iPad 3, evento Apple il 7 marzo?

Il punto interrogativo lo dobbiamo mettere perché si tratta di un rumor, ma la fonte è attendibile e i dubbi sono pochi: le indiscrezioni provengono da iMore, il vecchio TiPB, che più volte in passato ha dimostrato di non parlare a vanvera. La data (7 marzo) è in linea con la previsione di All Things Digital, un mercoledì, giorno tradizionale per eventi di questo tipo.

Anche Jim Dalrymple di LoopInsight, uomo ben informato e con “fonti” all’interno di Apple,  ha confermato la data con uno jobsiano “Yep” dopo aver smentito recentemente i rumor su un evento a febbraio. Ok, assodato che stavolta ci siamo, citate le fonti e tutto il resto, cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo iPad?

Il fascicolo FBI di Steve Jobs

Nel 1991 l’allora Presidente degli Stati Uniti George Bush Senior aveva pensato di affidare a Steve Jobs un ruolo governativo all’interno del President’s Export Council, organo consigliare sul commercio internazionale. In definitiva non se ne fece nulla, ma all’FBI venne comunque dato mandato di indagare sul background del candidato Steve Jobs alla ricerca di eventuali elementi di incompatibilità con la carica che il Presidente intendeva assegnargli.
Il risultato di quell’indagine, condotta da svariati uffici del Bureau sparsi per gli Stati Uniti, è divenuta di pubblico dominio. Il fascicolo (link PDF), datato 13 febbraio 1991, si compone di 191 pagine di dossier ottenuto intervistando conoscenti e amici del soggetto Steve Jobs. E’ un curioso spaccato sullo Steve Jobs di quel periodo, che tuttavia si può sintetizzare in quattro punti: Steve Jobs ha fatto uso di droghe, sapeva distorcere la realtà a proprio favore, stava antipatico a tanta gente e non ha mai fatto parte del partito comunista. Capirai che novità.

VP of iPod and iPhone Engineering lascia Apple

Il 2011 è stato un anno caldo per quanto riguarda gli addii, almeno per Apple. Diverse importanti figure hanno infatti deciso di lasciare il proprio posto a Cupertino per proseguire altrove la loro carriera. Il 2012 si apre come il 2011 si era chiuso, con David Tupman che lascia la compagnia. Tupman era Vice President of iPhone and iPod Engineering, e lascia un posto che occupava ad Apple da oltre dieci anni. A lui va riconosciuto il merito di avere lavorato fin dal primo iPod ai lettori multimediali di Cupertino, lavoro per il quale è stato in breve tempo promosso a VP of iPod Engineering. Quando è stato ufficializzato lo sviluppo di iPhone nel 2007, Tupman è stato messo a controllare anche quella branca dell’hardware Apple, acquisendo il nuovo titolo che ha lasciato proprio con la fine del 2011.

Steve Jobs continua a “vivere” nell’Apple Campus

Le frasi celebri di Steve Jobs nell'Apple Campus

Le frasi celebri di Steve Jobs nell'Apple Campus
Immagine tratta da 9to5Mac.com

Nell’ottobre 2011 Apple ha subito il più grosso colpo dal momento della sua fondazione. La dipartita del co-fondatore Steve Jobs è ancora dura da assimilare anche se il mercato sembra averla già assimilata piuttosto bene visti i numeri che la Mela riesce a far registrare anche senza la presenza del primo iCEO.

L’importanza di Jobs per Apple stava nella passione che metteva in ciò che faceva, nel suo intuito, nella sua maniacale precisione e la cura dei dettagli. Ma, cosa più importante, era un gran motivatore. Se era ingrado di distruggere con le sue parole il lavoro dei suoi collaboratori, allo stesso modo era in grado di infondere in loro gli stimoli giusti per spingerli a fare sempre meglio.

Tim Cook, che Jobs lo conosceva molto bene, sa quanto le parole del suo ex capo potessero essere stimolanti e così a Cupertino le parole di iSteve risuonano ancora.

Macworld | iWorld 2012, il meglio dei prodotti presentati all’evento

Si è da poco concluso il Macworld, la celebre fiera cui Apple ha dato l’addio nel 2009, e che continua a crescere di anno, più forte di prima dato che non ci sono più i prodotti di Cupertino a rubare la scena.

