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MobileMe in arrivo. Rivoluzione o flop?
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Apple ha annunciato che la transizione da .Mac a MobileMe avverrà per gli utenti italiani dalle ore 3:00 di giovedì mattina, 10 luglio, fino alle ore 9:00 del giorno stesso. Il passaggio è programmato sull’ora di Cupertino e dunque per gli americani della West Coast il periodo di tempo necessario per la transizione sarà ricompreso fra le 18:00 e le 24:00 del 9 luglio.
I media americani, con il comportamento da avvoltoi che purtroppo talvolta li caratterizza, dall’ultimo keynote si stanno interessando ad Apple più per le condizioni di salute di Steve Jobs che per parlare dei prodotti dell’azienda. Gli argomenti clou sono riassunti dalle domande: “Chi sarà il successore di Steve Jobs?” e “Apple sarà la stessa senza El Jobso?“. La risposta alla seconda domanda è certamente no. E’ comunque lecito cercare una risposta alla prima, non per le ragioni che muovono i giornalisti senza scrupoli che legano direttamente la dipartita di Steve alle fluttuazioni azionarie della società, ma, come ha fatto P. De Witt di Apple 2.0, più che altro per capire chi ha aiutato Steve a rendere Apple la potenza che è diventata nel corso degli ultimi dieci anni e chi potrà succedergli in un futuro che speriamo possa essere il più lontano possibile. Vediamo insieme quali possono essere, secondo noi, i 6 nomi più probabili. Non dimenticate di dire la vostra nei commenti!
Durante la presentazione di MobileMe sul palco del Moscone Center, Phil Schiller ha introdotto le nuove funzioni del servizio spiegando che gli utenti avrebbero potuto sfruttare le nuove features collegandosi al sito Me.com con i moderni browser. Oggi, grazie allo screenshot (courtesy of TUAW), in cui è possibile leggere i requisiti tecnici per l’accesso al servizio e che vedete ad inizio post, sappiamo di preciso che cosa intendesse il SVP di Apple per “moderni browser“.
Apple ha distribuito agli sviluppatori la seed 9E17 della versione 10.5.4 di Mac OS X, a circa dieci giorni dal rilascio della precedente beta fix. Con la release attuale sono stati risolti un paio di bug che erano stati rilevati nella seed precedente e come sempre da parte degli sviluppatori di Apple non sono stati segnalati problemi al momento del rilascio. Il nuovo major upgrade potrebbe inoltre vedere la luce prima dell’11 luglio, a poco più di un mese dal rilascio di Mac OS X 10.5.3.
Apple ha presentato Snow Leopard, il successore di Mac OS X 10.5, come un sistema operativo privo di nuove features appariscenti e focalizzato sul miglioramento delle prestazioni generali di Mac OS X grazie ad innovazioni quali Grand Central e Open CL. Citando fonti interne all’ambito degli sviluppatori, Daniel Eran Dilger di Roughly Drafted ha stilato un’interessante elenco di una decina di ulteriori features di Snow Leopard che sono sicuramente innovazioni interessanti per tutti gli utenti, anche se per la maggior parte di essi saranno quasi invisibili. Fra queste troviamo Sproutcore, il framework Javascript di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, il compiler LLVM e la versione 1.4 del CUPS, il Common Unix Printing System, progetto Open Source al quale Apple contribuisce attivamente assieme ad una vasta comunità di sviluppatori indipendenti, e il supporto al file system ZFS. Vediamo insieme di cosa si tratta e quali sono le novità più interessanti.
Ieri Engadget ha segnalato alcuni screenshots realizzati dal sito ApfelTalk.de in cui viene mostrata una funzione di Safari 4 denominata “Save as a Web application“. I fermo immagine sarebbero stati realizzati sulla nuova versione di Mac OS X Snow Leopard, ma la l’opzione del browser in questione è già disponibile nella Beta della versione 4 di Safari, e anche TAL l’aveva già scovata durante la recensione della release preliminare, pubblicata a poche ore dalla presentazione del WWDC. Cerchiamo di capire insieme perché questa opzione apparentemente poco significativa è invece un’importante novità.
