei più grandi successi dell’App Store. In testa alle classifiche di 60 paesi per mesi e mesi, l’app è stata scaricata per ben 6,5 milioni di volte nella sua versione a pagamento (0,99$ – 0,79€) e 11 milioni di volte nella versione “lite”.

Adesso la Rovio, la firm di sviluppo finlandese che ha creato il gioco, sta seriamente valutando una gran quantità di offerte. Gli investitori pronti a riversare capitali sull’azienda non mancano e fra le possibilità offerte alla software house c’è anche quella di estendere al grande schermo il media franchise degli uccellini arrabbiati.

Camera+ rimossa dall’App Store: chi scherza col fuoco…

Ricordate la notizia di qualche giorno fa relativa all’ottima Camera+ per iPhone, sviluppata da Taptaptap? Riassumendo brevemente l’accaduto, il team di sviluppatori aveva sottoposto ad Apple un aggiornamento dell’applicazione che permetteva di usare i tasti volume per azionare lo scatto della foto, garantendo maggiore stabilità (dato che si potrebbe impugnare comodamente l’iPhone con due mani) evitando di ricorrere all’uso del tasto a schermo.
La cosa non è andata giù ad Apple che ha rifiutato l’aggiornamento; sembrava comunque che tutto potesse finire lì, dato che quelli di Taptaptap erano perfettamente a conoscenza che una funzionalità del genere sarebbe stata respinta al 100% e non si erano granché lamentati dell’accaduto e avevano anzi applaudito la coerenza del team di approvazione di Apple.
Ma oggi, Camera+ è sparita dall’App Store. Come mai?

Camera+ e l’uso “improprio” dei tasti volume di iPhone

Doverosa premessa: se state cercando un’applicazione per scattare foto col vostro iPhone che racchiuda tutte le funzioni di cui potreste aver bisogno (effetti, condivisione su social network, stabilizzatore di immagini), allora non pensateci due volte e compratevi Camera+ [link iTunes], sviluppata da Taptaptap.
Premessa a parte, Camera+ rappresenta un ottimo compromesso per tutti coloro che cercano un’applicazione in grado di racchiudere diverse funzionalità, con una grafica accattivante ed una buona dose di effetti per personalizzare i propri scatti.
In un’ottica di costante miglioramento, i ragazzi di Taptaptap hanno sottoposto ad Apple, in questi giorni, la nuova versione della loro applicazione che prometteva di scattare foto utilizzando i tasti volume dell’iPhone anziché i pulsanti a schermo.
E indovinate un po’? Apple ha rifiutato l’aggiornamento.

Quel brevetto Apple “molto simile” all’app Where To

Non è un mistero che negli Stati Uniti si possa brevettare anche la proverbiale acqua calda e che nel campo del software questo abbia dato vita a casi estremi di patent trolling, con aziende che registrano metodi e sistemi banalissimi al solo fine di denunciare quelle aziende che faranno uso di sistemi analoghi.

Anche Apple registra brevetti ad un ritmo elevatissimo e spesso su queste pagine ne parliamo perché indicativi di possibili evoluzioni tecnologiche future per i prodotti della Mela. La patent application n° 20100190510 però è un po’ diversa e fa sorgere qualche lecito dubbio sulla condotta di Apple. Dan Wineman ha notato una strana somiglianza fra l’idea contenuta nel brevetto, la grafica allegata come descrizione e un’applicazione della FutureTap chiamata WhereTo.

Apple VS Adobe, la FTC “conferma” l’indagine sul SDK negando i documenti

E’ già da un paio di mesi che si vocifera di una possibile indagine della Federal Trade Commission sulla legittimità del paragrafo 3.3.2 dei nuovi T.O.S. dell’SDK di iOS 4, ovvero la postilla che ha tagliato fuori il compiler di applicazioni per iPhone che Adobe aveva integrato in Flash CS5 e, di fatto, i cross-compiler di terze parti. E’ stata proprio l’azienda di San José a depositare un esposto sulla questione presso la Commissione Federale per il Commercio.

Ora qualche conferma in più arriva da Wired. La FTC si è infatti rifiutata di fornire ai giornalisti le circa 200 pagine di documentazione raccolte sull’argomento a seguito della segnalazione di Adobe. Motivo: la possibilità che la diffusione dei contenuti interferisca con le indagini in corso e con i possibili provvedimenti che la FTC si riserva di prendere.

Application Loader, dal 22 luglio gli sviluppatori dovranno usarlo


In questo caldo luglio 2010 Apple non smette di lavorare e fa sempre e comunque parlare di sé. L’ultima novità riguarda gli sviluppatori per il mondo mobile della Mela che hanno avuto un comunicazione proprio in queste ore.

La comunicazione riguarda il modo con cui gli sviluppatori inviano sui server di Apple le loro applicazioni. A partire dal prossimo 22 luglio dovranno usare il tool Application Loader presente già nell’iPhone SDK 3.2. A Cupertino hanno scelto questa modalità perché ritenuta molto veloce per l’upload e, pertanto, dopo la data indicata da Apple, non si potrà più inviare i binary delle applicazioni tramite l’interfaccia di iTunes Connect.

iAd, un developer incassa 1,372.20 $ in un giorno

Quanto rende iAd rispetto ad altri network pubblicitari? Permetterà agli sviluppatori di affidare le revenue delle proprie applicazioni interamente alla pubblicità? A giudicare dai primi numeri resi pubblici da un developer pare che la risposta a queste due domande sia affermativa, anche se è ancora decisamente presto per trarre delle conclusioni.

