Raytheon trasforma gli iPhone in strumenti di guerra

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Moltissime delle tecnologie che utilizziamo oggi in ambito civile sono state sviluppate in sede militare da settori di ricerca facenti capo direttamente al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. iPhone ed iPod touch sono pronti per seguire un percorso inverso. Sviluppati dalla divisione ricerca e sviluppo di un’azienda privata, Apple, che non ha niente a che vedere con i defense contractors (aziende appaltatrici del ministero della difesa statunitense) potrà trasformarsi anche in uno strumento di guerra in dotazione ai soldati americani grazie (o sarebbe meglio dire “per colpa di”) ad alcuni software sviluppati da Raytheon, compagnia che ha progettato e produce i missili Tomahawk.

5 regali di Natale per l’iPhone maniaco

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Trovare il regalo di Natale adatto ad un amico talvolta può essere una vera impresa ma, se tale amico possiede un iPhone, quest’anno potrete sorprenderlo con un regalo davvero azzeccato. La gamma di accessori disponibili per il melafonino è davvero ampia e TAL vi propone oggi 5 regali di Natale pensati per l’iPhone maniaco. 5 oggetti diversi tra loro anche per fasce di prezzo: non importa se il regalo sarà costoso o economico: un “pensierino” per il proprio iPhone sarà sempre gradito.

Sconti in App Store da Gameloft

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In ritardo rispetto alla concorrenza, Gameloft ha annunciato in serata dal suo neonato Gameloft Italia Blog la propria promozione natalizia. Ben 7 giochi, tra cui alcuni di punta, sono già disponibili in App Store al prezzo promozionale di 0,79 euro. La percentuale di sconto applicato varia da gioco a gioco ma il nuovo prezzo, pari al costo di un caffè al bar, rende quasi imperdibile la promozione natalizia di Gameloft.

Ecco la lista dei giochi disponibili al prezzo promozionale di 0,79 euro:

Disney Digicomics: l’evoluzione del fumetto passa per iPhone

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L’editoria è in profonda mutazione perché dalla carta si passa, pian piano e talvolta senza troppa convinzione, al digitale. Questa mattina a Milano Disney ha presentato il progetto “Disney Digicomics“, ovvero l’evoluzione del fumetto dalla carta al digitale. Capiamoci: non è tra le intenzioni dell’azienda quella di abbandonare il classico formato cartaceo (il Topolino è e sarà parte dell’infanzia di tutti): il digitale è visto come una nuova possibilità da affiancare alla produzione attuale.

Disney Digicomics, dunque, porta il fumetto nei devices digitali che accompagnano la vita di tutti noi e saranno iPhone e iPod touch le prime piattaforme su cui leggere le storie firmate Disney in maniera nuova. L’applicazione sarà gratuita e conterrà due storie omaggio (una con protagonista Topolino e una con Paperino) mentre sarà possibile acquistare nuove storie (40 al lancio e 5 nuove ogni settimana) con un prezzo che parte da 0,79 euro fino ad un massimo di 4,99 euro che saranno “billati” tramite il sistema “In-App Purchase” che iTunes Store mette a disposizione. L’arrivo in App Store è previsto a partire da domani: tutti pronti a leggere le storie Disney dal proprio iPhone o iPod touch? A seguire una gallery dell’evento.

iPhone 3.1.3 e iPhone 4.0 avvistati nei server log

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Tra rumors sull’iTablet e notizie riguardo la nuova generazione di MacBook e iMac, sembrava che Apple stesse trascurando lo sviluppo di nuovi firmware per iPhone. Non è così, in realtà. Come riporta Boy Genius, dall’analisi dei server log sono emerse delle entry interessanti che mostrano le prime tracce di due nuovi firmware per il melafonino.

Il primo, più imminente e denominato iPhone 3.1.3, dovrebbe essere un “minor bug fix” dell’attuale 3.1.2 e potrebbe essere rilasciato da Apple in qualsiasi momento, anche prima della fine dell’anno. La vera novità è rappresentata, invece, dal firmware 4.0 che, stando allo scheduling classico di Cupertino, potrebbe essere presentato ufficialmente durante un evento Sneak Peak a marzo 2010 e (dopo una intensa fase di test affidata ai developers) quasi sicuramente sarà rilasciato pubblicamente tra giugno e luglio 2010 come firmware nativo della quarta generazione di iPhone attesa per la prossima estate (e della quale sono già stati intercettati i primi test a San Francisco).

iPhone istiga comportamenti maniacali?