Come vi avevamo anticipato, da quest’anno il Macworld ha cambiato nome in Macworld | iWorld a sottolineare che la fiera si sta espandendo, arrivando ad abbracciare l’intero ecosistema Apple, fatto non più di soli Mac ma anche di iPhone, iPad e iPod.
Qui vi presentiamo una selezione dei migliori prodotti presentati durante l’evento e redatta da Macworld (il Best of Show, per intenderci) così che possiate iniziare a risparmiare per poterveli permettere.

Unboxing: la stanza di Apple dedicata al design delle scatole

 

 

Inside Apple, il libro di Adam Lashinsky che sarà disponibile da domani, ha già rivelato dei segreti di Apple, ad esempio il fondamentale ruolo di Eddy Cue negli accordi di Apple con case discografiche e studi cinematografici, o l’importanza della figura di Scott Forstall nel piano di successione a Steve Jobs. A poche ore dal lancio ufficiale del libro arrivano altre indiscrezioni, riportate da NetworkWorld, in cui viene descritta una stanza dell’unboxing, un luogo dove Apple studia e progetta le scatole per i suoi prodotti.

Perché Apple costruisce i suoi iPhone in Cina?

La scorsa settimana, durante un dibattito alla CNN fra i principali candidati repubblicani alla presidenza degli Stati Uniti, l’ex Governatore della Pennsylvania Rick Santorum ha esposto il piano che metterebbe in pratica, se fosse eletto Presidente, per convincere Apple a riportare in patria la produzione dei propri prodotti, un processo che ad oggi crea un indotto da più di 500.000 posti di lavoro. In Cina.

“Apple, hai tutti questi dipendenti laggiù e generi tutti questi profitti all’estero”, ha detto Santorum.“Se voi riportare in patria quei soldi ora paghi il 35% di tasse. Con il nostro piano, se porti qui i soldi e investi in fabbriche e strumentazioni qui a Charleston, non paghi nulla. Se metti quei soldi nella creazione di lavoro, se li investi, non paghi nulla. E’ un incentivo potente”.

Un incentivo potente, senza dubbio. Ma anche un incentivo totalmente sbagliato. Una ragione molto semplice per capire come mai il “piano perfetto” di Santorum non potrebbe funzionare lo fornisce indirettamente il New York Times con un’interessantissima inchiesta che dimostra perché Apple (che è il caso di studio preso ad esempio) e molte altre aziende americane non possono fare altro che rivolgersi alle aziende cinesi per la produzione dei gadget che vanno forte sul mercato americano. Spoiler: non è un problema di tasse o semplicemente di costo del lavoro, è un problema di flessibilità, scalabilità estrema e disponibilità di manodopera.

Eddy Cue: l’uomo dietro gli accordi di Apple

Apple ha annunciato un evento dedicato ai libri che avrà luogo domani a New York. Chi lo presenterà? È possibile che Eddy Cue abbia un ruolo sul palco. Il Vice President of Internet Software and Services di Apple viene infatti descritto come un uomo chiave nel libro “Inside Apple” di Adam Lashinky (del quale sono già state pubblicate delle indiscrezioni a proposito di Scott Forstall). Nel libro, che sarà pubblicato la prossima settimana, si parla anche del ruolo fondamentale che Cue ha avuto nell’azienda di Cupertino per la sua espansione non solo in ambito hardware

Scott Forstall, “CEO Apple in attesa” secondo un nuovo libro

La prossima settimana uscirà in tutte le librerie americane (e pure in quelle digitali, quindi sarà disponibile ovunque) “Inside Apple”, nuovo libro del reporter di Fortune Adam Lashinsky che promette di svelare segreti e retroscena dell’azienda di Cupertino.
Il volume è un’estensione di un’inchiesta condotta da Lashinsky per una feature che accompagnò la prima edizione digitale di Fortune per iPad, l’anno scorso, ed è stato realizzato dal reporter raccogliendo spunti e testimonianze da tutto l’universo “ufficioso” fatto di ex-dirigenti, fonti segrete, imprenditori della Silicon Valley che ha trovato poco spazio nella biografia ufficiale di Steve Jobs firmata da Walter Isaacson.
Nel libro c’è anche un interessante profilo di Scott Forstall in cui il Senior Vice President della divisione iOS viene definito “CEO in attesa”, ovvero candidato naturale ad una successione a Tim Cook negli anni a venire.