Jason Ting ha realizzato un’applicazione che utilizza il flash LED dell’iPhone 4 come torcia. Un’applicazione semplicissima che,  assieme ad altre (in)utility con la stessa funzione, è arrivata sull’App Store da pochi giorni dopo una lunga revisione tecnica da parte di Apple. A fare la differenza, la presenza degli iAd integrati che hanno permesso allo sviluppatore di incassare ben 1372,20$ in un giorno.

App Store: altre due bocciature che fanno discutere

Non si placano le polemiche sul sistema di revisione delle applicazioni con contenuti editoriali che vengono ammesse nell’App Store.
Dopo il caso di Mark Fiore, il vignettista satirico vincitore di un premio Pulitzer che si è visto ri-approvare la sua app rifiutata a dicembre 2009 dopo la vittoria dell’ambito premio (e l’intervento di Steve Jobs) è ora il turno dell’editore Cagle Cartoons. La società di Daryl Cagle, cartoonist per MSNBC, si è vista rifiutare un’applicazione che raccoglie caricature del golfista Tiger Woods, il cui contenuto, secondo il solito recensore anonimo, era da considerarsi opinabile.

Anche l’editorialista di Vanity Fair Michael Wolff, le cui columns sono note per i toni quasi offensivi nei confronti di Steve Jobs (al quale il giornalista riserva spesso attributi del calibro di “dittatore”, “nevrotico”, “terrificante”), lamenta la bocciatura di un’applicazione che raccoglie i suoi editoriali pubblicati da Newser.com.

Se il vignettista vince il Pulitzer, App Store ci ripensa

Update: Steve Jobs ha risposto ad una email di un utente sulla questione ammettendo che nel caso in questione Apple ha fatto un errore a cui sta rimediando. Ho come l’impressione che almeno uno dei membri del team di recensione di App Store debba provvedere ad aggiornare il suo curriculum.


Mark Fiore è il primo vignettista online ad aver vinto un premio Pulitzer. Le animazioni di satira politica che gli sono valse il premio vengono ospitate dal sito del San Francisco Gate e ritraggono in leader mondiali in maniera caricaturale e grottesca.  E la natura di questi contenuti multimediali che nel dicembre scorso convinse un qualche anonimo cerbero dell’App Store a respingere all’ingresso l’applicazione NewsToons per iPhone di Mark Fiore.

Nelle motivazioni del rifiuto veniva spiegato all’autore che l’applicazione conteneva del materiale obiettabile che ridicolizzava figure pubbliche. Per un vignettista satirico era ben difficile trovare il modo di eliminare il problema e perciò Fiore decise di non tentare un secondo invio dell’applicazione.

Ora che Fiore ha vinto il Pulitzer e attorno alla questione della mancata pubblicazione della sua app si è alzato un discreto polverone mediatico, Apple ha contattato il vignettista e gli ha chiesto di inviare di nuovo la sua applicazione perché sia riesaminata. Non dubitiamo che l’applicazione godrà di un trattamento preferenziale e che presto comparirà online su App Store.

Opera Mini porta “la scelta” in App Store

C’era una volta un temibile drago che teneva in ostaggio un sistema operativo permettendo l’utilizzo di un solo browser, magari anche camuffato sotto altre sembianze. Un giorno però arrivo un prode cavaliere che, dopo aver vagato per mesi e mesi in cerca dell’arma vincente, sconfisse il drago e, tra lo stupore generale, permise al famoso OS di utilizzare finalmente un altro browser“.

Ieri, come ben sapete e colgo l’occasione per ringraziare tutti quanti per le tantissime segnalazioni, oltre ad essere il giorno dei nuovi MacBook Pro è stato anche il primo giorno di Opera Mini in App Store: iPhone e iPod touch, dunque, possono finalmente avvalersi di un browser alternativo. Mi piace pensare ad Opera Mini come ad un “prode cavaliere che ha portato la possibilità di scelta” in App Store anche se il software acerbo fa rimpiangere il fido Safari.

App Store avrà una categoria dedicata a contenuti per adulti

Dopo aver deciso di eliminare dal proprio store virtuale tutte le applicazioni con contenuti per adulti, Apple sembra decisa a reintrodurli e a renderli disponibili per la vendita ma “confinandoli” in una categoria apposita.

Come riporta MacStories, infatti, esistono due nuove categorie su App Store (vuote per il momento, probabilmente perché non sono ancora pronte) dedicate a contenuti “Explicit”, una delle quali è specifica per iPad: “Top Explicit Paid Software” e “Top Explicit iPad Software”. Probabilmente si tratta di un errore di qualche tecnico che ha svelato in anticipo le intenzioni dell’azienda di Cupertino. E’ possibile, essendo coinvolto anche iPad, che la conferma ufficiale arrivi il 3 aprile insieme al lancio ufficiale della “latest creation” della Mela (ma sono solo supposizioni, trattandosi di rumors). Apple aveva deciso di rimuovere le applicazioni dai contenuti per adulti, ultimamente in discreta crescita, a seguito delle numerose lamentele da parte dei propri clienti.

iTunes Store: ora si possono regalare le app

Apple ha aggiunto la possibilità di regalare applicazioni per iPhone e iPod touch su iTunes Store. La novità è da poco entrata in vigore con un cambiamento apportato al contratto di licenza del software (che andrà di nuovo accettato dall’utente). Adesso dal menu a tendina di ciascuna applicazione è possibile selezionare l’opzione “Regala questa App”, che porterà ad una schermata speciale dove andranno inseriti i dati del destinatario (o dei destinatari – sono possibili anche regali multipli), il proprio nome e l’eventuale messaggio che si vuole far arrivare al beneficiario dell’applicazione.