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Un gruppo di esperti dello Strand Consult ha condotto uno studio sui possessori del melafonino che ha portato ad un risultato davvero stravagante: chi ha un iPhone è, in sostanza, quasi matto. La cura con la quale gli utenti trattano il proprio iPhone, come se fosse un vero e proprio amante da sedurre in ogni momento, porterebbe a degli atteggiamenti maniacali.

Gli “esperti” hanno pubblicato un articolo intitolato “Come descriveranno gli psicologi la sindrome da iPhone in futuro?” che si concentra sulle sorti delle persone che decidono di acquistarne uno. La spiegazione risiede nel fatto che “Apple ha lanciato un bel telefono con una interfaccia grafica fantastica che ha avuto un numero di imperfezioni tecnologiche che gli utenti hanno accettato e difeso, nonostante tali imperfezioni producano delle limitazioni nell’utilizzo quotidiano dell’iPhone stesso”.

SlingPlayer Mobile per iPhone è nella top10 di Time Magazine

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La fine dell’anno, per tutti noi ma soprattutto per le grandi aziende, è tempo di bilanci e classifiche. Con piacere segnaliamo che per Sling Media è stata un’annata perfetta, non solamente per via del suo rivoluzionario Slingbox. Il prestigioso sito Time.com, ovvero la versione online del settimanale, ha infatti inserito lo SlingPlayer Mobile al sesto posto della classifica delle migliori dieci applicazioni per iPhone.

Si tratta dunque di un importante riconoscimento per un sistema che offre un nuovo modo di gustare la propria TV anche quando si è fuori casa. Anche noi di TAL, proprio in collaborazione con Sling Media e i “cugini di Geekissimo“, dopo aver provato l’applicazione siamo rimasti entusiasti.

iPhone 4G: Apple lo ha già ordinato da Foxconn

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Nel corso degli ultimi mesi i rumors su il nuovo misterioso tablet di Apple hanno rimpiazzato di prepotenza i classici rumors su futuri iPhone che di solito in questo periodo infuriano nel Mac Web. Giusto per farci due risate ripensando alla naïveté di certe indiscrezioni, basti ricordare che a dicembre del 2008 il rumor dei rumors riguardava l’iPhone nano, che Apple avrebbe senza ombra di dubbio annunciato a gennaio del 2009.
E’ dunque con divertita disillusione che accogliamo il tweet di Eldar Murtazin, direttore di Mobile Review, definito da Engadget come “l’insider per eccellenza per tutto ciò che riguarda il settore mobile“.

“Foxconn received order for next generation iphone”
“Foxconn ha ricevuto l’ordine per l’iPhone di prossima generazione”

iPhone e Nokia, la sfida infinita

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Probabilmente è anche un po’ colpa di tutti noi, blogger e giornalisti, se ogni nuovo telefono di fascia alta viene presentato come “l’antagonista di iPhone“: se dovessimo metterci a contarli tutti, constateremmo che il melafonino di Apple ha lasciato sul campo parecchie vittime illustri in questi primi anni di vita.

Proprio qualche giorno fa, però, ho portato avanti qualche critica ad iPhone prendendo come spunto due tra i brand più attivi per quanto riguarda il mondo degli smarpthone “all-in-one“, ovvero BlackBerry e Nokia. Proprio Nokia è oggetto di due interessanti articoli a firma di due tra le più famose firme internazionali del settore: punti di vista ovviamente diversi quanto interessanti.

Lo streaming su iPhone vìola un brevetto israeliano

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Apple è stata accusata da un’azienda israeliana, Emblaze, di aver violato un brevetto all’interno della tecnologia utilizzata per il live streaming da iPhone e iPod touch. L’azienda israeliana ha dichiarato di aver intrapreso un’azione legale nei confronti della società californiana con l’accusa di violazione di brevetto.