Apple Vs Samsung, la storia infinita (in Germania)

Apple e Samsung, una storia infinita

Apple e Samsung, una storia infinitaProbabilmente se Steve Jobs fosse ancora tra noi rivedrebbe le sue idee ed inizierebbe a ripensare contro chi scatenare la guerra termonucleare finanziata con ogni centesimo che Apple ha nelle sue casse. Se per Jobs nel mirino c’era solo ed esclusivamente Google ed il suo Android, adesso a Cupertino insistono a prendersela con qualcuno che ad Android è molto vicino.

Tra i maggiori competitor di Apple sul fronte smartphone e tablet c’è da sempre Samsung che, tra l’altro, fa uso di Android su molti dei suoi prodotti. E, attaccando il gruppo coreano, Apple potrebbe prendere due piccioni con una fava.

Apple è ottava tra i marchi più valutati al mondo

Top 10 Brand Value 2011 - TheAppleLounge

Top 10 Brand Value 2011 - TheAppleLoungeImmagine tratta da AppleInsider.com

Quanto vale il marchio Apple? Più di quanto valesse lo scorso anno, questo è sicuro. Ma non ancora quanto altri brand. Per avere un po’ di numeri ci viene in aiuto Bloomberg che si è avvalso del lavoro di Interbrand che ha stilato la classifica dei brand economicamente più forti, quelli maggiormente valutati, del globo. Si tratta di una Top 100 che è riassunta nell’immagine di apertura nella più breve Top 10.

Ci interessa la Top 10 perché Apple, dopo l’ultimo anno appena trascorso, è entrata a far parte delle dieci aziende con il brand più forte e valutato. L’azienda co-fondata da Steve Jobs era entrata nella Top 20 nel 2009, per raggiungere il 17 posto nel 2010 e scalare altre 9 posizioni nell’ultimo anno piazzandosi all’ottavo posto per il 2011.

Una “Mela” sempre più verde

Apple e l'ambiente (Early 2012)

Apple e l'ambiente (Early 2012)Da alcuni anni le aziende di elettronica hanno un fronte un più su cui lottare: realizzare dei prodotti che strizzino l’occhio verso l’ambiente. Questo, bisogna dirlo, perché Greenpeace stila regolarmente una classifica in cui indica quali sono le aziende che tengono conto dei materiali (inquinanti, riciclati o riciclabili) utilizzati per i loro prodotti, della CO2 immessa nell’ambiente durante i processi di produzione, del packaging usato e così via.

Apple sembra aver preso sul serio questa classifica e soprattutto il bene dell’ambiente. Così la Mela sta investendo continuamente maggiori energie per rendere i suoi prodotti sempre più “verdi”. È delle ultime ore, infatti, la notizia che Apple abbia chiesto a Volex, un suo fornitore di cavi, di investire velocemente nella produzione di cavi USB e cavi degli alimentatori halogen free.

Tim Cook, l’equivoco sul suo compenso

Qualche giorno fa Apple ha pubblicato il Proxy Statement 2012, il documento fiscale con cui le aziende pubbliche statunitensi comunicano alla SEC, fra le altre cose, i compensi annuali dei top manager e del consiglio di amministrazione. Ne abbiamo parlato anche noi, segnalando l’aumento di stipendo che hanno ottenuto Tim Cook e gli altri top executive, oltre al fatto che al CEO sono state concesse molte RSU (restricted stock units) bloccate per gli anni a venire.
Moltissime pubblicazioni hanno fatto un po’ di confusione e hanno scritto che il compenso annuale di Cook ammontava a centinaia di milioni di dollari (mettendo in un unico calderone stipendio, patrimonio azionario attuale e RSU). Ancora peggio ha fatto chi ha approfittato della pubblicazione dei compensi per un confronto tendenzioso fra lo stipendio milionario di Cook e il misero “dollaro” che invece il (già miliardario) Steve Jobs riceveva per il suo ruolo di CEO.

