Steve Jobs: niente tethering fra iPad e iPhone


Uno degli interrogativi più gettonati sulle caratteristiche dell’iPad riguarda il tethering. iPad Wi-Fi potrà sfruttare la connessione 3G di un iPhone in tethering? La risposta a quella domanda è “no”. A fornirla non è il solito anonimo gola profonda, ma El Jobso in persona, in risposta ad una mail inviatagli da un utente svedese.

Una sola secca parolina seguita dalla classica firma: “Sent from my iPhone”. Come nel caso della risposta sulla buona salute di Final Cut Pro,  anche gli header di questa mail (sotto) confermano che il messaggio è stato effettivamente inviato da Steve in persona. Doccia fredda per chi sperava in questa funzione. Una scelta comprensibile tuttavia, anche se non necessariamente condivisibile, giustificata semplicemente dall’esistenza di una versione del dispositivo dotata di modem 3G.

iPad in ritardo di una settimana per colpa del software?

Ieri Apple ha annunciato ufficialmente che iPad Wi-Fi sarà disponibile da sabato 3 aprile. Sebbene il ritardo sia di soli pochi giorni, non è stata rispettata la scadenza di fine marzo annunciata da Steve Jobs durante l’evento speciale del 27 gennaio.
Avevano dunque ragione Peter Misek e gli altri analisti che avevano predetto il ritardo citando problemi in fase di produzione? Secondo John Gruber di Daring Fireball la risposta è no. Si è trattato di un semplice questione di tempistica nello sviluppo del software:

“E’ il software, non l’hardware, che ha richiesto una settimana o due in più rispetto a quanto sperato. Nulla di straordinario, semplicemente la tipica difficoltà nel prevedere con precisione i tempi necessari per trasformare un software che è quasi pronto per essere commercializzato in un software pronto per essere commercializzato.”

Apple A4: perchè tanto mistero?

Prendiamo spunto da un articolo interessante pubblicato su Ars Technica per argomentare i motivi per i quali Apple non sia stata molto esaustiva (meglio dire quasi per niente, effettivamente) riguardo le specifiche tecniche della CPU che equipaggerà iPad, Apple A4.

E’ vero che quando un produttore di circuiti integrati realizza un nuovo componente e lo presenta ufficialmente al pubblico, soprattutto in periodi di forte concorrenza, non perde nemmeno un secondo di tempo prima di divulgare quali siano le caratteristiche del nuovo hardware. Perchè non si può dire lo stesso di Apple per quanto riguarda il processore A4?

Apple brevetta il touch-screen che riconosce gli oggetti

Torniamo a parlare di brevetti e di Apple, anche se oggi, per certi aspetti, sembra di fare un bel passo indietro piuttosto che in avanti. Questo perché il brevetto in oggetto risale addirittura al 2004, ma solo in questi giorni è stata presentata una domanda da parte di Apple per ampliare la documentazione a corredo.

Ad amplificare la sensazione che si tratti di un brevetto “sorpassato” ci pensa anche il disegno che apre l’articolo, in cui viene mostrato un vecchio iMac lampadone piuttosto che uno dei più recenti modelli.
Eppure, in questo brevetto si parla di computer con schermi con funzionalità touch-screen.

Apple A4, investimento da un miliardo di dollari

Un miliardo di dollari. Secondo un report a firma Ashlee Vance pubblicato dal New York Times è questa la cifra che potrebbe aver indicativamente investito Apple per la realizzazione del nuovo chip A4, il SOC che l’azienda ha introdotto per la prima volta su iPad.

Secondo Fred Weber, esperto dell’industria del silicio, “Apple è stata la prima azienda che ha realizzato un dispositivo molto ambizioso che non è basato su chip Intel e Microsoft Windows. iPhone ha infranto alcune barriere psicologiche che le persone avevano riguardo l’utilizzo di nuovi prodotti ed ha guidato la crescita dell’elettronica di consumo”.

Savant: iPad spartiacque per la domotica

Già oggi iPhone e iPod touch possono essere utilizzati come controller per sistemi di automazione casalinga. L’iPad porterà questa esperienza ad un livello superiore e completamente nuovo. E’ questo, più o meno, il sunto di ciò che la Savant, azienda che si occupa di domotica e automazione di ambienti abitativi, pensa del più recente dispositivo made in Cupertino.

Savant è l’unica azienda di automazione (o almeno così sostiene il motto della ditta) che ha fatto dell’uso di soluzioni basate su prodotti Apple il proprio punto di forza.