Emblaze si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie per lo streaming di flussi multimediali da circa un decennio ed è stata la prima a svelare la sua tecnologia al pubblico con un live video in broadcast dalla Casa Bianca durante la Pasqua del 1998 (non è quello che si vede nella foto di apertura, ovviamente). Tale tecnologia permette agli utenti di inviare video in diretta (o registrati) ad altri dispositivi, ottimizza il traffico di dati, non richiede server di streaming dedicati e permette uno streaming affidabile anche in presenza di firewall.

iPhone e AT&T: non è più amore. Spunta T-Mobile

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Gli operatori telefonici mobili sono sempre più oggetto di critiche: ognuno di noi, a ragione, desidererebbe tariffe ogni giorno più vantaggiose oltre ad una impeccabile copertura di rete. Purtroppo le nostre speranze saranno difficilmente soddisfatte in prossimo futuro e fa quasi piacere leggere che anche dall’altra parte del mondo le cose non sono poi così diverse.

I clienti di AT&T (il colosso delle telecomunicazioni che mantiene l’esclusiva di iPhone sul suolo americano) si lamentano della scarsa copertura della rete e dei pessimi servizi offerti: una pessima pubblicità che di rimando arriva anche a toccare Apple rischiando così di mettere in cattiva luce il gioiellino iPhone. Probabilmente è a causa di questa notizia che oggi è rimbalzato un inedito rumor: Apple potrebbe affidare iPhone a T-Mobile, altro colosso statunitense delle telecomunicazioni.

La lotta è aperta: ecco cosa può cambiare globalmente se Apple decidesse di aprire il mercato anche a T-Mobile o ad altri operatori americani di telefonia mobile.

iPhone è “vecchio” nell’era degli aggiornamenti in tempo reale

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Più passa il tempo e più mi convinco che Apple sia riuscita a dare un forte scossone al mondo della telefonia mobile proprio grazie ad iPhone: un telefono che, essendo totalmente fuori dalle logiche dei più importanti produttori, è riuscito a colmare il desiderio di novità di ogni appassionato.

Sono ormai passati più di due anni dal suo lancio e, sebbene qualche modifica di design oltre ad altre concettuali, iPhone è rimasto molto simile al suo concetto originario. I big della telefonia mobile, nell’evoluzione necessaria per combattere ad armi pari col melafonino, hanno fatto un passo in più: gli aggiornamenti in tempo reale che iPhone, tramite il sistema “push” ancora da perfezionare, stenta a fornire.

Siamo sicuri che il “concetto iPhone”, così come lo conosciamo, non necessiti di un deciso cambio di rotta? Voi cosa ne pensate?

iPhone 4G, spuntano i primi indizi

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Pandav, sviluppatore dell’applicazione iBART per iPhone, ha fatto sapere a MacRumors che ha riscontrato l’utilizzo della loro applicazione da parte di un modello di iPhone non ancora in commercio. Visto che Apple ha sede in California, è ragionevole iniziare lo sviluppo di un nuovo modello di iPhone testando un’applicazione che fornisce informazioni riguardo il servizio di trasporti pubblici di San Francisco. Non c’è da stupirsi sulle tempistiche visto che da ormai qualche anno, Apple inizia lo sviluppo del nuovo iPhone in questo periodo dell’anno per poi presentarlo al grande pubblico durante l’estate successiva; da questo punto di vista sembrerebbe che non ci siano ritardi sulla tabella di marcia.

Una notizia più interessante riguarda il codice identificativo con il quale viene identificato quello che potrebbe essere il prossimo iPhone di Apple; dopo aver attribuito l’etichetta 1,1 al primo iPhone, 1,2 a iPhone 3G e 2,1 ad iPhone 3GS, iPhone 4G (chiamiamolo così per il momento) dovrebbe essere contraddistinto dal codice 3,1.