Elan: “Apple ci pagherà 5 milioni di dollari per i nostri brevetti”

Nel 2009 Elan Microelectronics Corp, una compagnia di Taiwan specializzata in soluzioni touch, aveva fatto causa ad Apple, accusando la compagnia di Cupertino di avere infranto i suoi brevetti. Ieri Elan ha rilasciato una dichiarazione in cui fa sapere che Apple pagherà 5 milioni di dollari come parte di un accordo per mettere fine alla causa. Nell’accordo è anche previsto che le due compagnie si scambino le autorizzazioni per l’utilizzo dei brevetti in questione.

Sir Jonathan Ive: ora Cavaliere del Regno Unito

Jonathan Ive, Senior Vice President of Industrial Design di Apple, è da questi giorni Sir Jonathan Ive, Cavaliere del Regno Unito. Riporta la BBC, che ha dato la notizia: Il signor Ive, che può ora farsi chiamare Sir Jonathan, è stato reso Knight Commander of the Most Excellent Order of the British Empire (KBE). Ive ha cominciato a lavorare per la compagnia di Cupertino dal 1992, ma per diverso tempo si è trovato scontento del suo ruolo in Apple. Steve Jobs, al suo ritorno, ha scoperto Ive e il suo team, incaricandoli della creazione dei design degli iconici prodotti che oggi tutti conosciamo: dal primo iMac all’iPod, dall’iPhone all’iPad.

Brevetto rivela l’accesso multi-utente su iOS tramite riconoscimento facciale

Di riconoscimento facciale su dispositivi iOS si parla da molto tempo, ancor prima che iPad facesse la sua comparsa sul mercato e per il quale alcuni rumor davano per certo l’adozione di questo sistema.

Ma un brevetto depositato da Apple a giugno 2010 (dopo l’avvento del primo iPad quindi), ci mostra come potrebbe funzionare tale sistema di riconoscimento.

Apple.com tra i quindici siti più visitati d’America


Il sito di Apple è una vetrina per la compagnia e un importante strumento per i suoi clienti. Da Apple.com è infatti possibile scoprire i dettagli degli ultimi prodotti lanciati dalla compagnia di Cupertino o ricevere supporto tecnico per i propri iDevice e Mac, oltre che effettuare acquisti nella sicurezza e nella rapidità dell’Apple Online Store, sapendo di avere un diretto contatto con la compagnia che produce i dispositivi che si stanno utilizzando.

Una recente classifica stilata da Media Metrix durante lo scorso mese e pubblicata da comScore ha evidenziato che il sito di Apple ha attirato oltre 79 milioni di visitatori unici solo durante novembre, poco meno del popolare sito del New York Times.

La vittoria di Apple su HTC: gli effetti reali

Ha fatto parecchio scalpore la decisione di ieri da parte dell’International Trade Commission in favore di Apple e contro HTC, scaturita nel divieto di importazione per alcuni dispositivi a partire dal 19 aprile 2012.

Almeno, a leggere certi titoli e certi commenti sembrerebbe che per HTC e i suoi terminali Android sia tutto finito, basta, kaputt.

Ma è veramente così? Cerchiamo di andare un po’ più a fondo nella questione e vedrete che per alcuni motivi, questa potrebbe essere addirittura la classica Vittoria di Pirro per Apple.

Apple è 10^ in classifica tra le migliori aziende dove lavorare

Apple è il decimo miglior posto dove lavorare - The Apple Lounge

Apple è il decimo miglior posto dove lavorare - The Apple LoungeProbabilmente molti di voi conosceranno Glassdoor.com, il sito in cui è possibile trovare informazioni sulle aziende. In particolare, commenti sulle aziende lasciati direttamente dai dipendenti. Votazioni sulle aziende stesse ed i loro CEO.

Il sito ogni anno stila una classifica delle Top 50 aziende migliori in cui lavorare (stando a chi ci lavora all’interno). La notizia non è solo che sul gradino più alto del podio quest’anno non c’è Facebook che ha guadagnato la medaglia di bronzo sorpassata da Bain & Company (votazione 4.7/5) e da McKinsey & Company (votazione 4.3/5), ma anche che Apple ha scalato la classifica di diverse posizioni rispetto al passato.