“Se guardiamo ai due anni appena trascorsi” ha detto Jim Carroll, presidente della Savant ad Electronic House “potremmo dire che [il lancio di iPad] è un evento spartiacque.”

iMac VS Fuoco – 1 : 0

Lo svedese Anders Norman ha visto andare in fumo ogni suo avere quando, mercoledì scorso, un incendio ha distrutto la sua casa di Umea. Lo sfortunato pensava di aver perso tutto, compreso il suo iMac 20″ Aluminum. Non è andata esattamente così, perché l’all-in-one ha riservato ad Anders una (seppur magra) consolazione.

Nonostante fosse stato affumicato ben bene e la plastica del pannello posteriore fosse almeno parzialmente fusa, una volta recuperato dalla casa bruciata l’iMac si è acceso come se nulla fosse successo. L’hard-disk ha resistito miracolosamente alle fiamme conservando i dati di Norman intatti. Tutte le altre funzionalità dell’iMac non erano state intaccate dall’incendio e il computer era addirittura utilizzabile.

Estensione di garanzia per MacBook con hard disk difettoso

Con un comunicato pubblicato oggi nella sezione del proprio sito dedicata al supporto clienti, Apple ha ufficializzato l’avvio di un programma di estensione gratuita della garanzia per alcuni vecchi modelli di MacBook in policarbonato che potrebbero presentare problemi con il disco rigido.

Apple ha riscontrato che, in determinate condizioni, alcuni dischi rigidi utilizzati in specifici sistemi MacBook, venduti approssimativamente tra il maggio 2006 e il dicembre 2007, potrebbero non funzionare.

Tanti auguri alla MacNonna

Ogni giorno riceviamo diverse segnalazioni e sui più svariati argomenti. Ma ne abbiamo ricevuta una in particolare che ci ha molto colpito. La segnalazione di cui vi parliamo oggi arriva dal Dr. Manos Stavroulis nostro assiduo lettore che ci segue anche ora che è al di fuori dei confini italiani a Rodi in Grecia. Il caro Manos, come lui stesso ci segnala, è un decennale appassionato di Mac. Nel suo studio si contano 15 Mac e 2 Xserve, ma questa volta ha fatto uscire la passione per i Mac fuori dal suo studio.

In occasione del compleanno della nonna, Manos ha deciso di regalarle un MacBook Pro 15” ed ha scattato una foto che vuole condividere con la redazione di TAL e con tutti i suoi lettori.

La foto dopo il salto.

Problemi Mac Pro Nehalem: Apple sta lavorando ad un fix

Secondo quanto riporta Ars technica Apple sarebbe a conoscenza del problema di surriscaldamento dei Mac Pro Nehalem di cui vi parlavamo qualche giorno fa. Secondo la testimonianza di un utente che ha avuto modo di parlare con un tecnico del servizio di supporto, Apple è a conoscenza del problema e starebbe già lavorando ad una soluzione.

La situazione-tipo in cui si verifica il problema è in realtà una condizione molto semplice: basta ascoltare della musica da iTunes.

Tecnologia IPS dell’iPad, conosciamola meglio

Una delle caratteristiche che proprio non va giù a chi avrebbe voluto che iPad fosse un “vero” lettore di ebook, è stata la scelta, da parte di Apple, di utilizzare un LCD a retroilluminazione LED. C’è tuttavia un particolare del display di iPad che  viene spesso omesso da chi parla delle caratteristiche tecniche, ovvero l’utilizzo della tecnologia IPS (In-Plane Switching), che finora non aveva ancora debuttato su dispositivi portatili di così largo consumo. Ma che cos’è di preciso l’IPS e quali benefici comporta?

Partiamo intanto dal nome. IPS, come già accennato, significa In-Plane Switching. La definizione fa riferimento all’orientamento delle celle di cristalli liquidi del display, che vengono disposte in direzione orizzontale. Sui comuni schermi LCD TFT TN (Twisted Nematic) le celle dei cristalli sono invece disposte a diverse angolature per consentire un differente passaggio di luce. 

Nuovi MacBook Pro con Core i7 in arrivo?

Come ci ha fatto notare giustamente più di un lettore, dall’evento Apple in cui è stato presentato iPad ci si aspettava anche l’annuncio di una nuova linea di MacBook Pro, equipaggiati con l’architettura Nehalem di Intel. Dallo scorso 27 gennaio, l’attenzione è stata catturata in toto dal nuovo arrivato in casa Apple. E i nuovi MacBook Pro dove sono finiti?