Niente Flash su iPhone? Ci pensa Microsoft Silverlight

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No, non stiamo parlando di eroi dei fumetti. In questo caso, si parla della tecnologia sviluppata da Microsoft, per fare concorrenza a Flash di Adobe, per la visualizzazione di contenuti video nelle pagine web. Per colpa di Apple o meno, Adobe non è riuscita fino ad ora a sviluppare una versione light del suo plugin da integrare nel browser del melafonino. E la mancanza di Flash mentre si girovaga sul web si fa sempre sentire soprattutto se si naviga su siti che offrono contenuti multimediali.

A fornire una valida alternativa potrebbe essere Microsoft, avversario storico di Apple. Microsoft starebbe lavorando insieme ad Apple, o per lo meno comunicando (dato che Microsoft sta sviluppando il progetto, mentre Apple “detta” le condizioni), per il porting di Silverlight su iPhone. D’altra parte, non sembra che Apple stia cambiando qualcosa sulla sua piattaforma, né tanto meno il modo con il quale essa interagisce con i web server.

BlackBerry Curve batte iPhone nelle vendite in USA

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iPhone è certamente uno tra gli smartphone più desiderati e più acquistati sia nel mondo che negli Stati Uniti, il mercato di riferimento per Apple. Negli USA, però, i risultati commerciali del terzo quarto del 2009 rivelano una brutta sorpresa per Apple: iPhone non è più lo smartphone più venduto sul suolo americano. È la serie Curve di BlackBerry ad aver “detronizzato il re iPhone”.

Molte sono le possibili motivazioni di questo sorpasso e a breve ne affronteremo alcune. Sicuramente il secondo posto non è un cattivo risultato ma a Cupertino non saranno sicuramente contenti: Apple ha bisogno di trovare nuove strade per promuovere il proprio device. Va bene avere 100000 applicazioni, va bene che iPhone è un prodotto rivoluzionario e vanno benissimo le strategie commerciali che lo hanno portato nell’olimpo della telefonia mobile: potrebbe essere utile aprire il mercato USA a più operatori e aggiungere anche un pizzico di “normalissimo  marketing” con qualche offerta speciale.

iPhone venduto da Tesco in UK

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Tesco, grande catena di supermercati del Regno Unito dovrebbe iniziare presto la vendita di iPhone al pubblico. Sotto questo nuovo affare potrebbe esserci lo zampino di O2, uno dei maggiori gestori di telefonia mobile inglesi. Dopo il recente ingresso di Orange come concorrente per la vendita del melafonino, al quale ha risposto con la vendita di iPhone sbloccati di fabbrica (come quelli italiani per intenderci, senza sim-lock e utilizzabili pertanto con qualunque sim-card), O2 punta alla grande distribuzione; vi starete chiedendo cosa c’entri Tesco con la sfida tra Orange e O2.

iPhone OS: suo il 50% del traffico internet grazie alle App?

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Secondo i dati forniti da AdMob (link al file PDF), iPhone e iPod touch nel mese di ottobre hanno generato circa il 50% del traffico internet tra gli smartphone. Un dato impressionante, un dato che non può (e forse nemmeno “deve”) passare inosservato: si è realizzato dunque il sogno di Apple, ovvero quello di mettere tra le mani dei propri utenti un device portatile che sia realmente “internet friendly“.

Relativamente agli Stati Uniti, la percentuale di traffico internet generata da iPhone e iPod touch è ancora maggiore: il 55% del traffico internet generato tra gli smartphones. iPhone OS riesce così a battere in maniera schiacciante tutti i più agguerriti competitor come i devices con sistema operativo Android e tutta la gamma dei BlackBerry. Nokia, invece, tiene salda la propria quota nei mercati asiatici Nokia ottenendo uno straordinario 90%.

Analizzando bene le statistiche, però, ci si accorge che non si tratta solo di “puro traffico internet” ottenuto tramite la navigazione attraverso i siti web.

Un worm mette in pericolo gli iPhone jailbroken

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iBotnet.A è il nome del nuovo worm malevolo che da qualche giorno sta cercando di diffondersi tra gli iPhone jailbroken. Per chi non ne fosse a conoscenza, la tecnica del Jailbreak (ovvero “far uscire iPhone dalla prigionia di Apple”) consiste nel modificare il proprio iPhone potendo così estenderne le funzionalità. Il rovescio della medaglia è che così iPhone diventa più vulnerabile agli attacchi esterni.