I sondaggi sono un’arma efficacissima da brandire per difendere questa o quella causa. Oggi i detrattori di iPhone possono sguainare una nuova spada, grazie allo studio condotto da iShare in Giappone, secondo il quale il 91% dei nipponici non è affatto intenzionato a comprare iPhone 3G. La causa del malcontento, secondo quanto mostrato dal sondaggio, sarebbe quasi totalmente imputabile all’impossibilità di sostituire la batteria. E’ vero, è un duro colpo (lanciare uno smartphone 3G che non piace alla gran parte dei giapponesi è come lanciare un nuovo tipo di pasta che non piace alla maggior parte degli italiani) ma è vero anche che le modalità secondo le quali iShare ha condotto la propria ricerca lasciano parecchio a desiderare. Vediamo perché.
Lo sviluppatore che oggi volesse creare un’applicazione per il web si troverebbe davanti ad un bivio: potrebbe scegliere di sviluppare il proprio progetto con le tecnologie proprietarie di Adobe (Flash, Air), di Microsoft (Silverlight) o di Sun (Java), con il conseguente set di plugin che l’utente dovrà scaricare per il loro funzionamento; potrebbe invece decidere di seguire la strada tracciata da Google ed utilizzare linguaggi Open, come HTML, Javascript, Ajax e CSS. Con questi semplici strumenti i programmatori di Google hanno creato applicazioni che possono gareggiare quasi alla pari con le più note e complete applicazioni desktop, senza nemmeno necessitare dell’installazione di un semplice add-on. Apple, in un momento critico per lo sviluppo del cosiddetto cloud computing, ha scelto la seconda alternativa per sviluppare il nuovo servizio MobileMe: secondo i rumors del WWDC, il successore di .Mac è stato creato su piattaforma SproutCore, un framework open basato su Javascript. Cerchiamo di capire insieme cosa significa tutto questo.
Un nuovo banner-spot della serie Get A Mac, sulla falsariga di quelli già visti su New York Times e Wall Street Journal ha fatto la propria comparsa ieri sulle pagine di The Onion, nota testata giornalistica online americana. Nell’ad che è possibile vedere nel video dopo il salto, PC tenta un ennesimo stratagemma per cambiare la cattiva nomea di Windows Vista: stavolta ci prova con un newswire, un display luminoso sul quale dovrebbero scorrere i titoli delle principali notizie positive sul mondo PC. Inutile dire che ancora una volta nulla va come previsto.
Twice the speed, half the price. Il doppio della velocità alla metà del prezzo. E’ questa la formuletta magica pronunciata da Steve Jobs sul palco del Moscone Center esattamente una settimana fa durante la presentazione di iPhone 3G. Abbiamo visto però che il prezzo scenderà solo per chi deciderà di sottoscrivere un abbonamento, mentre chi volesse comprare iPhone per utilizzarlo con la sua ricaricabile dovrebbe sborsare intorno ai 500 Euro. Ma c’è un attore della vicenda per il quale il costo netto di iPhone è diminuito notevolmente, e si tratta di Apple. Secondo un’analisi preliminare dei materiali condotta da Portelligent, un’azienda Texana specializzata in questo tipo di ricerche, il nuovo iPhone potrebbe costare a Steve e soci solamente 100$ per unità. Un bel risparmio rispetto ai 170$ necessari per l’assemblaggio di un iPhone di prima generazione.
Secondo quanto riportato dal CEO di T-Mobile Germania Philipp Humm, intervistato dal quotidiano WeltOnline, il carrier si appresterebbe ad annunciare le tariffe e il costo di iPhone 3G per i cugini tedeschi. Sulla falsariga di quanto annunciato da O2 in UK T-Mobile venderà l’iPhone 3G ad 1€ per chi sceglierà di sottoscrivere l’abbonamento più costoso [UPDATE: sul sito di T-Mobile sono ancora presenti le vecchie tariffe, valide fino al trenta giugno. Le nuove tariffe sono riassunte in questo comunicato]. Nel frattempo MacRumors segnala la scoperta di un lettore, che ha trovato un riferimento ad una presunta iSight HD all’interno di uno dei file di sistema di Quick Time. E’ in arrivo una nuova webcam made in Cupertino?
L’attenzione di Apple alla riservatezza e l’ossessione per la segretezza a volte sembrano assumere i contorni della paranoia. O almeno è quanto emerge dal divertente e divertito reportage di Matt Hamblen, giornalista di ComputerWorld, che lunedì, dopo aver seguito il keynote, si trovava nella zona riservata alla stampa all’interno del Moscone West per lavorare al proprio articolo. Quando ha avuto bisogno del bagno Hamblen ha scoperto che non sarebbe potuto andarci se non accompagnato da un operatore dell’organizzazione.