Stamane è apparso sul forum di MacRumors un post interessante che mette in evidenza una pagina di Geekbench (della quale potete consultare la copia cache di google poiché è già stata oscurata), portale famoso per la raccolta di benchmark condotti da utenti di tutto il mondo su un’ampia gamma di prodotti. La pagina segnalata, in particolare, riporta dei test di performance condotti su un modello di MacBook Pro non ancora in commercio, identificato dal codice MacBookPro6,1.

Il trademark europeo sul nome iPad è di STMicroelectronics

Se negli Stati Uniti la scelta del nome iPad constringerà Apple a trattare un qualche tipo di concessione dello sfruttamento del trademark con Fujitsu, sulla scena europea l’azienda di Cupertino dovrà vedersela con un altro gigante dell’elettronica.
Secondo quanto riporta il giornale francese La Tribune, il trademark europeo sulla parola iPad applicato al generico settore della componentistica destinata ai beni elettronici di consumo è stato depositato presso l’OHMI (ente che si occupa della registrazione dei trademark nell’Unione Europea) il 1 settembre 2000 da STMicroelectronics. Il marchio è poi stato concesso al colosso italo-francese a circa un anno di distanza, il 14 settembre 2001.

Mac Pro: problemi di temperature e performance dovuti a Nehalem?

Gli ultimi modelli di Mac Pro, equipaggiati con processore Intel Xeon appartenente alla famiglia Nehalem (l’ultima architettura progettata dal colosso di Santa Clara), soffrirebbero di un degrado delle performance del 20% durante la riproduzione di contenuti multimediali in Mac OS X.

A seguito delle numerose lamentele, Ars Technica ha indagato sulle problematiche evidenziate dagli utenti e ha riscontrato che esse sono legate ai modelli di inizio e fine 2009. Sembra che, durante la riproduzione di file audio con iTunes o con altre applicazioni, la temperatura della CPU raddoppi peggiorando fortemente le prestazioni. Il problema non è strettamente legato all’audio dal momento che si manifesta anche durante la riproduzione di video con Quicktime e con l’utilizzo di periferiche di acquisizione audio collegate tramite USB o FireWire.

Mac Pro: Intel Gulftown i7 in arrivo questo mese?

Come fa notare HardMac, è da un po’ di tempo che siamo a conoscenza delle specifiche tecniche e delle date di disponibilità dei nuovi processori di Intel a sei core Xeon. Ed è altrettanto tempo che non si hanno notizie di aggiornamenti hardware che riguardano il sistema desktop top di gamma Apple, il Mac Pro.

Considerando che il nuovo processore di Intel con sei core fisici, il Core i7-980X (codename Gulftown, la X sta per “eXtreme”), sarà disponibile in larga scala dagli inizi di marzo, è possibile pensare che Apple abbia il privilegio (come è già successo per i primi esemplari dell’architettura Nehalem Xeon) di ricevere le prime di unità di questa nuova CPU in anticipo ed aggiornare la linea di Mac Pro già dalla fine di questo mese. Questa nuova unità di elaborazione centrale rimpiazzerebbe l’attuale Quad Core Xeon realizzato con processo produttivo a 32nm. Sarebbe disponibile, inoltre, una versione più economica e meno performante che risponde al nome di Core i7-970, per gli utenti meno esigenti.

iPad, tracce di fotocamera nel SDK

Finalmente Apple ha partorito il tablet touch su cui si parlava speculava da ormai tanto e tanto tempo. Le novità ormai sono note a tutti partendo dal processore, passando alle dimensioni, ai software utilizzabili, etc. etc..

Ciò che però ha fatto torcere il naso ad un po’ di gente è stata la mancanza di un qualcosa che si dava per scontata. La si dava così per scontata che non si era mai parlato più di tanto dell’oggetto della questione: la foto/video camera. Posizionata in un qualsiasi punto dell’iPad.

Ma cerchiamo di capirne qualcosa in più dopo il salto.

iPad, iBooks e tanto scetticismo

Che l’iPad sia un prodotto attraente, a suo modo rivoluzionario, è un argomento sul quale si è già dibattuto parecchio sia negli articoli, ma soprattutto nei commenti di ieri. Certo è un oggetto che ha suscitato una certa meraviglia, ma anche una buona dose, a mio avviso giustificata, di scetticismo nei nostri lettori, che esprimono i loro dubbi sull’effettiva possibilità di utilizzare l’iPad per leggere un libro, perché non dotato di tecnologia E-Ink.

Forse, come è capitato nel caso dell’iPhone, l’impatto iniziale potrebbe non corrispondere a quello che sarà poi il successo del dispositivo: semplicemente un’altra volta Apple ci ha chiesto di pensare in modo differente e, come spesso capita, il cambiamento incontra una certa resistenza.