Tralasciando il discorso interminabile se sia giusto o meno e se sia conveniente usufruire di tale firmware custom, tutti coloro che hanno deciso di rimanere fedeli alla politica Apple e al suo software possono dormire sonni tranquilli. Come conferma Natalie Harrison, portavoce Apple, “Il worm affligge solo un ristretto numero di utenti iPhone che hanno sbloccato i loro iPhone e li hanno manomessi con software non autorizzato. Come abbiamo già detto in precedenza, la maggior parte dei clienti non effettua il Jailbreak sui loro iPhone, per un buon motivo. Queste tecniche non solo violano la garanzia, ma sono causa di maggior instabilità e minor affidabilità per gli iPhone”.

iPhone genera il 50% del traffico pubblicitario su smartphone

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Dopo le recenti statistiche di Gartner riguardo la crescente diffusione di iPhone nel mercato degli smartphone, da AdMob arrivano nuovi dati da analizzare. In questo caso, oggetto dell’indagine è la quantità di traffico dati generato dagli smartphone più gettonati.

Secondo il rapporto mensile stilato da AdMob, società specializzata nella diffusione di pubblicità (in gergo ad, da advertisement) su dispositivi cellulari e recentemente acquisita da Google per 750 milioni di dollari, il cellulare di Apple è autore di circa il 55% del traffico pubblicitario generato dagli smartphone negli Stati Uniti e nel Regno Unito, seguito da Android (con il 20%), RIM (con il 12%) e webOS di Palm (con il 5%); il resto della torta è divisa tra altri dispositivi in modo non rilevante.

iPhone e TIM: ecco la tariffa “low cost”

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Con gran sorpresa del sottoscritto, ma anche con quella di tutti gli “addetti ai lavori”, da oggi TIM propone una nuova tariffa abbonamento “low cost” dopo quello che proprio ieri abbiamo definito un suicidio commerciale. Le tariffe in abbonamento per iPhone di TIM sono ultimamente in continua evoluzione e accogliamo di buon grado questa nuova proposta “low cost” che, a fronte di un canone mensile di 29 euro, propone 200 minuti di telefonate ed il solito bundle di traffico dati pari ad  1 GB.

Dopo quello che ora può definirsi un “tentato suicidio commerciale“, il primo operatore italiano di telefonia mobile ora consente a più fasce di mercato l’accesso ad iPhone in abbonamento. Non me ne vogliate ma ora il paragone con la tariffa Zero6 Top di 3Italia è ancora più a sfavore di TIM.

I chip di Qualcomm sul prossimo iPhone?

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Il CEO di Qualcomm, Paul Jacobs, in un’intervista di Bloomberg Television si è detto fiducioso circa la possibilità che in futuro i chip prodotti dall’azienda vengano implementati su iPhone. La notizia non avrebbe una gran rilevanza se non fosse per il fatto che la Qualcomm è l’azienda che ha sviluppato la tecnologia CDMA2000, utilizzata negli Stati Uniti da Verizon e Sprint, ma non da AT&T. L’ipotesi di un iPhone dotato di chip Qualcomm fa il paio con la possibilità che Apple ponga fine al contratto di esclusiva che lega il melafonino al carrier AT&T, sogno proibito di una buona parte dell’utenza iPhone americana.

iPhone, via libera dalla Corea del Sud

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iPhone è già disponibile in 89 paesi nel mondo; dalla prossima settimana dovrebbero diventare 90. Nella giornata di ieri, infatti, l’autorità per le telecomunicazioni del governo Sud Coreano ha concesso ad Apple una licenza commerciale che le permetterà di distribuire iPhone e i relativi servizi nel proprio territorio come dichiarato da Oh Sang-jin, direttore della sezione per la difesa della privacy e dell’etica della Korea Communications Commission.

A quanto pare, non è stato semplice ottenere una licenza di questo tipo a “causa” dei servizi offerti dalle applicazioni native installate sugli iPhone; in Sud Corea è necessario ottenere l’autorizzazione del governo per poter fornire i cosiddetti servizi di geo-localizzazione, come le mappe.